Capitolo 9

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Bellamy

Guardo il piccolo corpo della ragazza addormentata sulla branda e sorrido lievemente. Sono passati due giorni da quando l'ho ritrovata nella forestae si è svegliata per qualche minuto circa una decina di minuti fa. Lo so, avrei dovuto chiamare Clarke ma non penso sarebbe stata una buona idea.
Guardo il viso di Charlie, i lineamenti rilassati e il respiro lento mi fanno capire che non sta facendo incubi come la notte precedente; ho ancora impresso nella mente quando si è messa ad urlare e Murphy ha minacciato di ficcarle un banno in gola. Inutile dire che l'ho preso a pugni e anche piuttosto forte da farlo sanguinare. Non puó permettersi di parlare male di lei. Nessuno puó.
Accarezzo delicatamente la guancia di Charlie con la mano libera, la pelle morbida e vellutata baciata dalla luna mi sembra argentea, i capelli ramati le incorniciano il viso mettendo in risalto i suoi lineamebti dolci, le labbra, quelle dannate labbra, ogni volta che vedo Charlie poso lo sguardo su di esse. Chissá che sapore hanno... No Bellamy. Non iniziare a pensare queste cose.
Ma piú me lo ripeto e piú ho voglia di farlo, Piú le guardo piú ho voglia di posare le mie labbra sulle sue, Piú guardo la ragazza addormentata accanto a me piú vorrei che fosse mia. Tanto dorme mi sussurra una vocina nella mia testa e poi sará solo un bacio veloce...
Sospiro. Forza Bellamy penso non si accorgerá di nulla, tanto dorme.
Prendo un respiro profondo, chiudo gli occhi e poso le mie labbra su quelle di Charlie.
Le sue labbra sono carnose e morbide, vorrei andare oltre al semplice bacio a stampo ma non mi sembra il momento. Mi stacco lentamente da quel contatto così bello. Dio mio, quella ragazza un giorno mi fará impazzire... No, mi ha giá fatto impazzire.
Mi appoggio allo schienale della sedia e guardo la esile figura di Charlie sdraiata sulla brandina che tiene la mia mano. D'un tratto un pensiero si insinua nella mia mente, sono due parole, parole meravigliose che non ho mai detto a nessuna, parole che voglio dedicare a Charlie. Mi avvicino a lei e le sussurro "Ti amo" poi anche io mi addormento.

Il giorno dopo non è stato molto diverso da quello precedente, abbiamo fatto le ronde alla palizzata, finito di costruire l'affumicatoio e abbiamo fatto scorte di cibo e acqua. Sono passato molte volte in infermeria e Charlie era sempre sveglia. Abbiamo parlato del più e del meno senza preoccuparci di niente e nessuno. La guardo e mi torna in mente ciò che ho fatto la notte scorsa. Vorrei rifarlo ora che è sveglia ma preferisco di no. "Tutto bene, Bellamy?" mi chiede "Sì, benissimo" le mi sorride "Almeno mi stavi ascoltando?". Vorrei schiaffarmi una mano in faccia, Perché non l'ho ascoltata?! "Ehm..." rispondo cercando un argomento intelligente da proporre. Lei si mette a ridere e io rido con lei, non so esattamente per cosa ma rido "Stavamo parlando di quanto erano buoni i bignè alla crema sull'Arca" affermo deciso "e stavamo avendo un'accesa discussione su chi fosse il più buono fra il bignè alla crema e la tortina con panna e mirtilli" lei ride di più e io sorrido.

Non aveva preso molto bene il fatto di essere confinata in infermeria fino a quando la ferita non si fosse rimarginata, invece sembrava felice che io la venissi a trovare durante le pause e le portassi delle porzioni di cibo sia la mattina che la sera. 

"Ah Bellamy, lasciatelo dire..." io la guardo ghignando e con la mia solita aria di sfida "Cosa mi vuoi dire bignè alla crema?" lei ride ancora, ma poi mi guarda seria "Le tortine con panna e mirtilli sono migliori dei bignè." afferma. Io la guardo sgranando gli occhi "Come osi?!" e inizio a farle il solletico. Le si dimena ridendo "NO TI PREGO!...IL SOLLETICO NO!!!..." "Devi dire che i bignè sono migliori delle tortine!" la ricatto ridendo "MAI!!!" continuo a farle il solletico finche non cede "Okay, okay... hai vinto... i bignè sono migliori delle tortine." dice lei con una smorfia finale. Io sorrido orgoglioso e nell'euforia la bacio sulla guancia facendola diventare rossa come un peperone. Le sorrido e scompiglio i capelli. Poi, a malincuore, esco per continuare i lavori.

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