CHAPTER ONE

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TRADUZIONE ITALIANA

tutti i crediti vanno a HONEYCHIMS

opera originale tra i link esterni

mi scuso in anticipo per eventuali imprecisioni nella traduzione

Jimin fece quasi cadere il libro che stava attualmente tenendo in mano, quando la porta sbatté e il suo compagno di stanza piombò all'interno, lanciando le chiavi sul tavolino.

Anche se era abbastanza ovvio, Jimin non riuscì a trattenersi dall'alzarsi e chiedere a Yoongi del suo appuntamento.

"Com'è andata, hyung?"

Il maggiore gli lanciò un'occhiataccia, mentre si toglieva la giacca.
"Non sarei rientrato così preso se fosse andata bene, Park."

Jimin sospirò, guardando Yoongi crollare sul divano.

"Che hai fatto questa volta?"

"Quasi niente, lo giuro!"

"Hyung..." Jimin sapeva troppo bene che l'altro aveva sicuramente fatto qualcosa, quindi incrociò le braccia e lo fissò, aspettando la sua risposta.

"Gesù, smettila di fissarmi in quel modo. Mi mette a disagio."
Il maggiore si grattò il retro del collo, non essendo capace di resistere all'occhiataccia di Jimin troppo a lungo.

"Appena mi dirai cos'hai fatto."
Affermò Jimin, mettendosi davanti a lui.

"Okay, bene... dunque sono entrato nella caffetteria, questa ragazza mi stava aspettando al tavolino e quando l'ho notata ero felice di vedere che fosse bella e tutto. Ma quando mi ha salutato è andato tutto a rotoli. Aveva una tale vocina stridula e fastidiosa-"

"Come la mia?"
Ansimò Jimin, facendo finta di sentirsi ferito.

"Anche peggio, riesci a immaginartelo?"

"Quanto a lungo sei rimasto con lei?"

"Mezz'ora."

"Hyung."

"Okay, solo dieci minuti. Continuava a parlare e io mi sono alzato e le ho detto che non troverà presto un fidanzato con una voce del genere."

Jimin si sbatté la mano in faccia, avendone avuto abbastanza del discorso del suo compagno.
"Hyung, non aveva scelta, lo sai. Non è colpa sua se è nata così."

"Non importa."

"No, non è non importa. È un tuo problema, non vedi? Hyung, ci stai provando da quando mi sono trasferito qui da te ed è stato un anno fa!"

Il maggiore alzò le spalle e si tirò addosso la coperta calda, poiché i suoi occhi all'improvviso cominciarono a farsi pesanti.

"Se vuoi una fidanzata, dovresti smettere di essere sgarbato con ogni singola ragazza che incontri."

"Ma meritano di conoscere i loro difetti. Io aiuto loro a capirli più velocemente, dato che non sembrano esserne a conoscenza."

"Ugh, sei un caso perso."
Sospirò Jimin e si fece strada verso la cucina, sentendo l'urgenza di mangiare qualcosa.

Yoongi sorrise, perché l'altro se n'era finalmente andato e c'era un silenzio totale, così poteva abbandonarsi ad un sonno tranquillo.

Ma chiuse a malapena gli occhi, quando Jimin scattò all'indietro e si inginocchiò per scuotergli il braccio.

"Lo so! Ti insegnerò come trattare le ragazze, così potrai finalmente trovare qualcuno che voglia stare con te, hyung!"
Disse con un po' troppo entusiasmo per i gusti di Yoongi.

Ma non appena quest'ultimo registrò le parole di Jimin, non poté fare a meno di aprire gli occhi e scoppiare a ridere. "Ma sei tipo la persona più gay che abbia mai visto. Come fai a sapere più cose sulle ragazze di me?"

"Sono cresciuto con due sorelle, è ovvio che so tante cose sulle ragazze anche se sono gay."
Jimin alzò gli occhi al cielo e si alzò, poiché la reazione di Yoongi sembrava essere piuttosto scortese- ma d'altronde era abituato al sarcasmo e alla maleducazione del maggiore.

"Aspetta." Yoongi afferrò il suo polso, facendo sì che Jimin si fermasse e lo guardasse di nuovo. "Vuoi davvero aiutarmi? Intendo, non sarei troppo difficile da sopportare?"

Jimin ridacchiò, piegandosi in modo da essere alla stessa altezza con il maggiore.
"È ovvio che tu sia troppo difficile da sopportare, hyung. Ed è proprio per questo che ti aiuterò a cambiare atteggiamento. Andremo agli appuntamenti e faremo tutto quello che serve per mostrarti come dovresti comportarti con una ragazza."

Yoongi annuì e chiuse di nuovo gli occhi, ascoltando la voce di Jimin.

"Al tuo ragazzo andrà bene?"

"Sì, non penso che a Namjoon dispiacerebbe."

"Quindi quando cominciamo?"

"Va bene domani?"

"Sì, ora vai e lasciami dormire. Sei stancante." lo scacciò Yoongi, voltandosi e attaccandosi al divano.

Jimin si imbronciò, ma gli obbedì e tornò in cucina per mangiare gli avanzi della sua macedonia.
"Se non troverò a Yoongi una ragazza, il mio nome non è Park Jimin."

how to treat a girl ; yoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora