Capitolo 3

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Avevo passato tutto il weekend a piangere sul latte versato, evitando di mia spontanea volontà tutti i miei amici.
Il giorno seguente alla festa, mi ero affrettata a lavare tutti i panni sporchi, per paura che i miei capissero qualcosa.

Avevo sbagliato a portare a casa la camicia di Will, e lo realizzai solo in quel momento: restituiglierla implicava incontrarlo e rendere evidente ciò che era successo venerdì sera.

Qualcuno mi toccò la spalla facendomi girare.
"Dove eri finita?" Chiese Juliet mentre sbatteva ripetutamente il piede destro a terra.
Chiusi velocemente l' armadietto e portai tutta l'attenzione sulle mie amiche.
"Scusate, non avevo molta voglia di parlare" ammisi abbassando lo sguardo verso le punte delle mie scarpe per la vergogna.

Vedendo la mia aria stravolta e le occhiaie evidenti, le mie amiche, si avvicinarono chiudendomi in un abbraccio.

Ci staccammo dopo una ventina di secondi.
"Drake e Adam lo sanno?" Domandai.
Loro scossero la testa. Tirai un sospiro di sollievo.
"Non me la sento di parlarne qui" continuai, sperando che comprendessero i miei disagi.
"Capiamo perfettamente" mi rassicurò Linds.
"Facciamo da me dopo scuola?" Proposi.
Annuirono semplicemente.

"Perché non mangi?"chiese Drake guardando il mio piatto ancora pieno.
Scossi la testa "non ho fame"
Ero troppo nervosa per mangiare o per fare qualsiasi altra cosa che non fosse prendermela con me stessa ed evitare Will.
"Prendete pure se volete" gli porsi il mio vassoio.
Adam e il fratello non se lo fecero ripetere due volte.

"Audrey, venerdì sera alla festa sei sparita. Nessuno riusciva più a trovarti" osservò il fidanzato della mia migliore amica.
Guardai Juliet e Lindsay in cerca di aiuto.
Aprì e chiusi la bocca più volte. Mi serviva una scusa, e in fretta.
"Già..." mi tirai una ciocca di capelli dietro l'orecchio "ehm... diciamo che ho fatto amicizia con un ragazzo e ho ballato con lui per tutta la sera" non era del tutto una bugia quello che avevo detto: ero realmente stata tutta la sera con un ragazzo, ma non per ballare.
"Wow, vogliamo assolutamente conoscerlo" intervenne Drake avvicinandosi a me.
Annuì e iniziai a mangiarmi le unghie.

Successivamente vidi Juliet guardare qualcosa dietro di me e deglutire. Spostò l'attenzione su di me, alzò le sopracciglia.
Poco dopo qualcuno chiamò il nome di Drake facendomi sobbalzare.
Mi incupì appena Will entrò nel mio campo visivo.
Mi coprì il viso con i miei capelli biondi e pregai che lui non ricordasse nulla.

"Drake, Adam!" Salutò gli amici con una strana stretta di mano che solo loro potevano conoscere.
"Ei fratello! Bella festa venerdì" esclamò Adam sorridendo.
"Si, c'erano un sacco di persone" osservò il moro.

Alzai lo sguardo al cielo sperando che se ne andasse in fretta.
"La settima prossima compio 18 anni, festeggerò al 'Drive', ci sarete?" Domandò Will a Drake a Adam.
"Ci puoi contare" acconsentirono entusiasti.
"Bene, vi faccio sapere l'ora per messaggio. Ah... portate pure le vostre amiche" fece un cenno indicando la nostra direzione. Posai gli occhi su di lui, ma me ne pentì quando mi fece l'occhiolino accompagnato da un sorriso mozzafiato.

Merda..
Se lo ricorsava. E cosa peggiore mi considerava come una delle sue conquiste.
La fiamma di una notte, niente di piu.

Scossi la testa ancora imbambolata dal suo viso e arricciai il naso.

"Audrey, devi dirci qualcosa?" Arrossì di colpo.
"Ehm... I-io, ecco..." balbettai in preda al panico.
"P-perché..?" Temporeggiai in cerca di altre scuse.
Proprio mentre Drake stava per aprire bocca, Juliet tirò un urlo.

"Che stupida... mi sono rovesciata l'acqua gelata sulla maglietta" osservò tamponando un tovagliolo sulla stoffa bagnata.

Sorridi a Juls per aver creato un diversivo.
Mi alzai in piedi.
"Questo è un segno" dissi con un sorriso nervoso sul volto "a quanto pare dobbiamo proprio andare adesso"
Linday e Juliet si alzarono a loro volta.
Salutammo velocemente i nostri amici e ci avviamo verso casa mia.

***

Rovistai nel mio armadio mentre le mie amiche continuavano a tartassati di domande.
"Ho detto che non mi ricordo niente, e parlate a bassa voce, vi ricordo che i miei sono in casa" mi lamentai.

Sospirai appena presi fra le mani la stoffa ormai famigliare della camicia nera di Will.
Mi voltai e la stesi sul letto, davanti gli occhi attenti delle mie migliori amiche.
"L'hai portata a casa?" Domandò Linday mentre faceva scorrere le dita sulle maniche.
Aveva perso l'odore di fumo mescolato ad alcol e a dopobarba da uomo solo dopo il secondo lavaggio.

"Come farai a riportargliela?"
Scossi la testa, mentre la mia mente fantasticava sull'andare a casa sua, suonare il campanello e spiegare la situazione ai sui genitori.

Ehi, mi chiamo Audrey Cooper. Voi non mi conoscete, ma vostro figlio si. O almeno credo che mi conosca. Onestamente non so nemmeno se lui sappia il mio nome, ma quelli sono solo dettagli.
Ad ogni modo, venerdì sera sono stata alla festa e per sbaglio sono stata sverginata da vostro figlio.
Scusate, cosa state dic... ah, no, non stiamo insieme. No, non siamo nemmeno amici. Diciamo pure che non ci siamo mai parlati.
Comunque vi pregherei di ridare questa camicia a Will.
Grazie, molto gentili.

Iniziai ad immaginare cosa sarebbe accaduto se gliela avessi ridata a scuola, davanti ai suoi amici e all'intera squadra di football.

Ciao Will, sono Audrey... sai la ragazza che hai sverginato alla festa di venerdì sera.
Ecco la tua camicia, l'ho lavata e stirata.
Oh, ciao Drake, ciao Cole. Non preoccupatevi per me, sto bene! Vi prego di non picchiare Will per avermi portato via la mia innocenza.
Detto questo io vado in classe.
Ci si vede.

Scossi la testa: entrambe le opzioni non erano lontanamente fattibili.
"Penso che la terrò io. Così nessuno di scandalizzerà"

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