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Pranzo a fatica dalla felicità, fisso il bicchiere e l'acqua con le sue bollicine venire in superficie, ho lo stomaco sotto sopra dalla gioia, proprio come loro, come le bollicine. 

Nel primo pomeriggio sento arrivare di tutta fretta il bolide di Mirco, che fermandosi sotto casa, crea un trambusto assordante. Scende dalla moto e con un sorriso da ebete quanto il mio e il corpo tremolante dalla gioia, mi incita ad aprire la porta, lo fa più di una volta. 

Lascio come sempre la porta di casa socchiusa e lo aspetto entrare, mentre sul terrazzo finisco la sigaretta. Urtandomi e scuotendomi da dietro mi urla: 

"Allora, racconta, racconta su!" 

Lui era l'unico a sapere cosa provassi io per Jen ed era l'unico a sapere quello, che mi era capitato nella mattinata, come dovere di buon amico mi sono sentito quasi obbligato a raccontargli quello, che era successo. Mirco per me è sempre stato il mio diario a cielo aperto, aveva sopportato tutte le mie crisi esistenziali e i miei brutti periodi. Il sole è sceso praticamente e noi abbiamo finito tutte le mie sigarette tra una confidenza e un'altra. Mi abbraccia poi si complimenta.

Infine esclama: 

"Beh allora stasera al Middle Space bisogna replicare, oh no?"

Dopo averlo fissato con sguardo perplesso e assente, gli chiedo: 

"Stasera andiamo al Middle Space?"

"E quando lo abbiamo deciso scusa?"

Lui ribatte dicendomi: 

"Lo abbiamo deciso io e Marietto insieme a Jen prima, che vi vedeste questa mattina, vieni vero?"

Il Middle Space è un posto nella città dove c'è musica per tutta la notte fino alle sei del mattino è divertente andarci, ma oggi non ne ho proprio voglia. Mi arrendo ai suoi occhi dolci e lo saluto dicendoli, che sicuro non mancherò. 

Arrivata la sera do un bacio a mamma e incontro gli altri in piazza, come immaginavo ci accompagnerà il fratello di Jen in macchina. Si sta stretti nella sua Golf, ma sono vicino a Jen quindi poco importa, allungo timidamente la mano e con lo sguardo cerco la sua, lei sorridendo si gira dalla parte opposta. 

I profumi si mischiano e le risate non mancano, ma io sento mancare qualcosa, forse un poco d'intesa. Il locale è illuminato ed emana come al solito una felicità indescrivibile. Il vento non tarda ad arrivare verso le undici, d'altra parte siamo vicini al lago ed è normale in questo periodo del anno. 

Prima di entrare perdo di vista tutti gli altri e rimango solo, strano, ma oggi proprio me lo sentivo che qualcosa dovesse andare storto. Non mi lascio scoraggiare dal brutto inizio e mi butto subito in mezzo alla mischia, incontro Marco un ragazzo, che fa box con me da tre anni. Decidiamo insieme a lui e al suo gruppo d'amici di andare a fumare una sigaretta e prendere qualcosa da bere. Marco con il suo solito fare non tarda a togliere dalla giacca un po' d'erba e a offrirmene qualche tiro, io però rifiuto e decido di andare a cercare Mirco e gli altri. Arrivato vicino al bancone incontro Mirco, che sembra essere agitato come non lo è mai stato, avrà bevuto troppo come suo solito fare e quindi lo ignoro. 

Mirco cerca di attirare la mia attenzione strattonandomi a destra e sinistra e sbraitando parole a caso. Che ha bevuto ormai l'ho capito, ma non capisco veramente che gli prenda. 

Mi sono deciso a seguirlo perché se no sono consapevole, continuerà così tutta la sera, mi porta accanto ai bagni dopo aver fatto lo slalom tra centinaia di persone, dovrà vomitare è la prima cosa che mi è venuta in mente e credimi avrei proprio voluto aver ragione, ma purtroppo non era per questo motivo. 

Scorcio da lontano Jen insieme ad un ragazzo vestito tutto di nero, stanno ballando e fanno molto più, che guardarsi semplicemente negli occhi. 

Perdere la calma all'istante la reputo una cosa più che istintiva e se vogliamo anche ragionevole. Il ragazzo si allontana ed io corro verso Jen, la prendo per mano e la porto con me. 

È ubriaca a dir poco, odora come una distilleria e il suo Chanel l'ha abbandonata già da parecchio. Offrendole una sigaretta le chiedo spiegazioni e sorridendo lei mi sussurra al orecchio: 

"Siamo gelosi e Remì, che succede tesoro?" 

Io non capisco nulla di quello che sta succedendo e vorrei tanto chiederlo a lei, ma mi è difficile visto, che l'alcol ha messo in trappola entrambi e io sono lievemente stordito dalle luci e dai continui rumori. Stiamo insieme per un attimo e poi il ragazzo vestito tutto in nero la prende da dietro e la solleva urlando il suo nome. Io non riesco veramente a capire chi sia, visto che il suo volto è coperto da un cappello nero e con lei si allontana sempre più in mezzo alla folla.

Arrivo al centro della pista e sfortunatamente scopro chi sia quel ragazzo e anche, che le mie supposizione erano concrete. Noto infatti da lontano Marietto, che rigira più volte Jen mentre la bacia. 

Tutto si ferma. Si blocca. Tutto sparisce. 

REMÌ RYAN.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora