Capitolo 27

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Buongiorno😘
Questo capitolo è un po' corto perché non ho avuto abbastanza tempo per scriverlo e mi dispiace.
Comunque volevo dirvi che ho pubblicato il primo capitolo della mia nuova storia 'little secrets', mi farebbe molto piacere se passasse sul mio profilo a leggerlo! Fatemi sapere se vi piace😘

Le settimane successive al giorno della festa, trascorsero in fretta: avevo acquistato tutto il necessario per l'imminente arrivo della bimba e, inoltre, ridipinsi la sua cameretta di rosa e viola.

Le cose fra me e Will, erano tornate esattamente come prima della nostra partenza, parlavamo normalmente e facevamo finta che il nostro bacio non fosse mai avvenuto. Da una parte ero felice di questo nostro progresso, ma l'altra parte di me odiava quella situazione.
Ogni volta che lo vedevo, volevo baciarlo e mettere le dita nei suoi morbidi capelli.
Dio solo sa quanto mi piaceva!

"Dovrei dirglielo?" Chiesi a Drake mentre mangiavo le mie patatine fritte.

"Decisamente Audrey" fissai Will mentre prendeva posto accanto a James. Mi sentivo molto stalker in quel momento.
Ero stanca di tenermi tutto dentro: volevo urlagli ciò che provavo. Volevo baciarlo e rimanere abbracciata a lui sul divano. Volevo annusare il suo profumo per l'eternità. Lo volevo.

"Ti stai struggendo per lui ormai da mesi... forse ti piace anche da prima che ti mettesse incinta" Juls mi incoraggiò. Portai un'altra patatina alla bocca.
Ero sempre stata attratta da Will, sin da subito. Nell'ultimo anno ero troppo impegnata per accorgermene, eppure il mio corpo si ostinava a mandarmi messaggi su messaggi, i quali non avevo mai ascoltato.
Lo vidi alzarsi dalla sedia, così lo imitai.

"Dove vai?" Mi domandò Drake.
Indicai il moro con un dito.

"A mettere le cose in chiaro" scostai la sedia dietro di me con un calcio e lo seguì fino al corridoi.
Aumentai il passo e misi una mano sulla sua spalla facendolo girare.
Mi guardò negli occhi sorridendo.
Le gambe iniziarono a tremare mentre il cuore accelerò notevolmente il battito.

"Ho dipinto la camera della bambina e... hanno fissato il giorno in cui dovrebbe nascere." Lui spalancò gli occhi e assunse un espressione sorpresa.
"Il 7 luglio" sussurrai

"Meno di sei settimane.." bisbigliò accarezzando la pancia.
Annuì felice.

"A breve diventeremo mamma e papà" commentai con gli occhi che mi brillavano. Will mi racchiuse in un abbraccio e fece una risatina di felicità.

"Nostra figlia sta per nascere" disse poggiando la sua fronte sulla mia.
Annuì con enfasi.
Poi con un gesto veloce, fece scontrare le nostre labbra.
Le nostre lingue si intrecciarono creando mille brividi sulla mia schiena.
Poggiai le mani sui suoi pettorali e mi ritrassi indietro.

"Siamo in corridoio Will" lui alzò gli occhi al cielo, mi prese per il polso e mi condusse dentro l'aula più vicina. Richiuse la porta e continuò a baciarmi con passione.
Indietreggiai fino a quando la mia schiena non incontrò il muro.
Iniziai a sentire le famose farfalle nello stomaco.
Le nostre labbra si staccarono solo per prendere il fiato.
Poi Will iniziò a baciarmi il collo, mi scostò i capelli e lasciò dietro la sua bocca segni violacei.
Poggiai la testa al muro e pregai dio che quel momento non finisse mai.
Avevo la pelle d'oca su tutto il corpo, i brividi percorrevano la mia spina dorsale e il mio cervello era andato in tilt.
Quando Will si staccò dal mio collo, dovetti raccogliere tutta la forza del mondo per non baciarlo nuovamente.
Misi una mano fra i nostri corpi.

"Will..." sussurrai sostenendo il suo sguardo. "Devo dirti una cosa" ammisi raddrizzando le spalle.
Mi fece cenno di proseguire a parlare.

"I-io..." balbettai intimorita dalla reazione che poteva avere "provo qualcosa per... per te" indugiai sulle mie parole. Ero orgogliosa del mio autocontrollo in quel momento.
Will indietreggiò, sul suo volto si poteva intravedere la confusione e la sorpresa alla mia confessione.
Si allontanò da me come se avessi la peste.

"Non dici nulla?" Le lacrime minacciavano di rigarmi il volto da un momento all'altro, ma non volevo cedere al pianto.

"Non ti piaccio realmente" la sua voce ferma e profonda, ruppe tutte le mie speranze.

"C-cosa?" Tremai per alcuni secondi con la speranza di aver capito male.

"Audrey, tu sei così.." mi indicò con entrambe le mani "vuoi che tutto proceda alla perfezione: le ecografie, la nascita, gli studi... e adesso da un momento all'altro provi qualcosa per il padre di tua figlia?" Domandò continuando a fissarlo negli occhi.
Scosse la testa enfasi.

"Mi dispiace ma non me la bevo" esclamò

"M-ma" tentai di dire, ma lui mi fermò.

"Tu credi di provare qualcosa per me, anzi... tu vorresti provare qualcosa per me: così potremo metterci insieme e mettere su famiglia come due persone innamorate. Ma la vita non è così Audrey! Non deve essere tutto perfetto"

Si girò e uscì dalla porta in pochi secondi.
Mi assicurai che non mi potesse vedere, poi mi rannicchiai a terra e iniziai a piangere come una bambina.

Mai più come primaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora