Con il passare delle settimane, le cose non fecero che peggiorare per Jimin e Namjoon. Il più grande ora come ora rientrava a malapena a casa, e quando lo faceva, ignorava completamente il suo fidanzato.
Tuttavia, le cose tra Namjoon e Jin funzionavano decisamente meglio - trascorrevano tanto tempo insieme, al lavoro e a casa del maggiore, e non poterono fare a meno di innamorarsi. Inoltre, Jin non avrebbe lasciato che le cose andassero troppo lontano - perlomeno non prima di quando Namjoon avrebbe rotto con Jimin, questo era quello che continuava a dire al minore. Alcuni baci qua e là, ma niente di più.
Jimin, ovviamente, aveva i suoi dubbi che Namjoon avesse qualcun altro, e onestamente, anche lui aveva perso l'interesse per il maggiore. Era stufo di essere trascurato e a questo punto, non vedeva alcun motivo di continuare a stare insieme - non c'erano più sentimenti coinvolti.
Così, in uno dei pochi, fortunati giorni in cui Namjoon rientrava a casa, Jimin decise di finirla.
"Dobbiamo parlare, non credi?" cominciò Jimin con un tono molto serio, accigliato e con le braccia incrociate sul petto.
In tutta onestà, Namjoon non aveva mai assistito a questo lato di Jimin fino ad ora - non aveva Mao immaginato che il suo piccolo, adorabile fidanzato potesse avere un aspetto così spaventoso e intimidatorio.
"Sì." concordò il più grande, guardanti dritto negli occhi di Jimin.
"La nostra relazione ovviamente non è più una relazione e lo sappiamo entrambi." affermò Jimin con sicurezza.
"Hai ragione, non provo più alcun sentimento per te." proseguì Namjoon, mantenendo ancora il contatto visivo.
"Nemmeno io, non dopo essere stato completamente ignorato da te nel corso delle ultime settimane."
"Sei serio? Io ti ho ignorato? Tra tutti ne stai parlando proprio tu?" rise Namjoon sarcasticamente. "Andiamo, Jimin, sii serio. La nostra relazione cominciò ad andare a rotoli molto tempo fa, a causa tua."
"Cosa intendi? A differenza tua, io ho provato a salvare qualsiasi cosa fosse rimasta della nostra relazione, mentre tu probabilmente andavi a scoparti altri ragazzi."
"Gesù Cristo, cazzo, Jimin! Quanto pensi che sia ottuso, huh?" Namjoon all'improvviso alzò la voce. "Tu hai rovinato tutto quello che avevamo quando hai iniziato ad aiutare Yoongi."
"Non è vero, mi hai dato il tuo consenso." La voce di Jimin diventò, invece, più debole. "Hai detto di non avere problemi se l'avessi fatto."
"Beh, sì, certo, non ci sarebbero stati problemi se tu gli avessi dato suggerimenti e cose simili. Ma tu non ti sei fermato qui, no. Hai scelto di essere la sua puttana e di tradirmi. Pensavi veramente che non avrei colto cosa stesse succedendo tra voi due?"
Jimin era a corto di parole, troppo sopraffatto dalla risposta. Apparentemente Namjoon era a conoscenza di tutto, ma non aveva mai detto una parola. Si stava vendicando.
"Pensavi che non avessi notato i tuoi succhiotti quel giorno? Non ti eri neanche preoccupato di nascondere l'evidenza, ecco com'eri ignorante. Per non parlare dei vostri messaggi. Dimmi, oppa ti ha fottuto abbastanza forte?"
"Taci..." sussurrò Jimin, abbassando lo sguardo sui propri piedi e trattenendo le lacrime.
Namjoon aveva ragione - era lui che aveva mandato tutto a puttane accettando di aiutare Yoongi in un modo che era molto più che amichevole e ora doveva subirne le conseguenze. Ecco cosa aveva ottenuto per essere stato un traditore.
Il maggiore scioccò amaramente la lingua, sollevando un sopracciglio. "No, principessa, non ho intenzione di tacere. Avevi persino avuto il coraggio di presentarti da me e fingere che mi ammassi ancora, che ti importasse di me, quando ti stavi innamorando di lui. Mi hai mentito in faccia e recitato la parte del bravo, innocente fidanzato. Mi hai trascurato e ora come osi lamentarti se lo faccio io? Riesci ad essere più troia di così?"
"Okay, va bene, ho fatto tutto questo, anche se sapevo che fosse sbagliato. È la mia fottutissima colpa!" singhiozzò il minore, facendo alcuni passi verso Namjoon. "Ma perché? Perché non hai detto niente di niente anche se lo sapevi? Perché non mi hai gettato via? Perché hai deciso di soffrire?"
"Perché volevo vedere quanto a lungo avresti mentito. E suppongo che tu non l'avresti mai ammesso se io non avessi attaccato discorso. In più, ho aspettato per poter fare la stessa cosa a te. Ora finalmente capisci come mi sono sentito...è fatta, Jimin. Abbiamo finito ancora tanto tempo fa."
Jimin si asciugò le lacrime e il naso con le maniche, sollevando lo sguardo sul maggiore. "Con chi stai uscendo?"
"Jin." rispose brevemente Namjoon, senza sentire una singola traccia di colpa.
"Avrei dovuto saperlo..." sbuffò Jimin, sorridendo tristemente.
Namjoon ignorò il suo ultimo commento e si voltò, pronto ad andare a farsi una doccia calda nella speranza che questa lo aiuti a rilassarsi.
Ma Jimin parlò di nuovo, le parole che uscivano dalla sua bocca erano a malapena udibili, tanto che Namjoon dovette chiedere di ripetere quello che aveva detto.
"Ho detto...non ho davvero un posto dove andare...e mi ci vorrà un po' per trovarne un altro..."
Namjoon sospirò, cogliendo quello che voleva insinuare Jimin. "Puoi rimanere qua fino a quando non trovi un altro posto. Nella stanza degli ospiti."
Jimin annuì, guardando il maggiore con gratitudine. "Grazie e mi dispiace per tutto..."
Namjoon sbuffò, questa volta dirigendosi veramente verso la camera da letto. "Non perdere tempo, Jimin. Mi avresti detto tutto e chiesto scusa molto prima se ne avessi davvero avuto l'intenzione. Dimentichiamo e basta che stavamo insieme in primis. Sarà meglio per tutti."
Al sentir chiudersi la porta della stanza di Namjoon, Jimin si lasciò sfuggire un lungo sospiro che non si era reso conto di aver trattenuto.
Camminando verso la porta d'ingresso, si infilò velocemente le sue scarpe e uscì fuori, diretto verso nient'altro che l'appartamento di Yoongi.
STAI LEGGENDO
how to treat a girl ; yoonmin
FanfictionTi insegnerò come trattare le ragazze, così potrai finalmente trovare qualcuno che vorrà stare con te, hyung! © HONEYCHIMS translated by parkfect