II - Capitolo 8 (Pt. 2)

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Brent, Jac e io sediamo in camerino in perfetto silenzio.

Beh, situazione imbarazzante.

Jac sta sfogliando una rivista, palesemente annoiata, e io mi sto mangiando le unghie, cercando di smussare gli spigoli troppo sporgenti. Brent sposta gli occhi da me a Jac sul divano adiacente, come se fosse il minimo di distanza a cui ci farebbe sedere lui, comunque.

"Dio, deve essere la prima volta che arrivo in anticipo in vita mia," Jac commenta mentre gira a un'altra pagina. È una prima volta anche per me. La seconda prima volta questa settimana. Persino Pete può fare casini - ieri ha detto che avremmo fatto il soundcheck prima, il che è il motivo per cui Jac e io siamo arrivati qui mezz'ora fa, trovando soltanto Brent che faceva avanti e indietro e chiedeva dove fossero tutti. La band di supporto sta sistemando la propria attrezzatura, e siamo gli unici della nostra crew in giro. Sarà che abbiamo perso una comunicazione. Pete probabilmente ha provato a chiamare, ma Jac e io abbiamo passato l'intera nottata da un nostro amico, a fumare erba, mangiare pizza e parlare di cazzate.

Non so se stessi sperando di vedere Brendon qui. Non lo vedo da ieri sera quando lui, William e Andy hanno deciso di uscire. Penso che William sappia che siamo ancora all'opera. Deve saperlo, dal modo in cui mi guardava. Voglio dire, credo di riuscire a nasconderlo abbastanza bene. Far finta di essere indifferente, ignorare l'esistenza di Brendon. Abbiamo fatto sesso un po' di volte da quando io... Da quando abbiamo fatto quello che abbiamo fatto. Ma non è stato niente come quella volta. Un paio di sveltine in fretta e furia nel backstage, baci limitati, pochissima intimità, solo io che me lo scopo forte e duro quando la tensione diventava troppa. È così che dovrebbe essere. Lui non sta nemmeno più da me perché Jac se ne sarebbe accorta. Mi è sembrato a posto quando se n'è dovuto andare. L'appartamento sembrava vuoto una volta che non c'era più, dimostrando che è un bene che se ne sia andato subito. Non voglio abituarmi a qualcosa del genere.

Le stupide balle che racconto a Jac sembrano più evidenti con ogni giorno che passa, ma lei non se n'è accorta finora.

La differenza è che abbiamo imparato la nostra lezione, quindi forse stavolta funzionerà. Devo focalizzarmi su che cosa si tratti realmente, ignorare che Brendon sa cose di me, che io so cose di lui. E non è che condividiamo qualcosa. No, tutto quello che abbiamo sono parole che ci siamo stupidamente scambiati dopo gli orgasmi, quando ti lasci scappare un po' le cose. Io lo scopo perché lo voglio scopare. Ma questo è tutto. Tutto quello che è. Devo solo assicurarmi di non fabbricare bugie che non posso sostenere. Sul serio, come sarebbe mai possibile che mi beccassero quando -

"Perciò quando Brendon era rimasto da te, per cosa avevano litigato lui e William?" chiede ora Jac, il suo tono suggerisce che lo sta chiedendo solo perché estremamente annoiata.

"Ehm," esito. Brent si è congelato vicino al tavolino dove si stava godendo i crackers a nostra disposizione. "Non gliel'avevo chiesto."

"Mi sono sembrati abbastanza coccolosi ieri sera," commenta, mette via la rivista e sospira. "Sono fidanzati? I gay si fidanzano?"

"No," interviene Brent. "Scopano e basta." Brent guarda me quando lo dice.

"Hmm," Jac annuisce. "William sembra un frocio a mio parere."

"Credo che lo sia," dico io adesso. "Non stanno insieme, ma sono piuttosto sicuro che Will sia un frocio."

"Chissà come fai tu a saperlo, eh?" Brent chiede aspramente, e gli lancio un'occhiataccia d'avvertimento. Farà meglio a tenere quella cazzo di bocca chiusa. Non sembra che Jac abbia afferrato il commento. Brent sembra vittorioso quando io mi agito. "E così Brendon ha dormito a casa tua. Non lo avevi detto, Ryan."

THROAM, Vol. 1: Over the Tracks | Ryden (Italian Translation) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora