II - Capitolo 1: Lui

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Io amo Pete. Lui è il bastardo più cortese, gentile e disinteressato al denaro. La sua ossessione malsana per il tour bus sta solo a dimostrare cosa lo rende un amico così fantastico, a cui importa talmente tanto del nostro ambiente e del nostro comfort. Non è per niente una relazione lievemente contorta e perversa con un veicolo. No, è commovente come stia sempre ad accarezzare un fianco del bus, come se magari sperasse di poterselo trombare. Ancora più di Pete, però, amo Joe. Dio, Joe con i suoi fantastici occhi azzurri e le sue battute divertenti. Joe, che sta sempre dalla mia parte. È l'uomo più altruista e comprensivo di sempre, mai offuscato dal suo ego o egoismo. Con i piedi ben piantati a terra. Che meraviglia.

Pete e Joe. I miei migliori amici. Io amo quei due.

Joe mi tiene il mento, "Ry?"

Gli sorrido. Il locale è pieno di gente, non sento nulla. Finalmente, finalmente, sono stordito.

"Questo non è fico," Pete dice, facendo schioccare le dita davanti a me.

Intendo dirgli di non farlo, ma il mondo entra nell'oscurità.

***

Mi sveglio con una sbornia infernale, riparandomi gli occhi e scrutando la stanza in cui mi trovo. Non la riconosco. La luce entra da enormi finestre, e sono sdraiato su un divano nel soggiorno di qualcuno. Un brusio proviene da qualche parte lontana, una melodia tranquilla che non credo di aver mai sentito. Il più delle volte di questi tempi, mi sveglio in posti inaspettati, quindi non sono particolarmente preoccupato. Mi lamento e mi giro su un fianco, il mondo gira con me. Poi tutto si rovescia, e mi aggrappo al divano ma finisco comunque sul pavimento con un tonfo doloroso.

"Ahia," sputo fuori e resto dove sono, a guardare il soffitto. Mi sento la nausea. Forse vomiterò. Al proprietario di questo posto importerebbe se combinassi un casino?

Sento qualcuno avvicinarsi, e poi Joe entra nel mio campo visivo, ma è sottosopra e con i ricci crespi su tutta la faccia. Le mie viscere sono in fiamme, mi brucia la gola per aver cantato e gridato e per l'alcool e l'erba e le sigarette e una lunga lista di altre cose che non ricordo più. È come se qualcuno avesse preso una forchetta e mi avesse raschiato la gola fino all'osso.

Joe mi guarda dall'alto, "La colazione è pronta. Dobbiamo andare all'aeroporto tra mezzora."

Poi Joe se ne va, e resto con gli occhi spalancati. Aeroporto?

Alzarsi è sorprendentemente difficile. Gravità, maledetta gravità. Una volta in piedi, realizzo di trovarmi nel soggiorno di Joe. Lui ha una bella casa che ha comprato l'anno scorso con i soldi della band. Non vengo qui da molto tempo quindi all'inizio vado nella direzione sbagliata, inciampando in una stanza con una dozzina di chitarre appese ai muri. Questa potrebbe essere casa mia, ma io mi sono affezionato al piccolo appartamento e al suo caos. Non so perché io sia tanto restio ad accettare i cambiamenti portati dal successo della band. Avere denaro è il benvenuto tra i cambiamenti, eppure...

Mi fermo all'entrata della cucina, vedendo Pete e Joe seduti al tavolo, che parlano a bassa voce. Riesco a sentire un 'sempre a sbronzarsi' prima che mi vedano.

"Ryan," dice il nostro manager, facendo segno di sedermi. "Vuoi un po' di uova strapazzate?"

Ho un conato di vomito involontario al pensiero di uova viscide sul mio piatto, la mano si va a parare davanti alla bocca. Chiudo gli occhi e aspetto che mi passi la nausea, scuotendo furiosamente la testa.

"Lo prendo come un no, allora," Pete dice, cercando di metterla sul ridere anche se sembra lontano dall'essere divertito.

La colazione è perlopiù silenziosa, Joe mi passa un bicchiere di succo d'arancia mischiato a vodka, ed è esattamente quello di cui ho bisogno. Mi fa piacere che se lo sia ricordato dalla nostra vita precedente. Ci metto un'eternità a capire cosa intendesse Joe con l'andare all'aeroporto, ma poi ci arrivo. Torniamo in tour. Voliamo in Tennessee.

THROAM, Vol. 1: Over the Tracks | Ryden (Italian Translation) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora