L'errore da ricordare.

3

Ariana.

Mi attacco al braccio di Charlie, il quale mi guarda dall'alto con un leggero sorriso sulle labbra sottili.
Da lontano scorgo un gruppetto che sta facendo molto chiasso.
Distingo tre ragazze: due ridono senza contegno, mentre l'altra prova ad attirare l'attenzione di un ragazzo con i capelli biondi, che però sembra quasi ignorarla e anche infastidito dalla sua presenza.
Il mio sguardo si posa di lui e per un attimo i nostri occhi si incrociano tra tutti gli studenti.
Charlie mi richiama e mi fa strada verso l'entrata.
Appena la campanella suona, veniamo letteralmente spinti all'interno del college. Visito i dormitori guidata da Charlie.
<<Questa è la tua stanza: sistema le tue cose con calma. Appena hai fatto mi trovi qui fuori in cortile>> esordisce.
Annuisco, e nel mentre che ripongo con cura i miei capi d'abbigliamento nell'armadio, un'ombra appare dietro di me.
D'istinto mi viene naturale pensare che si tratti della chioma bionda di poco fa, ma non ho il coraggio di voltarmi per verificare l'esattezza della mia ipotesi.
<<E questa? Da dove è uscita?>> Sento una fragorosa risata; qualcuno si sta prendendo gioco di me.
Resto in silenzio senza proferire alcuna parola, non sapendo come comportarmi.
Mi faccio coraggio e giro leggermente il collo verso sinistra. La mia supposizione era corretta: è proprio lui!
Sollevo il capo e trovo due grandi occhi color nocciola fissi sui miei, in attesa di una qualche reazione che si fa attendere più del previsto.
<<I-io sono Ariana>> balbetto sottovoce.
<<C-ciao Ariana! Io s-sono Tyler>> scimmiotta lui, continuando a ridere.
Rimango imbambolata a fissare il suo petto, poiché la mia altezza mi permette solo questa visuale.
Riabbasso la testa e porto lo sguardo sul pavimento​, che è diventato improvvisamente interessante.
<<Tyler, è arrivata Stefany>> dice un ragazzo di cui non so neppure il nome, entrando nella mia camera senza chiedermi il permesso.
Tyler mi dà una spallata e se ne va.
Il suo amico lo segue e non accenna a rivolgermi la parola; mi aggiusto gli occhiali sul naso, ansiosa di raggiungere Charlie in cortile.
<<Già fatto?>> mi chiede.
Annuisco.
Un sospiro esce involontariamente dalle mie labbra: sarà un anno parecchio lungo e complesso...