In un giorno di pioggia, confine di sogni vissuti, bruciature di risate e riflessi, la terra rilascia le sue parole, vanno su, su fino al cielo, fino a un sole che riposa stanco del mondo.
Il vapore si mescola alle nuvole che svaniscono mentre chiudo gli occhi e assaporo questo profumo, così puro, così magico, così.
Mi lascio cullare dal refolo di vento freddo, solletica la pelle scatenando istinti animali.
Le rondini cinguettano, spiccano il volo nel loro elegante vestito, ci vediamo la prossima estate, dicono, quando le nuove foglie nasceranno e il verde invaderà la nostra vista.
Invece noi, ah quanto siamo poveri, non possiamo far altro che chiuderci in un letargo che ogni tanto è anche bello, col fuoco, la cioccolata calda e una storia tra le mani.
Questo è l'autunno, è come quello passato e quello futuro, ma è sempre vivo con la sua morte latente, l'estate sta lanciando i suoi ultimi raggi appassiti e già lui timido pone le sue colorate mani facendosi sentire in ognuna di queste gocce, una dopo l'altra cantano una canzone arrivederci melanconica, mi raccolgo in me stesso e vedo il tempo che scorre come sabbia tra le mani di un bambino che non più farà castelli marini.
Un sospiro ricco di sapori mi strappa un sorriso, impugno la penna, e scrivo.
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Inizio di qualcosa?
PoetryQui troverete ciò che respiro. Qui annegherete nella mia mente. Qui vi perderete senza una guida. Qui verrete per osservare la pazzia attraverso un rassicurante vetro. Qui scoprirete di essere pazzi anche voi.