CHAPTER TWENTY FIVE

6.6K 610 325
                                    

"Che vita di merda." imprecò internamente Jimin, mentre era alla ricerca del suo mazzo di chiavi. Era appena stato licenziato e la ragione che gli avevano presentato fu che "non ci mettesse tanta anima come prima". Certo, dopo che la tua vita si trasforma in un completo disastro, non hai molto tempo per fare con entusiasmo le cose.

Ora era disoccupato, senza una casa propria, e doveva spiegare a Namjoon che avrebbe potuto metterci un po' prima di andare via di casa, poiché era a corto di soldi e, in cima a tutte queste cose, era innamorato di un ragazzo etero - da quanto ne sapeva.

Finalmente aprì la porta principale e andò dritto nella camera di Namjoon. Non aveva neppure notato il paio di scarpe, che non erano sue né di Namjoon.

Solo dopo aver aperto la porta e aver messo il piede dentro, vide che Jin fosse lì, sotto Namjoon per la precisione. Per fortuna, non erano ancora arrivati troppo lontano ed erano ancora parzialmente vestiti.

I due si staccarono immediatamente l'uno dall'altro e Jin arrossì per l'imbarazzo, nel frattempo Namjoon imprecò sottovoce.

"Dannazione, Jimin! Non ti hanno insegnato a bussare?" urlò Namjoon, affrettandosi a spingere fuori il minore e sbattendogli la porta in faccia, chiudendola a chiave subito dopo. Cosa che probabilmente avrebbe dovuto fare sin dall'inizio.

"Scusa." disse Jimin alla porta, prima di girare sui tacchi e dirigersi nella propria camera.

Non passò molto tempo prima che il suo telefono vibrasse e gli arrivasse un messaggio da Yoongi. Almeno una parte positiva di oggi, pensò Jimin, e un leggero sorriso si fece strada sul suo viso. Il primo della giornata.

Yoongi:
hey, vuoi
uscire?

Yoongi aspettava nervosamente la risposta del minore e sperava che sarebbe stata positiva, poiché aveva finalmente preso la sua decisione.

Dal giorno in cui Jimin e Namjoon avevano rotto, continuava a pensare a come dire al minore che non importasse quanto facesse fatica a crederci, sì, era innamorato di lui, il che non lo rendeva tanto etero.

Dall'altra parte aveva provato a farsi piacere Tiffany, lo aveva fatto davvero, ma si era rivelato inutile continuare ad evitare il cuore solo per accontentare la mente. Fanculo le inibizioni e fanculo le opinioni della gente. Gli piaceva Jimin, che ovviamente non era una ragazza, e questo era tutto.

Aveva intenzione di confessarglielo, il prima possibile. Aveva già sprecato un sacco di tempo a bighellonare, cercando senza speranza di riflettere i propri sentimenti su qualcun altro.

Lo schermo del suo telefono si illuminò e, sotto effetto delle sue preghiere, Jimin accettò di incontrarlo, tra una mezz'ora, in uno dei ristoranti dov'erano già stati prima, una o due volte.

Yoongi si buttò rapidamente addosso la prima maglietta e paio di jeans che gli erano capitati sotto mano, fregandosene altamente di come fosse vestito a questo punto, quando aveva altre cose - più importanti - di cui preoccuparsi.

Percorse l'appartamento in lungo e in largo per trovare la sue chiavi, poiché anche Tiffany era uscita con le sue amiche, doveva chiudere a chiave la porta. Ma quelle dannate chiavi non sembravano essere da nessuna parte.

La camera di Tiffany rimase l'unico posto dove non aveva ancora controllato e, una volta entrato, scorse immediatamente le sue sul comodino.

Che le avesse dimenticate a casa? O probabilmente avesse preso le sue per sbaglio? In ogni caso, il ragazzo era fin troppo impaziente per chiamarla e chiedere, perciò le prese e alla fine si diresse verso il loro luogo d'incontro.

-

Yoongi arrivò solo dieci minuti in ritardo dell'orario stabilito e notò subito Jimin, seduto ad uno dei tavoli vicino alla finestra, concentrato sul proprio telefono.

Si passò le mani tra i capelli per il nervosismo e inalò un profondo respiro prima di incamminarsi lentamente verso il tavolo.

"Hey, Jiminnie." fece notare la sua presenza, sedendosi di fronte all'altro e Jimin alzò lo sguardo, rimettendo il telefono nella tasca.

"Hyung! Ciao!" Jimin sorrise ampiamente, con gli occhi che si trasformarono in piccole mezzelune - una della tante cose che il più grande amava di lui.

"Scusami per il ritardo." si scusò Yoongi, i suoi occhi che non lasciarono neanche per un attimo quelli di Jimin. "Non riuscivo a trovare le chiavi."

"Non fa niente, anch'io sono appena arrivato." mentì, aveva aspettato lì per almeno venti minuti. "Ho già ordinato per entrambi, spero non ti dispiaccia."

"No, va bene, non importa." lo rassicurò Yoongi con un piccolo sorriso, muovendo lentamente ma inesorabilmente la sua mano verso quella di Jimin. "In realtà,-"

"È passato tanto tempo dall'ultima volta che siamo usciti insieme." parlò Jimin prima che potesse farlo il maggiore. Yoongi ritirò la mano.

"Già, hai ragione."

"Allora?" chiese Jimin, sorridendo suggestivamente e sollevando un sopracciglio. "Come sta andando con Tiffany?" rabbrividì internamente, non sapendo perché cavolo avesse scelto questo argomento.

"Parlando di quello..." cominciò Yoongi, questa volta riuscendo a posare la mano sopra quella dell'altro. Jimin neanche si interrogò sul suo gesto, da quanto ne fosse abituato. "Tiffany non mi piace in quel modo, è simpatica e tutto, ma semplicemente non è il mio tipo."

"Certo che no, ora i ragazzi sono il tuo tipo, non è vero?" la vocina interiore di Yoongi lo derise e si domandò sul perché avesse sviluppato l'abitudine di parlare da solo. In quel momento sicuramente non gli era d'aiuto.

"Oh, davvero?" fu tutto quello che Jimin trovò appropriato dire, nel tentativo di mascherare la felicita che Yoongi gli aveva appena portato.

"No, non proprio. Non mi fa sentire come mi fai sentire-"

"Yoongi, tesoro!" lo interruppe una voce fin troppo familiare ed ecco che Tiffany si era presentata proprio accanto al loro tavolo, con le sue due amiche dietro. "Non mi avevi detto che saresti uscito con Jimin."

Jimin ritirò bruscamente la mano, guardando in modo confuso Yoongi e Tiffany. Tiffany aveva appena chiamato Yoongi 'tesoro', nonostante il maggiore avesse ammesso che non stessero insieme.

Anche Yoongi era perplesso e non capiva cosa stesse succedendo a Tiffany.

"Ragazze, vi presento il mio fidanzato, Min Yoongi." sorrise e Yoongi si alzò all'improvviso per essere alla sua stessa altezza.

Era sul punto di chiedere quali fossero le sue intenzioni, ma poi Tiffany lo abbracciò, sussurrandogli qualcosa all'orecchio. "Mi dispiace, ho mentito alle ragazze, ma per favore fai finta di essere il mio ragazzo stasera. È quello che pensano che tu sia."

Tiffany sembrava così disperata che Yoongi non poté dirle di no. Annuì brevemente e Tiffany fece un passo indietro, la sua gratitudine visibile nei suoi occhi, mentre mimava con la bocca un 'grazie'.

Anche Jimin, che aveva assistito alla scena svoltasi proprio davanti a lui, si mise in piedi, evidentemente infastidito a causa del maggiore. "Bugiardo." disse a voce abbastanza alta da farlo sentire a Yoongi prima di lasciare il posto.

"Oh, merda." Yoongi si schiaffeggiò mentalmente. Come aveva potuto dimenticare che anche Jimin fosse lì? E Tiffany aveva dichiarato che lui fosse il suo fidanzato subito dopo che aveva detto a Jimin che non c'era nulla tra di loro.

Così si fa...

how to treat a girl ; yoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora