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Apro gli occhi e il male alla testa non tarda nemmeno per un attimo ad arrivare, la casa è silente e tutti sono crollati, chi prima chi invece dopo tra le braccia di Morfeo. Voltandomi lì dove nasce il sole fuori dalle vetrate della stanza, posso incontrare il suo sorriso innocente e i suoi occhi socchiusi, che posano tra le mie braccia. Penso sia obbligatoriamente l'ottava meraviglia del mondo intero. I suoi lunghi capelli profumano di lavanda e le lentiggini sul suo volto sono nel disordine giusto per essere maledettamente perfette. Vorrei dirle così tante cose, che non saprei nemmeno da dove iniziare, sono in disordine sparso nella mia testa proprio come le sue mille, ma è un peccato svegliare una persona così serena con se stessa tra le mie braccia, alla fine: 

Di te potevo trovarne una migliore, una più semplice, con poca stima per se stessa. Potevo trovarne una, che vestisse tutta firmata e che magari andasse meglio a scuola, si sa però, che l'abito non fa il monaco. 

In realtà poi, quando sei tu a spogliarti, ci metterei io la firma, che tutto il mondo se ne starebbe in silenzio a guardarti. 

Ho scelto te perché sei bella quando parli, quando ti agiti e poi ti arrabbi, ho scelto te perché sei rumorosa in tutto ciò, che fai. Io necessito e amo alla follia il rumore delle persone e quello, che mi lasciano dentro con le loro parole al vento, che poi tu vento non sei per certo.

Ho scelto te perché quando, sei tu a guardarmi io cambio prospettiva oltre, che le idee cento volte e una. 

Ho scelto te perché non mi scrivi e parli per giorni, ma poi quando lo fai mi tieni sveglio notti intere. Ho scelto te perché tu per prima hai scelto me come scelta.

Sento, che tu sei fatta per me e te ne darò prova giorno dopo giorno di quello che tu per me vali e sei. 

Le mattine come quelle in cui mi aspetti in Rione con il caffè e una sigaretta prima di andare a scuola, quando camminando facendo finta di niente afferri la mia mano, dicendo che mi hai urtato per puro caso, ma poi la mano non la lasci più. Sei bella anche quando scendi in tuta e porti il cane a spasso, ma se sai d'incontrarmi ti copri il volto, quasi come a voler scappare, ma poi ti fai urlare dietro, che sei bella in ogni caso e ti senti bene, ti senti bene perché sai che lo penso sempre e in ogni momento.  

Probabilmente di tutto questo non ti dirò nemmeno mai la metà e tu dormi e non sai nulla, ma voglio, che tu mi veda sempre forte perché per te voglio essere una roccia, voglio tu non ti senta mai dispersa, voglio essere il tuo punto di riferimento in mezzo a un milione di persone.    

REMÌ RYAN.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora