Prologo

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Da piccola ero una bambina molto gentile e carina. Il mio punto debole era l'azzurro colore dei miei occhi. Inoltre avevo dei capelli lunghissimi color nocciola.
Mia madre teneva a me e soprattutto ci teneva al fatto che io diventassi come lei, quindi gentile e sicura all'esterno ma fredda e falsa all'interno. Faceva questo gioco soprattutto con papà.
Io non capivo perché, ma li sentivo litigare ogni giorno, ogni ora e ogni secondo: anche se loro smettevano di litigare, io dentro di me sentivo sempre le loro urla, i loro insulti e soprattutto gli schiaffi che il papà dava alla mamma.
Se non fosse stato per mia sorella Paige, che è due anni più grande di me, sarei sprofondata nella più totale depressione. Ma quando Paige non c'era, c'era un'altra cosa che mi tirava su di morale: il cielo stellato.
Papà aveva costruito una casa sull'albero in onore della nascita di Paige, però lei essendo grande e non usandola più, la cedette a me. Quindi, ogni volta che i miei litigavano, io andavo sulla mia cara casa sull'albero.
Da lì potevo vedere il cielo che straripava di stelle, costellazioni e comete. Inoltre potevo vedere anche lu (soprannome che avevo dato alla luna da piccola). Sembrava che le stelle fossero le uniche che mi capissero: con esse giocavo, parlavo e mi sfogavo.
Poi, una volta scesa dalla casa sull'albero, andavo a giocare nel campo vicino casa. Non m'importava del fatto che fosse notte, io correvo e correvo senza badare a nulla. Forse l'unico lato bello della mia infanzia era il fatto di abitare in campagna, lontano dalla civiltà e dal chiasso delle auto.
Non molto distante dalla casa c'era un mulino: mamma mi aveva detto di non avvicinarmi in posti che non conoscevo, infatti, andavo li solamente per toccare l'acqua cristallina del fiumiciattolo vicino ad esso, sul quale battevano i raggi lunari. Sapevo che quando sarei tornata a casa mi avrebbero aspettato schiaffi e sculacciate da parte di papà, il quale tornava a casa quasi sempre ubriaco. Ma, fortunatamente, mamma mi difendeva, facendosi picchiare da papà.
Lei l'aveva denunciato un paio di volte non ottenendo risultati.
Non avevo amici apparte Paige e ciò mi pesó molto. Da grande sognavo di conoscere qualcuno: un bel ragazzo sapevo che mi attendeva da qualche parte, non sarebbe stato identico a me, ma di certo mi sarebbe stato vicino. Volevo anche una migliore amica, non potevo rimanere solo amica di Paige.
Da grande inoltre sarei andata al college, volevo diventare qualcuno. Si, Chloe Anderson sarebbe diventata qualcuno.

Buonsalve a tutte/i questo è il primo capitolo di "Il cielo stellato di casa Anderson". Spero che questa storia vi possa piacere e spero veramente di costruire una piccola comunità di piccoli e grandi lettori, che leggono una storia nata per la pura voglia di scrivere, creare e immaginare.

About🌌🌌

Qui vi metterò una foto dei protagonisti principali....

Alexis Bledel in Chloe Anderson:

Liam Hemsworth in Ryan Mitchell:

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Liam Hemsworth in Ryan Mitchell:

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Il cielo stellato di casa Anderson [Interrotta]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora