Capitolo 1

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Nico pov's

Viaggiavo per il campo ancora in uno stato di shock, la guerra contro Gea era appena finita. Intorno a me i medici del campo mezzosangue, cioè tutti i figli di Apollo si aggiravano per il campo a soccorrere feriti. Chi portava barelle in infermeria, chi fasciava arti rotti, chi metteva strane creme su bruciature esagerate...tutti facevano qualcosa, tentando di distrarsi da tutto ciò che era appena successo, tentando di scappare, di chiudere la mente solo per un po', o forse semplicemente per rendersi utili. Ma di questo non mi importava, me ne stavo lì appoggiato alle mura della mia cabina, lanciando sguardi vuoti intorno a me. Nessuno sembrava far caso alla mia figura e la mia mente vagava ormai da diversi minuti, fino ad estraniarsi completamente. Ero in quella condizione in cui ti ritrovi prima di addormentarti, quando le voci ti arrivano ovattate e sembra di starsene fuori dalla scena a guardare. Come se niente potesse toccarti. Fino a quando non arriva un urlo più forte degl'altri che ti impedisce di crollare nel mondo dei sogni, proprio quello che successe in quel momento.
Davanti a me c'era un esemplare di Will Solace che mi fissava con un sorriso stanco.
W" Cosa stai pensando?" Mi chiese con voce dolce.
Scossi la testa debolmente e abbassai gli occhi. Stavo pensando a tutto è niente contemporaneamente, sempre che questo avesse un senso.
W"Sai la guerra sconvolge ognuno di noi e ognuno di noi ha un modo diverso di superarla" disse portando la sua mano sulla mia spalla.
N"Non ho bisogno né della tua compassione né tantomeno dei tuoi consigli Solace, quello che mi serve è stare da solo"  dissi con tono aspro, invitandolo implicitamente ad andare via. Cosa che di solito la gente capisce. Ma lui no. Alzai gli occhi e rimasi tremendamente sorpreso, il suo sorriso non aveva vacillato neanche un po'.
W"Avrai molto tempo per farlo comunque" disse facendo scorrere lo sguardo sul campo.
N"Cosa intendi di preciso..?"
W"Intendo che passerai tre giorni in infermeria, ordini del dottore" continuai a fissarlo scettico. Una risatina isterica scaturì dalle mie labbra.
N"Pensi veramente che dopo tutto quello che ho passato darò retta ad un figlio di Apollo qualunque? Pretendi che io segua i tuoi ordini dopo tre ore che ci conosciamo? Torna sulla terra figlio del Sole, non giriamo intorno a te" dissi accorgendomi di quanto fossi stato duro solo dopo. Infondo stavo per ottenere ciò che volevo...mi dissi...ovvero stare da solo.
W"Questo figlio di Apollo qualunque pensa che tu stia per svenire da un momento all'altro. E per la cronaca non ti sto dando ordini per il tuo bene o perché ho tirato di spada con te una volta nella mia vita, ma perché sono un medico ed è il mio lavoro" ribatté per poi state lì a fissarmi. La cosa che mi sembrò più strana di che non se ne andò.
N"E allora vattene"
W"Non ti posso lasciare qui"
N"Io lo farei" replicai abbassando la testa e tornando a fissare i miei piedi.
W"Devi venire con me non ti posso lasciare a metà tra il mondo dei vivi e quello dei morti" riflettei su quella frase, non capivo a cosa si riferisse.
Poi guardai attraverso le mie mani.
E si ho detto attraverso, perché le mie mani erano semitrasparenti. Mentre pensavo a come avevo fatto a non accorgermene sentii una debole risatina. Alzai gli occhi e scorsi il sorriso di Will.
N"Ti diverti a vedermi scomparire?" Chiesi ironico.
W"No...ma hai una faccia..." Lo guardai male
W"Quindi ti sei deciso a venire con me?" Continuai a guardarlo male cercando di ucciderlo con lo sguardo.
W"Neanche smettere letteralmente di vederti ti convince che hai bisogno di riposo? Sai ti credevo intelligente"
N"Tre giorno giusto?"
W"Niente di più e niente di meno" pensai che forse un po' di riposo prima di tornare da mio padre non mi avrebbe fatto male.
N"Okay".
Iniziò a camminare verso l'infermeria, così mi staccai dal muro per seguirlo.
Sentii le forze scivolare via dal mio corpo, la testa prese a girare e mi si appannó la vista. Riappoggiai una mano alla parete, mentre con l'altra tenevo la testa, chiusi gli occhi.
W"Hai bisogno di aiuto?"
Scossi la testa, poi sentii una fitta alla pancia e un conato di vomito, mi piegai in due.
Will corse da me e mi tirò su.
W"Si invece"
N"Ho detto di no" replicai portando subito la mano davanti alla bocca.
Iniziai a camminare lentamente e mano a mano che continuavo la vista tornava normale e il giramento di testa passava. Mi voltai e notai che Will non si era mosso di un cm. Poi scosse la testa sorridendo e mi raggiunse camminando al mio fianco.

