how to treat a girl ; yoonmin

CHAPTER FOUR

I due stavano attualmente sul divano, la testa di Jimin coricata sulle sue gambe e le dita del maggiore che accarezzavano le sue ciocche morbide, mentre continuava a parlare.

"E poi mi sono accidentalmente sbattuto contro di lui e gli ho pestato la scarpa, ho chiesto scusa. Gli ho pure fatto un inchino, Minnie! Lo sai che non lo faccio mai!"

Jimin rise, non solo a causa di quello che gli stava raccontando il suo fidanzato, ma anche per la sua espressione. Namjoon sembrava così arrabbiato e assolto, che il minore non riuscì a trattenere una risatina. Dalle parole di Namjoon, Jin doveva essere un ragazzo super fastidioso.

"Come stavo dicendo, dopo essermi scusato, ha alzato gli occhi al cielo e mi ha scrutato da capo a piedi con la faccia più disgustata che abbia mai visto. E indovina cos'ha fatto dopo! Ha sbuffato e mi ha detto 'guarda dove cammini, faccia di rana'!" sputò, agitando disperatamente le braccia. "Mi ha chiamato faccia di rana! E poi se n'è andato come se non mi avesse insultato!"

Jimin ridacchiò, prendendogli la mano per intrecciare le loro dita.
"Non far caso a lui, Joonie. Probabilmente non era sua intenzione."

"Ma mi ha comunque rovinato la giornata! Potrebbe anche essere incredibilmente bello, ma questo non gli dà il diritto di abbassare l'autostima agli altri!"

"Quindi è bello?" domandò Jimin, aggrottando le sopracciglia, poiché il suo fidanzato raramente faceva dei complimenti a lui, figuriamoci ad altre persone.

"Devo ammettere che è davvero bellissimo."

"Davvero?"
Chiese Jimin sarcasticamente e si alzò dalle gambe del maggiore, cominciando a sentirsi geloso di quel Jin.

"Tutti gli altri lavoratori lo stavano osservando come cacciatori sul punto di catturare la preda."
Namjoon proseguì il suo discorso, senza nemmeno accorgersi dello sguardo furioso del minore. "Ora che è qui, il lavoro diventerà davvero qualcosa d'ora in poi." Finì, voltando la testa per guardare Jimin, che semplicemente mormorò in risposta.
"Com'è andata ieri con Yoongi?"

"Niente di cui potresti essere geloso." affermò Jimin, incrociando le braccia.
"Il solito, sai. Ha insultato una ragazza che gli aveva rovesciato la bevanda addosso ed è stato sgarbato per tutto il giorno."

"Dev'essere dura vivere con lui come compagno di stanza, figuriamoci come un finto amante. Lo sai che la mia offerta è ancora valida, Jiminnie. Puoi trasferirti da me in qualsiasi momento."

"Non lo lascerò, Joonie. Sono una delle poche persone a cui importa di lui."

"Ma piccolo, è un adulto, può prendersi cura di se stesso."

"Namjoon, smettila di insistere, non mi trasferirò da te. Almeno non prima di aver trovato una ragazza gentile che rimanga al suo fianco."

"Ti preoccupi troppo di lui." Il maggiore scosse la testa, alzandosi per andare in cucina e controllare la sua carne. "Chiudo qui l'argomento, anche perché non voglio litigare con te."

"Grazie mille." Jimin rise sarcasticamente, allungando il braccio per prendere il telefono che prima aveva vibrato nella sua tasca.

tre nuovi messaggi da Yoongi

Yoongi:

hey, Jimin

è finito il latte in frigo

puoi comprarlo prima di rientrare?

Jimin:
perché non lo compri da solo?

Yoongi:
wow okay

mi scusi per averla disturbata, vostra altezza

Jimin:
scusa, hyung, sono un po' giù

comprerò il latte prima di rientrare

Yoongi:
ti senti giù?

perché?

Jimin:
non importa, sono solo di malumore

Yoongi:
non c'è Namjoon lì a consolarti?

Jimin:
sì...

devo andare, hyung, ci vediamo dopo

Yoongi:
mh okay

comunque, prendi anche dei cereali

visualizzato alle 20:16

Yoongi:
per favore!

Jimin:
okay, hyung

dato che l'hai chiesto così gentilmente

Jimin sorrise alla conversazione e annuì a se stesso, non appena vide che Yoongi stava facendo degli sforzi per mostrare che prestava onestamente attenzione alle lezioni di Jimin.

"Piccolo, non vieni?" chiamò Namjoon dalla cucina, seguito da un forte suono. "Merda! In realtà ci sono pezzi di vetro ovunque, quindi non venire finché non avrò pulito il pavimento!"

Jimin sospirò e si chiese perché Namjoon fosse nato con una tale goffaggine, recandosi in cucina per aiutarlo a pulire in terra e mangiare finalmente qualcosa.