CHAPTER FOURTEEN

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"Il cioccolato alla fragola è la cosa migliore del mondo! Prendiamo questo!" gemette Jae, sventolando il suddetto oggetto davanti a sua sorella.

Kim arricciò il naso e rimise la barretta a posto, prendendo invece il suo preferito. "Uh, no, il cioccolato agli oreo è sicuramente il migliore, quindi prendiamo questo!"

"Hey, ragazzi, smettetela di litigare per del dannato cioccolato." intervenne Yoongi, mettendosi in mezzo a loro e prendendone un'altra. "Vi sbagliate entrambi, il cioccolato fondente è il migliore."

"Ew."

"Che schifo!"

"Cos'è stato?"

"Il cioccolato fondente è disgustoso." dissero i gemelli all'unisono.

"Non sapete cosa sia la qualità." sospirò Yoongi, scuotendo la testa.

Jimin - che fino ad allora aveva soltanto osservato - prese tutte le loro barrette, mettendole nel carrello, sopra le altre cose. "Ed ecco come si fa." sorrise dolcemente, prima di girarsi e andarsene.

"Whoa, zio Chim è davvero intelligente." sussurrò Jae, non togliendogli gli occhi di dosso.

Yoongi grugnì e afferrò le mani dei bambini, seguendo Jimin. "Solo perché prende il controllo della situazione e non paga per nulla non significa che è intelligente."

"Possiamo andare adesso? Voglio già mangiare queste cose buone." disse Kim, muovendo la mano di Yoongi avanti e indietro, un po' troppo emozionata.

"Penso di sì." Yoongi alzò le spalle, e si accostarono a Jimin. "Abbiamo bisogno di altro, mammina?"

"Sta' zitto!" rispose velocemente Jimin, dandogli una gomitata e arrossendo inevitabilmente.

Il maggiore fece un sorrisetto per un breve istante, orgoglioso di se stesso. "I bambini vogliono andarsene."

"Okay allora, possiamo anda- cazzo." mormorò il minore, vedendo qualcosa oltre la spalla di Yoongi, e riconobbe Jin a pochi passi da loro.

"Che c'è?" chiese Yoongi, girandosi a sua volta, seguendo lo sguardo di Jimin.

"Quello è Jin, il collega autoritario di Namjoon."

"Oh."

"Andiamocene prima che mi veda. Non sono dell'umore adatto per lui."

Yoongi annuì ed era sul punto di muoversi, quando Kim si allontanò da lui e corse verso lo scaffale opposto, saltellando in modo estasiato.

"Questa è la nuovissima edizione di barbie, oh mio dio!" esclamò, battendo le mani. "La voglio, per favore, per favore, per favore!"

"Kim, no!" disse con rabbia Jimin, affrettandosi verso la bambina e stringendo il suo polso. "Non la compreremo, stiamo andando a casa."

"Ma ho detto per favore!" disse, cercando di liberarsi dalla presa di Jimin. "La voglio!"

"Kim, ascoltami e muoviti."

"Non mi muovo finché non mi compri la bambola!" gridò, calpestandogli la caviglia.

"Tu piccola- non vedo l'ora di dirlo a tua madre." disse, prendendo Kim in braccio e ignorando le sue lacrime.

A causa della chiassosa crisi di Kim, Jin li notò e riconobbe Jimin da lontano. Si avvicinò, con un ghigno sul volto, incrociando le braccia.

"Oh, non sei il ragazzo di Namjoon?" domandò.

Jimin si voltò con Kim che piangeva sulla sua spalla, quando anche Yoongi e Jae si avvicinarono a loro.

how to treat a girl ; yoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora