Quando il tuo cervello spinge dall'interno per uscire, quando non riesci a cavare nemmeno più una lacrima, quando sei stanco appena sveglio, allora si che le cose stanno rotolando giù per un monte infinito.
Finiscono le parole, si diventa sordi al mondo per tentare di non sentire più quelle mazzate sul collo, che grattugiano la pelle fino agli strati più profondi. Il filo è spezzato ma con mani grondanti del tuo stesso sangue ancora ti aggrappi fino a ritrovarti con entrambi i capi tra le dita. E puoi usarlo solo per crearti un cappio, per levarti l'unico sorso d'aria.
Perché l'uomo non ha un tasto reset, che se lo schiacci scarichi tutto e ricominci con un nuovo sorriso preconfezionato. No, sarebbe troppo facile, troppo bello, e all'uomo le cose facili e belle sono precluse, è il nostro più grande difetto di fabbrica.
Nemmeno il sonno eterno sembra una scappatoia degna, perchè tu, stolta creatura, in fondo al cassetto più nascosto hai ancora uno strato sottile di polvere di speranza, che ti fa pensare che c'è ancora una possibilità, che le cose in un utopico futuro possano andare meglio.
Vorrei avere uno straccio per spazzarla via, quella stupida polvere, almeno potrei imboccare quella via una volta per tutte, dopo aver sognato.
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Inizio di qualcosa?
PoetryQui troverete ciò che respiro. Qui annegherete nella mia mente. Qui vi perderete senza una guida. Qui verrete per osservare la pazzia attraverso un rassicurante vetro. Qui scoprirete di essere pazzi anche voi.