15# Qualcosa di più

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Chloe

Sto camminando nella strada buia e deserta.
Dentro di me sento solo un grosso peso e molte preoccupazioni.
Alcune lacrime rigano le mie candide guance e fanno colare un po' di mascara dalle mie ciglia.

Sono a pezzi: dopo aver visto Ryan allontanarsi sempre di più con la macchina, ho visto allontanarsi da me ogni possibilità di far pace con lui o di risolvere il tutto.
L'ho perso, e l'ho perso forse per sempre.
Dire che son stata una stupida è inutile, ormai tutti l'hanno capito, compresa me.
Sono quasi arrivata al campus, dato che intravedo le luci dei lampioni illuminare i marciapiedi che stanno vicino ad esso.
D'un tratto vedo qualcuno appoggiato alla ringhiera che costeggia le scalette per arrivare al giardino del campus.
Sembra un qualcuno a me familiare, con gli occhi azzurri e il ciuffo castano chiaro sbarazzino.
Io mi fermo di colpo e mi metto ad osservarlo: dalla tasca estrae un accendino e si accende una sigaretta, espirando il fumo fuori dai polmoni creando una piccola nuvola fumogena.
Alza gli occhi al cielo per un istante e, proprio mentre abbassa lo sguardo, il mio cellulare vibra ed io emetto un urletto per lo spavento.
Vedo il ragazzo che mi guarda divertito ed accenna un sorriso: Aaron.
Solo lui può fare questi sorrisi così belli e pieni di vitalità.
Sorrido anch'io e decido di andargli incontro:
"Non controlli chi ti ha fatto vibrare il cellulare?" Domanda divertito.
"E perché dovrei? Mi ha fatto venire un attacco cardiaco meno di cinque minuti fa"
"Appunto, dovresti vedere chi ti ha inviato quel messaggio che tanto ti ha fatto spaventare"
"Come mai hai così tanta curiosità nel saperlo?" Accenno sedendomi vicino a lui.
"Pura curiosità penso" afferma lui guardando fino in fondo ai miei occhi azzurri.
Quello sguardo sento che mi sta divorando dentro, e decido di distogliere lo sguardo:
"Controlliamo allora" dico prendendo il cellulare.
Vado a cercare nella casella dei messaggi per vedere chi realmente me ne ha inviato uno.
Trovo il nome di Ryan in grassetto che compare come il primo messaggio da leggere:
"Chloe, mi dispiace tanto per quello che è successo prima. Vorresti venire a risolvere in camera mia, questa sera? Vorrei parlare un po' con te di tutto questo casino e magari risolverlo"
Mi si stringe lo stomaco mentre leggo queste parole, scritte dal ragazzo che tanto mi era sembrato di amare:
"Ryan, é meglio se chiudiamo qui tutto questo. É meglio per me e penso anche per te. Vorrei avere soltanto un'amicizia, nulla di più" gli rispondo infine.
Guardo lo schermo del telefono ancora un paio di volte e vedo che Ryan non mi ha ancora risposto.
Decido di spegnere il telefono e di dimenticare questa storia, e se non ce la faccio, di ricordarla semplicemente come una brevissima storiella, perché in fondo, é proprio quello che è stato.
Aaron si accorge del mio stato d'animo e mi appoggia una mano sulla spalla, per consolarmi:
"Hey, che succede?"
Decido di non rispondergli e abbasso lo sguardo:
"Mi devo preoccupare?" Domanda di nuovo sperando che gli risponda.
"Aaron....tu non devi fare niente capito?!" Sbotto infine, anche se non avrei dovuto.
"Ti ho solamente fatto una domanda, Chloe. Non mi sembra di averti chiesto chissà cosa"
"Sono solo molto stanca. Ora é meglio che vada" affermo incamminandomi verso il dormitorio, in cui sarei stata da sola, dato che Ashley passerà la notte con Zach ed Amber é andata chissà dove.
"Aspetta" afferma Aaron prendendomi per il polso con la sua mano calda "vuoi venire a parlarne da me?"
"Non penso sia una buona idea" affermo a disagio.
"Allora vengo io nel tuo dormitorio, che ne dici?"
"Non penso tu possa entrare nel dormitorio delle ragazze" affermo cercando di trovare una ragionevole scusa per non cadere in tentazione ad Aaron.
"Vedrai che non mi scopriranno. E poi avanti....rinunceresti a passare del tempo con me?" Chiede flirtando a più non posso.
Aaron è un bellissimo ragazzo, questo non lo nego, ma non mi sento pronta a parlarne con qualcuno, vorrei stare solo un po' da sola:
"Aaron non è che io non voglia che tu venga nel mio dormitorio, è solo che......stasera ho bisogno di stare da sola"
"Va bene, ti capisco. Non voglio insistere"
"É quello che fai da quando mi hai conosciuta" affermo accennando un sorriso.
"Io insisto sempre con le persone che mi interessano" afferma lui avvicinandosi al mio viso.
Anche io ho sempre provato una piccola attrazione nei confronti di Aaron, ma non così grande da trasformarsi in qualcosa di più:
"Quindi io.... ti interesso?"
Aaron si avvicina alla mia bocca ma non mi bacia, anche perché penso che avrei potuto cedere se l'avesse fatto.
"Non voglio parlarne qui. Ho bisogno di un posto più riservato"
"Allora dovrai aspettare"
"Che ne dici di domani? Un invito a cena, nulla di più"
Accenno un sorriso e rispondo:
"Certo. Per le sette va bene?"
"Veramente sarei io a doverti dare un orario" afferma arrossendo leggermente.
Io passo la mano sulla sua guancia e do un bacio su di essa.
"A cosa lo devo?"
"Mi piace che tu ti stia prendendo così tanta cura di me"
"Ti ho semplicemente invitato a cena. Non mi sto prendendo cura di te" afferma accennando un sorriso.
"Ma per me è come se lo stessi facendo. Quindi a domani" affermo dandogli un altro bacio sulla guancia e allontanandomi da lui.
Aaron sorride divertito e si accende una sigaretta mentre io faccio ritorno ai dormitori, cercando di non vedere quell'invito a cena come un appuntamento.

Il cielo stellato di casa Anderson [Interrotta]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora