CHAPTER THIRTEEN

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"Ma che cazzo." grugnì Yoongi, alzandosi all'improvviso e strofinandosi gli occhi.

Kim si mise la mano sulla bocca e continuò a indietreggiare, guardando con terrore i movimenti di Yoongi.

"Kim?" sbadigliò, finalmente riconoscendo la piccola. "Che ci fai qui?" chiese, facendo un passo verso la bambina.

Invece di rispondere, Kim si girò e urlò, scappando da lui.

Yoongi incrociò le braccia, scuotendo la testa. "Questo bambina." sospirò, piazzandosi proprio di fronte a lei e cogliendola alla sprovvista.

Kim inciampò sulle sue stesse gambe e cadde sulla schiena, alzando lo sguardo su di lui, terrorizzata. "Y-Yoongi oppa..."

Si inginocchiò e allungò la mano per offrirle aiuto, ma Kim frignò e cominciò a piangere.

"Aspetta, perché piangi?" chiese, aggrottando le sopracciglia e provando a prenderle la mano. "Dai, smettila. Alzati."

"N-no!" singhiozzò, nascondendosi il viso dietro le mani.

"Kim, piantala di fare la stupidina e alzati."

"Cosa è successo qua?" chiese Jimin, quando fece apparizione all'entrata, con Jae accanto a lui. "Yoongi?"

"Non lo so! Kim si è messa ad urlare e a correre all'improvviso e adesso sta piangendo senza motivo."

"Allontanati da lei, cattivone!" gridò Jae , precipitandosi verso sua sorella e avvolgendola con le braccia. "Va tutto bene, Kimmy, ci sono io. Ora non può farti nulla di male."

"Cosa? Non stavo cercando di farle del male!"

"Yoongi, dobbiamo parlare." disse severamente Jimin, prima di voltarsi e dirigersi verso la sua stanza.

Il maggiore sospiro e si alzò per seguirlo, lasciando i gemelli sul pavimento, Kim che piangeva tra le braccia di suo fratello?

"Che ci fanno loro qui?"

"Staranno qui per questo weekend, dato che i loro genitori sono partiti per un viaggio d'affari."

"Gesù Cristo, tienili lontani da me, perché non posso sopportarli per due giorni interi."

"Oh, sì che puoi ed è esattamente quello che farai." ridacchiò Jimin, piazzandosi di fronte al maggiore e stringendogli le guance. "Tu vuoi una famiglia, giusto? Famiglia significa figli e tu imparerai come prenderti cura di loro. Quindi fai finta che Kim e Jae sono tuoi per questi due giorni."

"Ma sono chiassosi e fastidiosi e mi fanno venire il mal di testa." si lamentò Yoongi, chiudendo gli occhi e lasciando cadere la testa sulla spalla di Jimin.

"È così che sono i bambini. Ti ci devi abituare."

"Okay, bene, mi prenderò cura di loro." si arrese il maggiore, facendo un passo indietro e stringendo Jimin per le spalle. "Ma tu, in quanto mia moglie e loro madre-"

"Aspetta, pensavo di essere la tua fidanzata, da quand'è che siamo sposati?"

"Che intendi? Non vuoi che io sia tuo marito?" Yoongi si imbronciò e afferrò la vita del minore con un braccio, mentre l'altra mano si posò sulla sua guancia. "Ma ti ho trattato così bene, piccolo." sussurrò, passando il pollice sulle labbra di Jimin, separandole leggermente.

Il respirò del minore si mozzò, mentre fissava gli occhi dell'altro, incapace di proferire una singola parola.

Yoongi sorrise maliziosamente, premendo una contro l'altra le loro fronti. "Dimmi, Jiminnie, non ti sei ancora innamorato di me?"

how to treat a girl ; yoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora