I - Capitolo 8: Una Teoria Assurda

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Allora forse sono attratto da lui. Le sue labbra piene e gli occhi magnifici, il suo corpo snello, il culo perfetto... Ma riconoscere questo non significa che io non sia etero. Io ammiro la bellezza. Non c'è assolutamente niente di male in questo. Però, se chiedessi a Spencer, lui direbbe che una cosa è ammirare la bellezza da lontano e un'altra è volerla toccare e sentire tra le tue mani.

Non consulterò Spencer su questo. No, è decisamente un no definitivo. Non dirò mai nulla a nessuno. Quel che faccio non sono affari loro.

Continuo a guardare la luce del lampione lampeggiare contro il tavolo del soggiorno mentre il nostro bus batte sempre più chilometri nella silenziosa notte estiva. Un bagliore aranciato attraversa il tavolo, e poi ritorna l'ombra, poi la luce, poi l'ombra. Osservo il modo in cui le luci giocano sul quaderno aperto, la penna, i miei pugni e la fiaschetta di vodka vuota.

La pagina rimane vuota. Non scrivo nulla da Ottawa.

E, tra l'altro, più ci penso, più mi rendo conto di non essere attratto da lui. È una teoria assurda che io lo sia, e il fatto che mi ha baciato non prova nulla. Io sono famoso. Non sono esattamente brutto. Lui è gay, ed è solo. Sono una delle poche persone qui che si prende il disturbo di socializzare con lui. Perciò lui ha frainteso la situazione, e io l'ho assecondato. Potrebbe succedere a chiunque, ne sono certo.

Non sono affatto attratto da lui.

La porta che separa la zona letto dal soggiorno si apre. I miei occhi, che si erano abituati al buio, riconoscono all'istante un Brendon assonnato, che non guarda nella mia destinazione mentre entra semplicemente in bagno, i pantaloni del pigiama espongono i suoi fianchi pelle e ossa. La porta viene chiusa a chiave. Il bus è silenzioso attorno a me.

Il mio polso è accelerato.

Soffoco un gemito disperato e avvicino la fiaschetta alle labbra. Una goccia cade nella mia bocca. Fisso la fiaschetta con delusione. "Et tu, Brute?"

Lo sciacquone viene azionato, il rumore attraversa i muri sottili. Mi infilo la fiaschetta di nuovo in tasca, cercando di nascondere le prove.

Forse sono un po' brillo, ma di certo non sono attratto dal roadie. Dovrei entrare di nascosto nella mia stanza prima che lui venga fuori, o forse dovrei andare sul davanti a parlare con William, ma sto provando a capire se William lo sa. Brendon potrebbe averglielo detto, dato che sono amici e tutto il resto. William non ha detto niente. William non è il tipo di persona che riuscirebbe a nascondere una cosa del genere; lo direbbe a mezzo mondo e manderebbe lettere al resto.

Il soggiorno è buio, le luci spente. Mi trovo nelle tenebre, quindi resto dove sono, sapendo di essere abbastanza invisibile nel mio angolo. Buon piano.

La porta del bagno si riapre. La luce dentro getta un sottile fascio in soggiorno. Dritto su di me.

Bene, cazzo.

Brendon si ferma. "Oh. Ciao. Non ti avevo visto prima." Chiude la porta. Io emetto un mormorio.

A parte i "Giorno," "Dov'è il camerino?", "Dove sono?", "Puoi passarmi la chitarra/il cavo/l'erba/la scaletta?", non abbiamo parlato, e non siamo stati in privato senza gli altri attorno. Non so molto su di lui, ma so che non è stupido, quindi la mia tecnica evita-il-contatto-visivo-a-tutti-i-costi è stata piuttosto facile da interpretare. Dovrebbe esserlo ancora.

Chiede, "Che stai facendo?"

Mi stringo nelle spalle, alzandole più del necessario. "Sto seduto al buio in soggiorno nel cuore della notte."

Silenzio. Non ho guardato, non è che ho guardato, ma ho visto comunque la sua pancia piatta, la V dei suoi fianchi, il suo petto nudo. "Vuoi un po' di compagnia?" chiede lui.

THROAM, Vol. 1: Over the Tracks | Ryden (Italian Translation) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora