L'Universo È Fatto Di Stelle

La Fine Dell'Inizio.

"Ehi... Vieni qui, ragazzo mio"

"Mh? Si cosa c'è, Bojack?"

"Hai 15 anni, vero Eclipse? "

"Proprio oggi"

"Bene. È giusto il momento di darti una cosa"

"Di cosa si tratta?"

"Sai... Io non sono il tuo vero padre, come ben sai"

Intanto Bojack stava trafficando in uno scaffale, mentre continuava a parlare.

"E sai anche che ti ho preso sotto la mia custodia quando eri ancora in fasce, dopo averti trovato in una città mezza distrutta del Nord, Herenai, vero?"

"Si, so anche questo"

"Per fortuna che riuscii a salvarmi... Quando ero nell'altra dimensione... Riuscii a scappare poco prima che Atlas mi uccidesse... " queste parole Eclipse non riuscì a sentirle, perché Bojack le disse a bassa voce, per conto suo.

"Be... Ho conosciuto sia tuo padre, che la tua vera madre." - Continuo' - "Erano pura potenza insieme. Pensa che tuo padre mi aiuto' a battere... Ehm... Un grande nemico"

Bojack aveva finito di trafficare, e aveva in mano una cassa di legno.

"Ecco a te Figliuolo. Apri, dai"

"Cosa è? "

"Apri e basta"

Aprì il bauletto, e dentro... Trovo' un fiore.

"Ma... È un fiore Bojack...Cosa significa?"

"Questo è il fiore che ti salvo' la vita. Sancisce l'unione di tuo padre e tua madre. Senza di loro, questo pianeta, non esisterebbe più"

"Cosa...? I miei genitori... "

"Sai... Hanno dato tutto per questo mondo."

"Capisco"

"Ma soprattutto per te, Eclipse Kyle Reverber Phedeh. Ed ora andiamo a prenderci un the, ti raccontero' tutto"

Bojack gli sorrise, e gli mise una mano sulla testa.

Poi Bojack lascio'andare avanti il ragazzo, giro' la testa per guardare indietro, e sussurro':

"Grazie Kyle. Ho fatto di tutto per crescerlo meglio che potessi. Addio"

Poi torno' a guardare il ragazzo, e si diresse da lui.

Qualche giorno dopo, sul Diario di Eclipse, apparve questa pagina.

"Caro Diario,

Nella mano avevo quel fiore. Non so come si chiamasse, devo dire la verità.

Ma per me è unico, in quei petali c'è racchiusa tutta la mia storia. Non è un semplice fiore. Dentro di esso c'è qualcosa.

Qualcosa che io non riesco a capire, e che sto cercando di trovare da anni, ma forse non ci riuscirò mai.

Ogni volta che lo guardo e lo stringo nella mia mano, qualcosa mi riempie di tristezza. Come se mi mancasse qualcosa. È questo quello che cerco. Devo capire cosa è che mi manca... Devo riuscire, prima o poi a colmare questo vuoto.

Dovessi metterci anni, secoli, niente mi fermerà. Qualcosa mi spinge a fare di tutto per scoprirlo. Qualcosa mi chiama, mi dice che non devo dimenticare. E così sia.

Le stelle sono proprio belle, caro diario"

Fine.