Capitolo 11

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Bellamy

Dopo qualche altro giorno la gamba di Charlie guarisce del tutto e, grazie anche all'aiuto di Clarke, lei ritorna a camminare e a correre. Ora che è guarita passiamo molto tempo insieme: facciamo passeggiate, andiamo al torrente a lanciare i sassi nell'acqua, facciamo escursioni,  andiamo spesso su una collina a guardare il tramonto... e dormiamo insieme. All'inizio dormivamo in due tende separate, ma una sera lei è entrata nella mia con le lacrime agli occhi e mi ha detto che ha fatto un incubo e non riusciva a dormire, così l'ho fatta dormire con me e da allora dormiamo insieme abbracciati.

Scruto attentamente il paesaggio appena fuori dalla recinzione. Gli alberi sono immobili, le foglie si muovono appena. Non c'è vento e l'aria è tesa. Sono passati 5 giorni da quando Charlotte si è suicidata e ho bandito Murphy dal campo. Spero che i terrestri lo trovino, quel bastardo si merita molto di peggio di una lancia nel petto come Jasper. Alzo lo sguardo e guardo il cielo scuro a mala pena illuminato dalle stelle e dalla fioca luce della luna. Il mio turno di guardia è finito. Scendo dalla scaletta di legno che abbiamo costruito e vado a chiamare un altro ragazzo che stava dormendo tranquillamente nella sua tenda. Lui si alza e assonnato va verso la recinzione mentre io entro nella mia tenda.

"Hai fatto tardi..." la voce di Charlie non sembra severa o arrabbiata, solo stanca "Sì, scusa" le sorrido e mi siedo sulla specie di letto fatto di pelli di animali. Charlie è già sotto le 'coperte' e mi guarda con occhi stanchi; probabilmente ha aspettato che tornassi per dormire. Le sorrido e le bacio la fronte, poi torno a slacciarmi gli scarponi. Mi tolgo la maglietta, i pantaloni e le calze e raggiungo Charlie nel letto. Lei mi si avvicina e io la stringo mentre lei si accoccola fra le mie braccia e si addormenta. Sto per farlo anche io quando una Clarke super agitata entra nella mia tenda e sveglia anche Charlie "Bellamy..." dice con il fiatone "Devi...devi venire...subito!" io mi alzo, mi vesto e rivolgo un sorriso a Charlie "Non ci metterò molto, promesso" esco.

Seguo Clarke in infermeria "è...è appena arrivato..." mi avvicino ad un lettino e vedo il corpo inerte di Murphy ricoperto di bolle rosse e di sangue, ferite e con la bocca sporca di sangue. "TU!" esclamo indicandolo "Come osi tornare qui dopo ciò che hai fatto?!" lui prova a rispondermi ma subito si mette di lato e vomita...sangue. Clarke mi guarda preoccupata "Sta davvero male...lo curo poi giuro che lo farò andare via" io sospiro "Come vuoi." esco e ritorno nella mia tenda da Charlie che sta ancora lì ad aspettarmi sveglia. Mi rispoglio rimanendo in boxer e mi metto sotto le coperte con lei e la stringo "Cosa voleva?" mi chiede con voce rauca dal sonno "Oh nulla" le rispondo accarezzandole i capelli "Stai tranquilla...dormi..." lei non se lo fa ripetere due volte e si addormenta ed io faccio lo stesso.

Nei giorni che seguono all'arrivo di Murphy, la maggior parte di noi inizia ad ammalarsi. I sintomi sono gli stessi dell'ultimo arrivato e hanno colpito molti di noi. Inclusa Clarke che ha messo la navicella-infermeria in quarantena. Charlie, fortunatamente, non è stata contagiata e sta aiutando Raven nella creazione delle bombe che useremo contro i terrestri. Spesso le vado a trovare e porto ad entrambe il pranzo o la cena a seconda dei momenti della giornata; è così carina quando è concentrata... Mi giro per andare a fare il mio turno alla recinzione ma ho un giramento di testa e cado in ginocchio mentre mi metto una mano sulla bocca e tossisco. Sangue. Lo sento invadermi la trachea e scendermi dal naso. Mi rialzo e barcollo fino alla navicella. "Bellamy!" la voce di Charlie mi spinge a girarmi e lei rimane sconvolta ma corre subito da me e mi prende fra le sue braccia mentre le mie gambe cedono e mi ritrovo disteso a terra con la testa sul grembo di lei. "Charlie..." provo a dirle "non mi toccare potres-" vengo interrotto dalle labbra di Charlie sulle mie. Dopo poco lei si stacca lentamente "Non mi interessa se sei sporco di sangue o rischi di infettarmi. Io non ti lascio capito?" lei mi ribacia e poi tutto diventa nero.

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