Ariana.

Sono le sei. Come tutte le mattine, suona la sveglia e sono obbligata ad alzarmi.
Faccio una doccia calda e indosso un maglioncino marrone abbinato a una gonna bianca.
Nonostante la maggior parte delle persone mi prenda in giro per il mio modo di vestire, ciò che indosso è certamente migliore rispetto agli abiti che vanno di moda, i quali lasciano poco spazio all'immaginazione.
Prendo il telefono e gli auricolari, aggiusto gli occhiali sul naso, raccolgo i lunghi capelli castani in una coda alta. Sento Charlie che mi chiama dal giardino, quindi afferro la cartella e scendo velocemente le scale, riflettendo sulle cose che devo portare con me.
Per fortuna ho preso tutto: sono sicura di non aver dimenticato niente.
Saluto mamma con un lungo abbraccio e, giocando con le lunghe maniche del mio maglione, raggiungo Charlie nella sua auto.
Ci abbracciamo e mi siedo accanto a lui.
In circa un'oretta giungiamo a destinazione e insieme ci incamminiamo verso il cortile.
Sono molto a disagio tra tutte queste ragazze eccessivamente truccate, questi ragazzi che fumano una sigaretta dietro l'altra, queste coppie che si baciano come se nulla fosse...
Ma in che razza di posto sono finita?

L'errore da ricordare. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora