Apro lentamente gli occhi: come al solito le tapparelle sono completamente abbassate. I giorni precedenti li ho passati tutti nello stesso modo: mi sveglio, verso l'una del pomeriggio, mangio, sento i miei genitori litigare e torno a dormire. Fatta eccezione per alcuni giorni in cui Paige mi ha costretto ad uscire per fare shopping o cavolate del genere.
Prendo il telefono fra le mani e premo il tasto di accensione: chiudo gli occhi di colpo per cercare di non rimanere accecata per la luce troppo forte, ma, riesco a intravedere l'orario: erano le sette e mezza.
Mugugno un qualcosa di incomprensibile anche per me e cerco lentamente di alzarmi: dal piano di sotto proviene un odore familiare, waffle o pancakes, sinceramente sono ancora troppo addormentata per capire di cosa si tratti.
Oggi è il mio primo giorno di college e non so se essere felice o triste.
Scendo al piano di sotto, dimenticandomi di avere addosso ancora il pigiama. Lì, trovo mia madre intenta a preparare la colazione, sembra di buon umore dato che sta anche canticchiando.
Mentre scendo l'ultimo gradino, il mio sguardo si sofferma sul tavolino che sta vicino alla porta d'ingresso: è pieno di fogli, probabilmente bollette, e molte multe. Rimango ferma per un attimo a pensare alla vita di mio padre: cosa ci guadagna a tornare a casa sempre ubriaco, a picchiare la moglie, a prendere multe una dietro l'altra? Non capisco sinceramente.
"Chloe?"
Sento una voce familiare che mi chiama e che mi distoglie da quei pensieri. Mi giro e vedo mia madre, perfettamente vestita e con i capelli ritirati, rivolta verso di me.
"Mamma, scusa....non ti avevo vista" cerco di giustificarmi.
"Oh, non importa vieni ti ho preparato la colazione"
Faccio cenno di sì col capo e vado a sedermi.
"Ma dov'è papà?" Le chiedo.
"É partito stamattina presto per un importante colloquio con un gruppo di proprietari d'albergo" dice nervosamente.
"E Paige?"
"É uscita, ma non so dove sia andata, ha detto che sarebbe tornata a minuti. Sai, ultimamente é impegnata con le ultime cose per il trasloco, ed é parecchio stanca"
Paige é andata a convivere con il suo ragazzo, Mark Mason. Stanno insieme da quattro anni e, due mesi fa, hanno deciso di andare a convivere.
"Ma ritornerà qui per salutarmi, vero?" Anche se so già la risposta, gli faccio ugualmente la domanda:
"Certo. Come potrebbe rinunciare a salutarti"
Iniziamo entrambe a fare colazione e a parlare del più e del meno, fino a quando non arriva mio padre:
"Buongiorno tesoro" mi saluta dandomi un bacio sulla testa.
"Ciao papà" gli dissi semplicemente
"Sei contenta? Oggi inizierai il college. Sarà tutto nuovo per te"
"Si. Non vedo l'ora di andare" dico per troncare immediatamente quella conversazione. Mi sento a disagio, molto a disagio.
Mia madre sta col capo abbassato e dal colletto della maglietta intravedo un livido molto grande. Papà la picchia ancora, non ha ancora perso il vizio.
Disgustata dico:
"Bene. Io vado a prepararmi sennò al college non ci andrò manco domani"
"Ma...hai lasciato quasi tutto. Non vuoi almeno.."
"No mamma, devo andare a prepararmi" dico e salgo in camera.
Chiudo la porta e mi ci appoggio. Sono triste e amareggiata: perché proprio io sono nata in una famiglia con questi problemi? Sinceramente avrei preferito nascere in una famiglia povera ma unita piuttosto che vivere in una famiglia benestante ma senza alcun tipo di affetto da parte dei suoi membri.
Metto a posto la camera velocemente e poi mi vesto: mi metto dei jeans e una maglietta bianca a maniche lunghe, la mia collana in argento e il bracciale in quarzo.
Per ultimo mi infilo delle sneaker bianche e mi lego i capelli in una coda fatta alla rinfusa. Prendo la valigia preparata il giorno prima e scendo al piano di sotto.
Trovo mio padre seduto sul divano a leggere il giornale, ma, appena mi vede, si alza subito per venire a salutarmi, abbracciandomi calorosamente:
"Fa buon viaggio piccola. Se c'è qualcosa, sai già cosa fare"
"Si papà, lo so. Ma dov'è la mamma?" Chiedo non vedendola.
"Ah sì, ti sta già aspettando in macchina"
"Ma Paige?"
Mio padre accenna un sorriso e guarda dietro di me, io, incuriosita, mi giro verso la porta e la vedo.
Corro immediatamente ad abbracciarla, e senza volerlo, scoppio a piangere.
"Hey, stai tranquilla" mi dice Paige ridendo.
"Lo so, lo so. É solo che non sono abituata a non averti intorno, quindi, beh, mi mancherai sorellona"
"Anche tu mi mancherai sorellina. Ti chiamerò appena avrò tempo.... Sai, col trasloco"
"Non preoccuparti, posso chiamarti anch'io" le dico sorridendo.
"Bene. Ora vai forza" e ci abbracciamo un'ultima volta prima che io salga in macchina e parta verso la Rosewood Academy.
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Il cielo stellato di casa Anderson [Interrotta]
RomanceCosa succederebbe se la tua vita cambiasse in un attimo? Magari con un battito di ciglia. Bèh, Chloe Anderson ne sà sicuramente qualcosa. Compiuti i 18 anni decide di andare alla Rosewood Academy. Gli anni alle superiori e alle medie non sono stati...