THROAM, Vol. 1: Over the Tracks | Ryden (Italian Translation)

II - Capitolo 5: Immortalità

Arriviamo a Denver mentre il sole sta tramontando all'orizzonte, l'autobus si ferma fuori dal Cosmopolitan Hotel. Ci stipiamo in soggiorno e aspettiamo il permesso di andare. Brent ha la stampa del cuscino sulla guancia e gli occhi di Joe sono distratti e assonnati mentre Pete va a prendere le chiavi d'albergo e a chiedere dove Zack può parcheggiare il bus. Mi appoggio al divano, sentendomi come uno zombie.

L'improvviso scoppio di risa di Andy attrae l'attenzione dell'intera crew, e lui continua a sbirciare fuori da una delle finestre. "Ehi, ci sono due ragazze fuori con un cartello che dice 'Le Gemelle Trohman'," sorride, e all'istante Joe si tira su leggermente.

"Oh, saranno Kirsten e Kirstin," Joe sorride. "Sempre puntuali! Ragazze fantastiche! C'è una festa a cui stiamo andando. Qualcuno viene?"

Brent e Andy si offrono immediatamente volontari, il che difficilmente mi sorprende. La sorpresa, però, è Brendon che dice, "Certo, io vengo." È poggiato contro la porta della zona letti, i capelli arruffati e i vestiti stropicciati dato che si è appena svegliato.

Mi concentro sulle mie unghie mangiucchiate e con i bordi appuntiti, studiandole in silenzio. William chiede subito, "Sì? Perché vado anch'io se tu ci vai."

Brendon si era addormentato prima ancora che raggiungessimo Lincoln. Ho ascoltato il suo respiro per un pezzo, perdendo la cognizione del tempo. Lui sospira nel sonno a volte - dei pacifici, profondi sospiri, e poi si muove leggermente. Sono riuscito a districarmi da lui cento miglia prima del confine, ho preso un libro e mi sono trasferito in soggiorno dove si erano appisolati i ragazzi che non erano andati a letto.

Sembra ben riposato adesso, morbido e caldo. Ripenso alla festa di Cleveland, a lui che si era fatto di cocaina ed era finito in un angolo con uno sconosciuto addosso. Sorrido un po' tra me. È incredibile quante sfaccettature diverse abbia lui.

"Fantastico, amico. Nessun altro?" Joe chiede, e io scuoto la testa. Sono passate quasi quarantasei ore da quando mi sono svegliato, e siamo fuori da un albergo e non abbiamo un concerto stasera. So quali sono i miei piani.

Quando Pete ritorna, passando a tutti le chiavi delle nostre stanze, abbiamo finalmente il permesso di uscire. Continuo ad aspettare un qualche segnale che Pete sappia tutto, uno sguardo astuto o un sorrisetto, i suoi occhi che mi scalfiscono la pelle con disgusto, come aveva fatto Spencer all'inizio. Ma non c'è niente lì. È come se Pete fosse fatto di pietra, ed è snervante da non crederci.

Cos'altro sa?

Ho infilato dei vestiti semi-puliti dentro una piccola valigia, e stringo il manico mentre ci riversiamo fuori dal bus. Kirstin e Kirsten si affrettano a raggiungerci in un istante, dando a Joe un benvenuto da eroe. Io tiro dritto verso le porte girevoli dell'hotel mentre Joe strilla che chi va alla festa dovrebbe essere fuori tra mezz'ora. Causiamo trambusto nella hall - o perlomeno non noi, la band stanca e la crew, ma i pochi ragazzini che sbucano fuori dal nulla, sbandierando album e poster come maniaci quando Pete aveva detto che fosse tutto tranquillo.

Pete si lamenta, "Di nuovo questi due, per l'amor di dio."

Sento urlare il mio nome parecchie volte con biascichi di, "Sono il tuo fan numero uno! Ryan! Spencer! Vi amo! Brent! BRENT! Ti ricordi di me?!"

"Ciao, Walter," Brent dice con un cenno della mano che dice 'non me ne frega un cazzo'.

"Sisky! Ma ti sei ricordato! Oddio, ti sei ricordato!"

Ignoro prontamente il ragazzo e il suo amico fortunatamente più silenzioso, premendo impazientemente il pulsante dell'ascensore per salire mentre Pete e Zack intervengono per chiedere gentilmente ai ragazzini di andare. Quando le porte dell'ascensore si aprono, la mia band entra per prima, chiaramente ansiosa di allontanarsi dagli stalker. Non c'è spazio per me, Joe dice, "Mi dispiace!" mentre Kirsten e Kirstin si stringono al suo fianco, Spencer alza le spalle in segno di scusa.