I - Capitolo 1: L'Apocalisse e Procediamo da lì

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Benvenuti in throam! Grazie per aver cliccato sulla mia traduzione. Preparatevi perché sarà una montagna russa di emozioni e di scleri. Se vedete errori, potete dirmelo non mi arrabbio. Sicuramente li correggerò. Se la storia vi piace (o meglio la traduzione della storia) lasciate qualche stellina e non esitate a commentare! Buona lettura ❤️

***

Devo essere pazzo o suicida. Forse entrambi, perché sicuramente i due non si escludono a vicenda.

Pete è seduto di fronte a me, un sorriso pigro sulle sue labbra. La mia bocca rimane aperta mentre guardo prima il foglio e poi di nuovo lui.

"Possiamo sempre fare qualche modifica," mi informa in modo rassicurante, ed è chiaro che sarebbe felice di inserire un altro po' di date da qualche parte lì dentro. Ne sarebbe lieto, il bastardo succhia-denaro. È senza dubbio l'hippy più capitalista che io conosca.

Passo il foglio a Joe, che sposta ciocche crespe e ricce dalla sua bella faccia e scruta la lista delle date del tour. I suoi occhi azzurri si illuminano, e, conoscendolo, è per l'aspettativa di tutte le ragazze che potrà farsi. Brent sbircia da dietro la spalla di Joe, emettendo suoni d'approvazione. Sapevo che Joe sarebbe stato contento, ma Brent? Maledetto traditore. Spencer riceve le notizie come un uomo, recitando la parte del mediatore come sempre.

Io scuoto la testa, rido con scetticismo, e gli altri membri della mia band non se ne accorgono. "Ma per favore!" Strillo per ricevere l'attenzione che merito, e le parole fanno eco sui muri dell'ufficio di Pete. I rumori degli uffici esterni di Capitol si fanno momentaneamente più silenziosi, e nella mia testa vedo gli stagisti nascondersi dietro la porta di Pete per origliare.

"Qualche problema?" Pete chiede calmo, la sua voce simile a onde pacifiche provenienti dal mare, che entrano dolcemente in contatto con la riva, i suoi occhi marroni mi fissano pazientemente. Dei capelli neri cadono coprendogli l'occhio sinistro, e proprio così. Nasconditi, bastardo.

"Sì!"

Prendo di nuovo il foglio e lo lancio a Pete. Ho le mani legate per quanto riguarda licenziare lo stronzo, ma posso lamentarmi il più rumorosamente possibile e fargli capire che questo frontman non è felice. "Cosa cazzo è questo? Avevo acconsentito a un tour estivo, ma questo? Cazzo! Cinque concerti a New York? Perché diavolo dovremmo fare cinque fottuti concerti a New York?"

"Vi amano lì. Vi amano ovunque, o hai dormito per gli ultimi mesi? Siete il tormentone del momento, siete fighi. Comunque dovresti proprio controllare il tuo contratto - hai già accettato di fare questo tour. Non puoi evitarlo, Ryan."

Pete mi ha puntato una pistola alla testa e ha premuto il grilletto. Ho le mani legate.

Spencer mi dà un colpetto con la spalla. "Non è che avevi altri piani, giusto?" chiede, ma la sua voce trasmette quasi il mio stesso entusiasmo.

"Sì che avevo altri piani," affermo. Ubriacarmi. Scopare. Drogarmi. Scrivere canzoni. Registrarle. Rifiutare ogni intervista che mi viene richiesta. Spencer è un buon portavoce; lui riesce a gestire la stampa. Chiamare papà, ricordare ad entrambi dell'esistenza costantemente dimenticata di una famiglia e vedere se posso guidare fino a Bismarck per passare qualche settimana nella sua baita, solo io e i pini.

Ma a nessuno importa cosa voglio. Vogliono il tutto esaurito dei cinquantacinque concerti, divisi grossolanamente in due tappe: Est e Ovest. I posti sono più grandi di qualsiasi altra cosa in un cui ci siamo mai esibiti. Brent e Joe iniziano a parlare della performance sul palco, Spencer suggerisce di fare uno spettacolo di luci. Esattamente quello che ci serve, copiare band che lo hanno già fatto prima di noi, fare trucchi che non comunichino in alcun modo la nostra originalità.

THROAM, Vol. 1: Over the Tracks | Ryden (Italian Translation) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora