Capitolo 29

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"Mi sono reso conto di essere un coglione"
Alzai la testa e feci incrociare il suo sguardo con il mio.
Rimasi zitta, non avendo la minima idea di cosa dire.

"Ho sbagliato" passò entrambe le mani sul suo viso. "Non volevo dire ciò che ho detto"

"Hai detto tante cose" osservai io con voce sottile.

"La maggior parte di esse sono solo puttanate" sputò facendo un passo verso di me.
Scossi la testa.

"Non ti credo" affermai indietreggiando

Fece un altro passo in avanti.
"Audrey, lasciami spiegare..."

"No." Feci un altro passo indietro.

Will avanzò di nuovo e io indietreggiai ancora e ancora.
Questo 'giochetto' finì solo quando la mia schiena incontrò il muro.
Will era a poca distanza da me, mi sentivo in trappola.

"Provi ancora qualcosa per me?" Sussurrò sfiorandomi la guancia con due dita.
I brividi mi percorsero la spina dorsale, mentre le farfalle nel mio stomaco sembravano aver bevuto una red bull.
Raccolsi tutta la forza che avevo in corpo e lo guardai.

"No, io credo di provare qualcosa per te, anzi... io vorrei provare qualcosa per te: così potremo metterci insieme e mettere su famiglia come due persone innamorate." Citai le stesse identiche parole dette da lui alcuni giorni prima.
Will chiuse gli occhi, sembrò riflettere sulle mie parole per alcuni secondi.

"Ti prego Audrey, fai la persona ragionevole per una volta"
Stava dicendo a me di essere ragionevole, quando lui era il primo infantile a comportarsi di merda?
Incrociai le braccia al petto e sostenni il suo sguardo.

"Da che pulputo!" Esclamai.

"Provi ancora qualcosa per me" affermò senza indugiare minimamente.

"Cosa te lo fa pensare?" Chiesi alzando gli occhi al cielo.
Lui inarcò un sopracciglio e mi guardò come per dire 'fai sul serio?'

"Non lo so, magari ho un sesto senso spettacolare, magari ti leggo nel pensiero.... o magari l'ho intuito dato che porti la mia camicia" giusta osservazione.
Trattenni un sorriso divertito e cercai in tutti i modi possibili di non guardargli le labbra.

"Avevo freddo" mi giustificai reggendo i suoi occhi.

"A giugno? E la prima cosa che hai trovato è stata la mia camicia?" Okay, la mia versione dei fatti stentava a reggere, ma ero comunque determinata a non cedere.

"Non è che tutto il mondo gira intorno a te Will!" Esclamai di punto in bianco. "Se sei venuto qui per sfoggiare la tua arroganza puoi pure tornatene da dove sei venuto"
Poggiai entrambe le mani sul suo petto per allontanarlo di qualche centimetro.

"Perché sei sempre così scontrosa?" Chiese non dando cenno di volersi spostare.

"Io scontrosa?" Puntai un dito sul mio petto "se mai quello scontroso sei tu! Cazzo, ma ti rendi conto di quanto sei egoista? Ti rivelo i miei veri sentimenti e tu dici che è tutto nella mia testa. Ti evito e tu mi dici di non essere imbarazzata. Poi vieni in camera mia e inizi ad accusarmi di essere infantile e altre stronzate varie!" Alzai notevolmente il livello della voce.
"Che c'è? Soffri di personalità multipla per caso?" Incrociai le braccia al petto.

"Ma non capisci che mi comporto così perché tu mi fai impazzire?" Mi rispose a tono.
Gesticolò con le mani e riprese a parlare.
"Prima mi urli contro, mi respingi, poi mi eviti e infine mi baci. E il ciclo continua! Un giorno sei incazzata nera con me, il giorno seguente mi dici che provi dei sentimenti per me. Cristo Audrey, deciditi una buona volta!"
Rimasi a bocca aperta, ero indignata. Feci un passo a destra con la speranza di trovare una via di fuga, ma lui mi si parò davanti.

"Ora che stiamo mettendo le carte in tavola cerchi di scappare?" Chiese con un sorriso ironico sul volto.
Lo scansai dandogli una spallata: stavo soffocando imprigionata fra lui e il muro.

"Mi serve spazio" inidicai con entrambe le braccia la distanza che ci divideva.

"D'accordo... mettiamo tutte le carte in tavola allora" conclusi poi camminando avanti e indietro per la stanza.
"Partiamo da dove tutto questo è cominciato: San Diego" per quanto ci eravamo sforzati di non toccare quell'argomento, ora era giunto il momento di farlo: era necessario per chiarire la nostra situazione.

"Bella mossa partire proprio da San Diego" commentò Will passandosi una mano tra i capelli.

"Hai cercato di baciarmi, mi hai evitata e infine mi hai sostituita con una sgualdrinella" dissi riferendomi alla ragazzina che era con lui quella sera in albergo.

"Ho cercato di baciarti perché eri così... vicina e bella. Non so cosa mi sia preso in quel momento, ho agito d'istinto." Arrossì leggermente, ma cercai di non darlo a vedere.

"Ti ho evitata perché non sapevo come comportarmi, mi sentivo in imbarazzo. E tanto per precisare, quella ragazza era ubriaca e mi si è letteralmente buttata addosso, non le ho fatto io i succhiotti sul collo"
Dopo quella affermazione mi sentivo decisamente meglio. Tirai un sospiro di sollievo e accennai un sorriso soddisfatto.

"Perché mi hai rifiutato? Era a causa del biondino palestrato?" Davvero pensava che avessi avuto una cotta per Drew? Era una cosa stupida.

"Drew non c'entrava nulla" ammisi passando una mano fra i capelli.
"Io non ti ho baciato perché... avevo paura" mi sederti sul letto e iniziai a fissare il pavimento.
"Paura?" Ripeté lui prendendo posto accanto a me.

"La sera prima, mi avevi strappato un bacio veloce e io ero felicissima, davvero. Ma poi mi hai detto che faceva parte della messa in scena" sentì due dita sotto il mio mento. Will mi costrinse a guardarlo.
"Quando eravamo in acqua, mi sono venute in mente le tue parole .... io non volevo farmi illusioni, così ho pensato che quella fosse la scelta migliore"
Gli occhi di Will furono attraversati da un lampo di speranza mischiata a felicità.
Continuò a sostenere il mio sguardo, rimase in silenzio per alcuni secondi, nei quali io caddi nel panico. Mi pentì di avergli confessato la verità, avrei dovuto tenere la bocca chiusa.

"Sono un coglione" sussurrò interrompendo i miei pentimenti.
"I-io quella sera morivo dalla voglia di baciarti: eri così felice, spensierata e... bellissima. Così ho pensato che un piccolo bacio non avrebbe fatto male a nessuno."
Aprì leggermente la bocca stupita da quelle parole.

"Perché mi hai trattata così male quando ti ho detto che mi piacevi?" Passai subito alla domani successiva.
Ormai le nostre labbra erano a pochi centimetri di distanza.

"Perché mi piaci da impazzire Audrey" mi posò una mano sotto il mento. I brividi si impadronirono di me. "Pensavo mi stessi prendendo per il culo, o robe varie"
Fece scontrare la sua fronte con la mia.

"Quindi anche tu provi qualcosa per me?"

"Quando sto con te non riesco più a ragionare. Mentre quando non ci sei sei sempre nella mia testa, con la tua vocina irritante e i tuoi modi di fare da perfezionista ti ammazzarei" mi diede un bacio leggero sull' angolo della bocca. Il mio cuore batteva all'impazzata, non riuscivo più a ragionare, volevo solamente le sue labbra sulle mie.

"Mi fai impazzire" sussurrò poco prima di premere le sue labbra sulle mie. Mi aggrappai al suo collo come se fossi un koala in cerca di eucalipto. Le nostre lingue ballavano a ritmo di note immaginarie, mentre le nostre labbra scivolavano l'una sull'altra.
Dopo alcuni secondi ci staccammo, Will si avvicinò al mio orecchio, mi morse leggermente il lobo.

"Sento profumo di un nuovo inizio"

Buon pomeriggio a tutte😘😘
Sono mega felice che la storia abbia superato le 5.000 visualizzazioni!! Per me questo è un vero traguardo, grazie a tutte!
Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo😘

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