Era ormai sera inoltrata. Isabelle se n'era già andata dal DuMort da diverse ore. Era da più di mezz'ora che Raphael faceva avanti e indietro nella sua suite, osservato da Lily, che era seduta sul divano. Da quando la Shadowhunter se ne era andata, non aveva fatto altro che pensare a Simon, a tutte le cose assurde che il vampiro più giovane gli aveva detto. L'aveva fatto davvero arrabbiare, continuando a insistere così su quanto amasse la sua "bellissima e dolcissima" migliore amica. Era stato insopportabile. E poi, gli aveva detto che non ci si poteva fidare di lui. Di lui. Dopo aver tradito il suo Clan, si permetteva di andar a fare la predica sulla fiducia a lui. E poi, la cosa peggiore di tutte, aveva detto di amare la Fairchild perché lei non l'aveva mai deluso. ¡Por favor! Quel nuovo vampiro credeva di sapere tutto, credeva di essere in grado di fare tutto. Esattamente come la sua ragazza. Quei due non sapevano nulla, poco più di due mesi prima erano ancora solo Mondani. Eppure arrivavano lì e credevano di sapere quale fosse la cosa migliore da fare, cosa fosse giusto. Li odiava entrambi. Era da mezz'ora che si stava sfogando con Lily, che non riusciva a capire proprio tutto quello che il suo leader diceva.
-Te das cuenta di quello che mi ha detto? Como se atreve, quello stupido? Ed era anche convinto! Avrei voluto spaccargli la cara. E poi, la Fairchild? Venire qui e amenazarme? Davvero? Da troppe cose per scontate, la roja. –Lily sapeva che Raphael era parecchio arrabbiato. Solo quando era davvero adirato parlava in spagnolo, come dimenticandosi che non tutti potevano capirlo. Le dispiaceva vederlo così. Ogni volta avrebbe voluto andare a prenderlo per il collo, quel Diurno, e fare un falò con i suoi arti. Nessuno poteva permettersi di trattare in quel modo il suo migliore amico, tanto meno il traditore. Considerando che sembrava che il vampiro non avesse alcuna intenzione di smettere di parlare, Lily decise che sarebbe stato meglio fermarlo.
-Raph. –disse solo, ma lui non sembrò sentirla. –Raph! –a quel punto smise di camminare freneticamente e si voltò per guardarla. La vampira si mise una ciocca di capelli scuri dietro l'orecchio, improvvisamente in imbarazzo sotto lo sguardo dell'altro. –Lo sai vero che capisco meno della metà di quel che dici? –disse, dopo essersi schiarita la voce. Raphael lasciò ricadere le braccia, che prima muoveva nell'aria quasi come se volesse scacciare degli insetti fastidiosi –probabilmente i suoi pensieri -, lungo i fianchi. Sospirò, cosa che non avrebbe mai fatto prima di conoscere Simon –pensò la vampira, non senza che una certa rabbia le salisse dentro -, e si andò a sedere accanto a lei, passandosi una mano sul viso.
-Scusami, Lirio... –quello era il nome di Lily in spagnolo. Quando lui la chiamava così la vampira sentiva una profonda gioia nel cuore. –È che non riesco a smettere di pensare a lui... -guardò davanti a sé, non lei, dicendolo. Sapevano entrambi quale fosse il motivo. Non era tanto perché Simon era un traditore e non riusciva a smettere di pensare a quel tradimento. Quasi nessuno a parte lei sapeva quale fosse il vero motivo. Be', se si voleva essere precisi, nessuno sapeva quanto il loro leader pensasse al Diurno, ed era decisamente meglio così. Altrimenti avrebbero visto che era debole, e questa era l'unica cosa che Raphael voleva impedire. Ma lei non voleva accettare quel motivo. Le faceva male dentro vedere il suo Raph così. Non l'aveva mai visto così prima di due mesi fa. In realtà sì, decenni prima, solo una volta. E non era finita bene. Simon era stato così cieco da non vedere lui, ma lui era sempre stato così cieco da non vedere lei. E questo la feriva, anche se non lo avrebbe mai ammesso. Il suo leader meritava di essere felice. La sua vita era già abbastanza complicata, non serviva lei a complicargliela ancora di più. Si riscosse dai suoi pensieri, accorgendosi solo in quel momento che Raphael la stava chiamando. La stava osservando con i suoi profondi occhi scuri. Non voleva guardarlo dritto negli occhi, o ci si sarebbe persa, come era successo fin troppe volte per i suoi gusti. Lui le andò più vicino, sfiorandole una guancia con la punta delle dita, piano. Com'era dolce... Nessuno poteva conoscere quella parte di lui, lei era una delle poche persone, così come la Lightwood. Lei era anche l'unica a sapere che Raph e la Shadowhunter erano soltanto amici, anche se quando lei era ancora dipendente dallo Yin Fen, aveva creduto di perderlo, tenuto prigioniero dal sangue angelico. Ma lui era forte, aveva superato anche quello. Aveva superato tutto, ma non era riuscito a superare Simon. E lei non era ancora riuscita a capire perché. Perché lui era stato in grado di superare tutto, ma non di mettere una pietra sopra a quel dannato Diurno. Era cominciato tutto quando lo avevano rapito, ma lei non avrebbe mai creduto che sarebbe diventato così importante. Era solo uno stupido Mondano. Nessuno si sarebbe mai aspettato che Camille lo usasse per i suoi scopi e che poco tempo diventasse un vampiro. Raphael gli era stato dietro ogni secondo, non si era mai comportato così con nessun nuovo vampiro, aveva cercato di insegnargli tutte le cose che non sapeva. E anche dopo, dopo il suo tradimento, aveva continuato ad aiutarlo, senza riuscire a impedirlo. Ed era così che quello sporco traditore lo ricambiava. Raph le chiese di nuovo se stesse bene, e lei annuì piano, troppo persa nei suoi pensieri. Stava rischiando di perdere il controllo, e non era una cosa che poteva permettersi, assolutamente no. No. E basta. Lei doveva essere sempre controllata, doveva sempre essere l'amica di cui Raphael aveva bisogno. E niente di più. Doveva stare zitta quando non serviva. Non era "farsi mettere i piedi in testa". Era lei che aveva deciso che doveva essere così. Ma ci sarebbe sempre stata quando il suo leader avrebbe avuto bisogno di lei. Sempre. Senza nemmeno doverci pensare. All'improvviso, il telefono di Raphael, abbandonato sul tavolo davanti al divano, trillò. Lily distolse lo sguardo da lui, accorgendosi di essere rimasta incantata a fissarlo. Se avesse potuto, il suo viso sarebbe stato del colore del divano. Il vampiro pensava che ultimamente Lily si stesse comportando in modo strano. Non avrebbe saputo definire cosa le stesse succedendo, ma era così ormai da più di due mesi. Le cose avevano cominciato a cambiare più di due mesi prima, quando la Fairchild aveva scoperto di non essere solo una semplice Mondana. Quella era stata la sua rovina. Era a causa sua che aveva incontrato Simon. E incontrarlo lo aveva scosso più di quanto avrebbe mai ammesso. Prese il suo cellulare, quasi sperando che fosse Simon che si scusava per quello che aveva detto. E magari anche per averli traditi, chissà. Ma non era il Diurno. Era Isabelle. E quella fu l'ultima goccia. Grazie a quel singolo messaggio sentì il peso di tutte le sue emozioni addosso, e crollò. Non poteva credere che Isabelle gli stesse facendo questo. Lui le aveva aperto il suo cuore, ed era così che lei lo ripagava? Perché qualche volta non poteva essere felice anche lui? Certo, era dannato, ma questo non significava... Ogni parola del messaggio di Isabelle lo colpì come il sole, incenerendogli ogni cosa che gli impediva di crollare.
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« Why? » | Lizzy | Saphael |
Fanfiction[SerieTv~post2x10] ---- "Sceglierei lui. Sempre. Dovessi anche morire. Sceglierei lui. Perché non potrei accettare una vita senza. Lui è come lo Yin Fen. Anche peggio. Il suo cuore fermo è l'unica cosa in grado di far battere il mio." ---- Isabelle...