Capitolo 22

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"Sono spaventata" ammisi aggrappandomi alla giacca di Will, come se fossi un koala.

"Ma come... non ti fidi di me?" Mugulò il moro fingendosi offeso.
Arrancai nel buio, poggiando cautamente un piede davanti all'altro: Will mi aveva bendata.

"Verità o bugia?" Domandai a mia volta.
"Bugia" sussurrò.

"Oh Will, mi fido ciecamente di te. Non importa dove tu mi condurrai, mi basta avere te al mio fianco" recitai.
"Ehi!" Esclamai inciampando su qualcosa. Sentì Will ridere di gusto, così decisi di tirargli uno spintone.

"D'accordo, è meglio che tu tolga le scarpe" mi fermai. Okay, ora ero decisamente spaventata da quella sorta di sorpresa. Maledissi mentalmente Carol, per aver organizzato tutto ciò senza il mio consenso.

Sfilai le ballerine bianche e le presi in mano. Quando i miei piedi furono in contatto con il pavimento umido e freddo, un brivido mi salì fino alla spina dorsale. Mi irrigidì e raddrizzai le spalle.

"Ahi!" Mi lamentai appena calpestai un sassolino.

"Colpa mia" ammise Will ridacchiando.
"Di chi altro se no?"
"Touche"

Un venticello leggero si fece strada fra i miei capelli, mentre la mia gonna ondeggiava avanti e indietro.
Era una sensazione piacevole, se non fosse per la completa oscurità nella quale ero avvolta.

"Ecco, fermati qui" disse sbarrandomi la strada da un momento all'altro: inutile dire che gli andai addosso.
Lo sentì muoversi e poco dopo, le sue mani mi stavano sfiorando la nuca. Slegò la bandana e liberò i miei occhi, quando li riaprì, il suo sorriso fu la prima cosa che vidi. Si fece da parte mostrandomi ciò che si nascondeva alle sue spalle.

Aprì la bocca e alzai le sopracciglia: eravamo in spiaggia.
Sulla sabbia, illuminato da delle luci simili a quelle natalizie, regnava un gazebo, nel quale c'era un tavolo per due. Poco più avanti un ristorante costosissimo splendeva.
La vista sull'oceano era davvero perfetta, le acque erano calme e davano l'impressione di essere molto accoglienti.

"Wow" sussurrai. Ero letteralmente senza parole. Era la cosa più romantica e sdolcinata che io avessi mai visto. Poteva essere paragonato a ingerire una mela caramellata con il ripieno fatto di cioccolato fondente. Beh, detta così sembrava un po' nauseante, ma in quel momento fu la cosa più sensata che mi venne in mente.

"Sono felice che ti piaccia" sussurrò al mio orecchio Will. "Così non mi ammazerai dato che ti ho fatto togliere le scarpe prima del previsto"
Guardai sotto di me, notai di essere su una pedana completamente pulita.
Alzai gli occhi al cielo, constatando che avrebbe potuto dirmi di sfilarmi le ballerine dopo avermi mostrato la sorpresa.

"Idiota" dissi ridacchiando mentre mi incamminavo verso il tavolo.
Mi seguì senza esitazioni, né controbattere.
Arrivata all'interno del gazebo, mi sporsi leggermente sul corrimano per ammirare meglio l'oceano.

"È tutto così.... perfetto" ammisi mantenendo un tono di voce abbastanza basso.

"Io sono perfetto" commentò Will.
"Sì, un perfetto idiota" lo guardai ironicamente.
In risposta lui mi scompigliò i capelli in modo scherzoso.

"Si vede che non capisci proprio nulla.... altrimenti saresti finita nel mio letto altre volte" gli schiaffeggiai il braccio.

"Will!" Mi lamentai alzando la testa verso l'alto.

"Sì, quello è il mio nome" 
Sbuffai imbarazzata, poi presi posto al tavolino, Will mi imitò.
Avevo molta fame, così presi il menù fra le mani e iniziai a sfogliarlo. Il mio stomaco e la mia bambina bramavono il pesce, ma i piatti a base di esso sembravano costare parecchio. Deglutì facendo una smorfia di tristezza.

Mai più come primaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora