13# Un ritorno da dimenticare

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Ashley

Mi manca veramente poco per arrivare ad Houston.
Sto per uscire dall'Oklahoma, mentre ammiro i terreni aridi con l'erba completamente ingiallita, dove si elevano i pali della corrente totalmente fatti in legno e il sole tramonta.
Poi è come se facessi un salto e finissi in un altro posto, o in un altro stato: i terreni da aridi diventano ricchi d'erba e immensi, come se siano rinati.
Ad un certo punto vedo un cartello con su scritto Texas, e lì, capisco di aver raggiunto la mia destinazione, anzi, non esattamente.
Durante il tragitto in auto, ho pensato tantissimo a Zachary e a come si era comportato questa mattina, cioè da vero stronzo.
Inoltre ho pensato ad Amber, si. Ho pensato molto a lei:
La conosco da quando é iniziato il college, ed è stata la prima persona con cui ho fatto amicizia ma, sinceramente, non ho ancora capito cosa frulli in testa a quella ragazza.
So che ha avuto un passato tormentato, pieno di litigi e addii da tutte le persone a cui voleva bene, però non riesco ancora a capire perché ha questo carattere.
Voglio dire, ci sono giorni in cui se ne sta per i cavoli suoi, con le cuffiette e lo sguardo fisso sui libri, mantenendo costantemente un'espressione seria e cupa. Invece ci sono giorni in cui è allegra e piena di felicità.
Tempo fa mi aveva raccontato che era stata male per la morte del padre, che, a quanto pare, si era ammalato di malaria durante una missione umanitaria in Congo.
Mi ha raccontato che egli è morto solamente quando lei aveva otto anni e, da quel momento, si è chiusa in sé stessa iniziando a non parlare più con i suoi amici.
Nonostante il padre sia morto da molti anni lei ha sempre questi scatti di rabbia repentini che mi preoccupano parecchio.
Ed è appunto per questo che sono preoccupata per lei, veramente.

Ryan

Zachary sta in piedi davanti a me, e mi guarda con un'aria di sfida:
"Immagino che sia successo qualcosa fra voi due"
"Immagini bene allora, Zach"
"Cos'è successo amico?" mi domanda appoggiando una mano sulla mia spalla.
"Non cambiare discorso. Ho visto che eravate molto intimi voi due, stretti in un caldo abbraccio e a parlare di chissà quale cosa"
"Ma per chi mi hai preso? Per un ragazzo che si scopa una ragazza nei suoi momenti di debolezza? Ryan....lei è mia amica" Afferma portandosi una mano al petto.
"É qui che ti sbagli. Voi due sembravate molto più che amici"
"Ryan, adesso mi stai facendo incazzare. Io e Chloe non abbiamo fatto niente"  esclama scandendo le ultime tre parole.
"Certo, cosa potevate fare in uno squallido angolo di una squallida cucina" affermo infuriato.
Ora mi sto arrabbiando anch'io:
"Ammettilo che se fossi stato in una camera da letto te la saresti fatta. Ammettilo Zach"
Dico parandomi davanti al suo viso.
Lui, con un'aria di superiorità, afferma:
"Non ammetto proprio niente, dato che quello che stai dicendo tu è falso. E ora faresti meglio a dirmi che succede. Non voglio vedere Chloe soffrire ancora, era ridotta.....abbastanza male"
"Ha fatto tutto lei. Quindi se c'è una persona che deve stare male qui, bèh, é proprio lei"
"Ma cosa stai dicendo Ryan?"
"Certo che per essere un tipo ubriaco sembri abbastanza lucido" affermo incredulo.
"Reggo molto bene l'alcool"
"Vuol dire che non hai bevuto abbastanza bicchierini di scotch" dico indicando il tavolo con sopra molti liquori differenti.
"Potresti berti ancora un po' di brandy, Zach. Che ne pensi?" Gli dico porgendogli la bottiglia, che lui rifiuta categoricamente.
"Smetti di fare il coglione"
"Penso che quello che combina cazzate qui sia tu. Cosa ti è successo Zach? Cos'è che ti ha fatto bere così tanto?"
"Si, Ryan. Ho fatto una grandissima cazzata. E con questo?"
"Questo vuol dire che qui non sei tu che devi fare il terzo grado a me"
"Tantomeno allora lo devi fare tu a me"
"Sai che ti dico? Raccontami cos'è successo, io poi ti racconterò il mio" affermo ancora con in mano la bottiglia di brandy.
"Dici sul serio?"
"Si. Vieni, sediamoci qui"
"Come vuoi"  afferma lui sedendosi sopra lo sgabello bianco.
"Allora Zach, che cos'hai combinato?"
Tira fuori dalla maglietta la sua catenina e lì capisco:
"Rose... Ma che c'entra?"
"Quando al telefono ti ho detto che dovevo fare qualcosa di più importante, bèh ecco..... sono andato in Montana da Ash e.... diciamo che siamo stati insieme"
"L'avete fatto?" Gli domando non rendendomi conto del mio tono di voce troppo tonante.
"Si cretino, e abbassa la voce, non vorrai farti sentire da mezzo campus!" Mi riprende Zach dandomi una pacca sulla spalla.
"E allora? Qual'è stata la tua grande cazzata? Non l'hai soddisfatta?"
"A volte mi chiedo se tu sia normale, e comunque non è quello il motivo.
La mattina seguente.....io le ho detto che non l'amavo e lei mi ha praticamente mandato fuori da casa sua"
"Si hai ragione, hai fatto una grandissima cazzata" affermo mentre apro la bottiglia di brandy.
"Confortante" afferma appoggiando le mani sul bancone.
"Quindi ora sai cos'ho combinato. Ora vorresti dirmi cos'hai combinato?"
"Ti correggo: cos'ha combinato Chloe"
"Non importa. Racconta e basta"
Io osservo la bottiglia che ho fra le mani e decido di versare un goccio di brandy nel bicchierino in vetro che ho al mio fianco.
Mentre racconto però, inizio a berne uno dietro l'altro, non rendendomi conto di aver finito quasi tutta la bottiglia.

Il cielo stellato di casa Anderson [Interrotta]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora