Anime passate

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Cammino per strada, diretto dove i miei piedi vorranno. La mia testa vaga collezionando i colori di questo mondo, incamero immagini che sanno di cartolina.
Ma ecco, succede, i miei occhi sono catturati da un brano di paesaggio in particolare, e si posano su una casa. È vecchia, sa di anni, i muri sono stati toccati da infinite lacrime di cielo, un tempo devono essere stati di un rosso estate. Le finestre di legno cadenti guardano verso terra, lasciano gocciolare parti della storia che si è consumata in passato al loro interno. Un lampadario di vetro polveroso, avrà illuminato le cene suntuose di eleganti signori in taffettà, il cristallo si sente ancora tintinnare lieve, risuona delle loro allegre chiacchiere.
E quei rimasugli di affreschi alle pareti, narrano di una caccia alla volpe leggendaria, l'odore dell'erba calpestata da cavalli di fiaba mi entra nelle narici, faccio alcuni passi in questa storia antica, con magia fantastica mi immergo.
Le tavole del pavimento gracchiano sinistre, nuvole di grigio si sollevano rivelando ciò che fu.
Percepisco le risate festose di bambini, guardateli, si stanno rincorrendo, i capelli biondo grano volteggiano insieme alle loro vesti. Un ballo sontuoso ricco di giovani fanciulle, sembrano fiori dall'ampia corolla nelle loro trine vaporose, danzano ma sembra stiano camminando sull'acqua, allacciate ai loro fieri cavalieri.
Una gracile cameriera, china, ginocchia conficcate a terra, la notte, sospira, sogna la luna che piena illumina il suo lavoro che sa di desiderio e sudore.

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