Chloe
Le braccia di Aaron mi proteggono dal vento che si scaglia contro le mie braccia fini e nude. Varie foglie cadono sopra la mia nuca, portando con loro anche qualche goccia d'acqua, che bagna qualche ciocca dei miei capelli castani. Sento i passi di Aaron, sento che sta camminando in un sentiero fangoso, ricolmo di ramoscelli pieni di muschio e foglie secche, ormai cadute da molto tempo dai propri alberi. Mi fa leggermente male la testa, ma non ho abbastanza forze per dirlo ad Aaron, il quale aumenta la velocità dei propri passi per arrivare prima al suo appartamento. Finalmente sento il rumore delle sue scarpe che si appoggiano sul marciapiede, lasciando su di esso qualche residuo di fango e rametti. Poi, scende le scale per arrivare al parcheggio, fino a che non arriviamo finalmente alla sua Audi grigia. Cerca le chiavi nella sua tasca, fino a che non le trova e apre l'Audi con il telecomandino automatico. Apre lo sportello posteriore e mi distende lentamente sui sedili in alcantara e, successivamente, va a sedersi sul sedile del conducente, accendendo il motore una volta per tutte. Egli esce a tutta velocità dal parcheggio della scuola, dirigendosi verso il suo appartamento. Io, non vedendoci più dalla stanchezza, mi addormento, mentre osservo Aaron un'ultima volta.
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Apro gli occhi con molta lentezza, ritrovandomi in una stanza di appartamento con le pareti grigiastre e il pavimento fatto interamente in parquet d'abete. Affianco a me, trovo Aaron senza maglietta, intento a dormire. Sui muri sono appesi esclusivamente quadri ritraenti lui con dei suoi amici, probabilmente tutti della Rosewood. Ho addosso soltanto la mia camicetta blu leggermente sporca e i miei jeans bianchi, indumento anch'esso sporco. Sono stravolta, ma decido comunque di andare nell'altra stanza, senza svegliare Aaron. Apro silenziosamente la porta bianca della camera e vado in salotto, chiudendola alle mie spalle. Devo dire che l'appartamento è piuttosto carino: il salone e la cucina sono una stanza unica, suddivisa unicamente da un bancone, su cui sono appoggiati delle cartacce e altri oggetti. Decido di andare in cucina, dalla quale proviene un odorino niente male. Oltrepasso la soglia della porta, ma torno immediatamente indietro non appena vedo due persone alle prese con i fornelli: non riesco a capire chi siano, ma decido di ritornare in camera di Aaron. Apro la porta e mi precipito all'interno della stanza, chiudendola alle mia spalle. Aaron dorme ancora sotto le coperte e sembra che non abbia alcuna intenzione di svegliarsi. Decido di ricoricarmi affianco a lui e inizio ad osservarlo attentamente: ha i capelli spettinati e la barba abbastanza lunga, tanto da stuzzicare la mia curiosità e passarci una mano sopra. Accarezzo la sua guancia barbuta, disegnando dei cerchi su di essa. Ultimamente mi piace averlo accanto e potergli parlare, dopo quello che ha fatto oggi non potrò mai ringraziarlo abbastanza. Mi avvicino ancora di più al suo corpo e decido di abbracciarlo, cosa che lo fa svegliare:
"Hey...." dice lui prendendomi il viso fra le mani. Qualche lacrima riga le mie guance, facendomi sentire in imbarazzo:
"Perché stai facendo così adesso?" mi sussurra lui asciugandomi le lacrime.
"Non potrò mai ringraziarti abbastanza per quello che hai fatto oggi. Mi sento in forte debito con te" affermo io alzandomi a sedere.
"Non dire cazzate Chloe, tu non ti devi scusare di nulla. Sono io che dovrei scusarmi per non essere arrivato prima" afferma lui.
"Ma sei comunque arrivato prima che quella pazza potesse colpirmi con quella stecca in legno. Il mio naso è stato martoriato abbastanza da Amber, non volevo che anche Hannah infierisse contro di me" affermo fredda.
La ferita sul braccio inizia a farmi male, tanto da farmi sussultare: "ti fa male il braccio vero?" chiede lui preoccupato. "Abbastanza. Direi che dovremo medicarlo" consiglio io ad Aaron.
"Infatti è quello che faremo adesso" dice lui alzandosi dal letto e dirigendosi verso la porta della stanza.
"Oh aspetta....." dico io alzandomi e andando verso di lui.
"Che succede?" chiede lui con un'espressione interrogativa sul volto. "Poco fa sono andata in cucina per prendere qualcosa da mangiare e...." cerco di temporeggiare.
"E.....?" cerca di spronarmi Aaron.
"Ho visto due persone alle prese con i fornelli. Quindi.....quelli sono i tuoi coinquilini?" chiedo io sperando che Aaron mi dia subito una risposta.
"Intendi Matt e Duke?" chiede lui con una briciola di gioia nella voce. "Non so se siano due ragazzi, Aaron" dico io a disagio. "Ma..... perchè ti stai preoccupando così tanto, Chloe?" afferma lui sorridendo. "Perchè mi metterebbe a disagio se così fosse" affermo io sorridendo a mia volta. "Vedrai che Matt e Duke sono due bravissimi ragazzi, non farebbero male a una mosca" dice lui.
"Ma non ho paura di loro, é solo che mi mettono a disagio un sacco di ragazzi nello stesso appartamento" concludo io infine "e poi non sono vestita in un modo adeguato" concludo veramente una volta per tutte guardandolo con spavalderia.
Aaron scoppia in una risata fragorosa per poi affermare:
"Ti ho adocchiato subito...sei di un'eccentricità assurda, per non parlare della tua moralità"
Guardo Aaron con aria di sfida:
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Il cielo stellato di casa Anderson [Interrotta]
RomanceCosa succederebbe se la tua vita cambiasse in un attimo? Magari con un battito di ciglia. Bèh, Chloe Anderson ne sà sicuramente qualcosa. Compiuti i 18 anni decide di andare alla Rosewood Academy. Gli anni alle superiori e alle medie non sono stati...