Capitolo 14

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Bellamy
La fine del mondo.
Ecco come appare la battaglia ora. Frecce e lance che volano, rumore di spari e di bombe che fanno saltare tutto in aria, l'odore di carne bruciata e sangue mi invade le narici facendomi quasi venireda vomitare. Mi guardo intorno e, in mezzo a tutto questo casino, vedoi capelli ramati di Charlie che spara a destra e a manca. Corro verso di lei con l'intento di aiutarla contro i tre terrestri che la stanno aggtedendo, un pugno ben assestato sul naso ad uno e un calcio al ginocchio di un altro. Sto per voltarmi verso di Charlie ma il terzo terrestre mi salta addosso e mi stringe il collo da dietro. Continua a stringere e la mia vista inizia ad offuscarsi. Poi una luce luminosa si fa sempre piú grande. È calda e luminosa, bellissima. La sto per toccare quando sento qualcuno gridare disperatamente il mio nome. "BELLAMY!" Charlie mi abbraccia forte e io la stringo a mia volta e la bacio. E, per un momento, il campo di battaglia non esiste piú. Ci siamo solo noi. Veniamo interrotti bruscamente da qualcuno che tira via con violenza Charlie, e ci separa dal nostro abbraccio. Sono quei cinque secondi di incredulitá in cui non sono lucido, poi mi riprendo e mi guardo intorno cercando la mia ragazza. La vedo. Un terrestre se l'è messa sulle spalle e sta correndo via. Lei non si muove... Ha perso i sensi. Corro piú veloce con la rabbia che ribolle nelle mie vene. Nessuno puó farle del male. Nessuno. Corro piú veloce e sto per raggiungerli quando qualcosa di duro mi batte forte sulla testa e cado. Guardo il mio aggressore che ora ghigna soddisfatto. Mai mettersi contro Bellamy Blake. Lo faccio cadere a terra e gli monto sopra per poi colpirlo violentemente con un sasso che ho trovato lì a fianco. Il terrestre smette di muoversi ed io mi alzo e ricomincio a cercare Charlie nella battaglia.

Guardo ovunque e corro urlando il suo nome. Urto un terrestre che tenta di prendermi, salto un cadavere di qualcuno, schivo per miracolo  una lancia e vengo colpito un paio di volte da un pugno o da un calcio; ma non mi importa. Non mi importa più di nulla. Ora la sola cosa che conta è trovare Charlie. Sto per addentrarmi nella foresta quando una voce mi chiama da dietro. Mi volto e vedo Clarke dentro l'astronave che mi guarda e guarda un altro ragazzo, che riconosco essere Finn. Ora lo noto. Siamo i soli rimasti fuori. La guardo e mormoro piano "Mi dispiace..." Vedo Clarke annuire e piano il portello inizia a chiudersi. Prendo Finn da sotto il braccio e corro via con lui nella foresta cercando di scappare dall'onda d'urto della bomba. E, mentre corro per cercare di salvare me e Finn, la mente torna su Charlie. La mia piccola Charlie rapita dai terrestri... Mi tappo le orecchie mentre la bomba esplode e, fra i mille ramoscelli e la polvere che si alza un solo pensiero mi occupa la mente. Devo trovare Charlie...

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