Arrivati in infermeria Will aprì la porta e non appena fu entrato, pensai che fosse veramente il suo ambiente naturale se così si può definire. Un po' come i figli di Ares nel campo di battaglia. Mentre attraversavamo le varie stanze spargeva sorrisi e consigli, rassicurando i pazienti e i medici stessi. Io invece riuscivo solo a pensare che non avevo mai visto quelle stanze così affollate. C'erano romani e greci, questo creava ancora più confusione, per poco non si faceva fatica a passare attraverso le porte. Tornai a guardare Will che aveva lo sguardo concentrato, ma sembrava la persona più rilassata di sempre. Continuai a seguirlo e finalmente arrivammo alla mia stanza. Era molto piccola, ma molto meglio della confusione che avrei dovuto sopportare all'esterno. Mi fece cenno di sedermi sul letto e poi iniziò a cercare qualcosa nei cassetti del comodino. Mi stesi e chiusi gli occhi cercando di non pensare al mal di testa lancinante che avevo in quel momento, o semplicemente di non pensare. Quando Will tornò accanto a me, aveva in mano tutti gli oggetti che immagineresti in una foto di un normale medico e almeno una decina di creme diverse.
W"Togli la maglietta" disse in modo disinvolto.
Aprii gli occhi e mi tirai su di scatto.
Grosso errore, soprattutto perché la testa di Will era nel mezzo della mia traiettoria.
Ci scontrammo e tutte le cose che aveva in mano caddero, mentre io diventai rosso come fino ai capelli.
A parte questo e il fatto che non mi sarei tolto la maglietta, tutto bene.
Will si strofinò la fronte con la mano e poi si mise a guardarmi come in attesa.
W"Tutto bene?" Chiese interrompendo il silenzio creatosi.
Lo  guardai male, poi presi i lembi della maglietta e la tolsi. Guardai fisso davanti a me cercando di restare impassibile tutta la visita.
E cercando di non diventare rosso ogni volta che mi sfiorava.

Will pov's

La testa ancora mi faceva male per il colpo che mi aveva dato. Stava guardando fisso davanti a sé con uno sguardo tremendamente serio. Avevo quasi finito di medicare le ferite, quando all'improvviso Nico sussultò.
W"Ti ho fatto male?" Chiesi allarmato.
N"No...non ti preoccupare" disse con un tono di voce piatto.
Continuai cercando di fare il più attenzione possibile, anche se ogni volta che le mie dita passavano su una ferita aperta non poteva fare a meno di contrarsi.  Era messo peggio di quello che pensavo, come non fossi stato abbastanza allarmato quando lo avevo visto scomparire appoggiato a quel muro. Avevo avuto seriamente paura che scendesse negl'inferi per sempre.
W"Ho finito" dissi soddisfatto del mio lavoro.
W"Devi solo risposare questi tre giorni e nient'altro, passerò domani a cambiarti le bende" e così dicendo me ne andai.

Nico pov's

Quando ebbe finito se ne andò senza neanche darmi il tempo di salutarlo. Se ne andò come se fosse quello che aspettava da una vita. D'altronde fuori me lo aveva detto chiaro e tondo, stava solo facendo il suo lavoro. Nonostante questo mi addormentai con la sua immagine nella testa, cercando inutilmente di scacciarlo via.

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