Cosa mi sta succedendo?

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Miriam andò nella stanza di izzy per prepararsi.
<<izzy, sono Miriam. Apri>>
La porta si aprì di colpo e Miriam si trovò davanti izzy con un vestito nero molto aderente sui fianchi. I suoi occhi erano contornati da mascara e le labbra erano rosso acceso.
<< oh Miriam, vieni>>
La ragazza prese per il braccio Miriam e la tirò dentro la stanza
<< ho un vestito giusto per te>>
Izzy prese un vestito nero molto aderente sui fianchi e piuttosto corto.
<<io pensavo di venire così>> Miriam si guardò i jeans strappati e la maglietta bianca.
<<assolutamente no, non se ne parla>>
Miriam sentì pizzicare le scapole e di istinto si portò le mani sulle spalle cercando di tastare le scapole e scoprire cosa le dava quel tremendo fastidio.
<<va tutto bene?>>
<< oh si, non ti preoccupare >>
<<bene allora mettiti questo >> izzy le passò il vestito. Miriam sbuffò e si mise il vestito.
<<okay ora andiamo>>
Miriam scese le scale e vide jace e Alec che parlavano. Jace alzò lo sguardo e guardò la ragazza.
<<noi siamo pronte>> izzy si sistemò il vestito e guardò jace, ma lui continuava a guardare Miriam. La ragazza si sentiva a disagio, non era abituata a restare troppo tempo sotto lo sguardo di qualcuno. Jace distolse lo sguardo
<< tutti pronti?>>
<< ovvio>> alec prese un arco e delle frecce
<<Miriam tu prendi questa>> jace prese una spada e gliela passò. La ragazza osservò la lama e sorrise.
<< jace vero che Miriam sta bene con questo vestito?>>
<< assolutamente si, anche se sta molto bene anche con maglietta e jeans>> Miriam trattenne le risate e uscì dall'istituto.
<<ora dove si va??>>
<<al pandemonium >> jace indicò un locale in penombra con un cartello luminoso appeso all'ingresso.
<<bel locale>> disse Miriam sarcastica.
<< è ironia quella che sento? >> replicò jace
<<perspicace>> Miriam usò lo stesso tono sarcastico. Jace accennò una risata e entrò. Miriam seguì jace e si guardò intorno. Jace si fermò di scatto e Miriam gli andò a sbattere contro. Si girò verso di lei e prese un bastoncino con all'estremità un cristallo trasparente.
<< vuoi uccidere demoni con quel bastoncino?>> Miriam guardò jace scettica.
<< no>> jace la guardò e gli prese il braccio.
<<lasciami.>> Miriam guardò male jace
<<non avrai mica paura di me?>>
<< io non ho paura di nulla>> lo guardò negli occhi
<< tutti hanno paura di qualcosa >> jace incise sul braccio della ragazza una runa. Miriam sentì un leggero pizzichio al braccio, ma rimase indifferente.
<< e tu di cosa hai paura?>>
<<non lo dico certo a te>> jace scoppiò a ridere
<< oh certo mi scusi>>
<< usi sempre questo tono ironico?>>
<< solo con la gente che mi da sui nervi>> Miriam fece roteare la spada
<<capisco, il mio fascino fa questo effetto>>
<<tu?>> la ragazza scoppiò a ridere
<< tu hai bisogno di un dizionario >>
<<perché?>> jace la guardò confuso
<< per cercare la parola modestia >> Miriam scosse la testa e si incamminò verso il bar, ma jace la prese per un braccio e la fece girare. Le loro facce erano lontane pochi centimetri. Miriam deglutì
<< ammettilo, ho fatto breccia nel tuo cuore dalla prima volta che mi hai visto>> jace sorrise
<<tu?>> Miriam ride amaramente
<< non c'è nessun cuore dove fare breccia, mio caro jace >> Miriam si scostò e andò al bar. Jace la seguì e si sedette di fianco a lei.
<< un alcolico blu grazie>> il barista le passò un bicchiere di alcolico blu oceano. Miriam cominciò a bere ignorando lo sguardo di jace.
<<smettila.di.fissarmi>> disse Miriam a denti stretti
<<okay scusa>> jace distolse lo sguardo e bevve la sua birra.
<< oggi neanche un demone>>
<<saranno tutti scappati via>>
<< qui qualcosa non quadra, ma ci penseremo domani. Ora andiamo>> jace si alzò e si diresse verso l'uscita.
<< e gli altri?>> Miriam cercò di corrergli dietro anche con quei dannati tacchi.
<< torneranno a casa quando vorranno>>
<< okay >> Miriam superò jace e si diresse verso l'istituto
<< odiosi tacchi>> sussurrò Miriam
<<aspetta >> jace la prese e se la mise sulle spalle
<<mettimi giù!>>
<<mhh>> jace rise e cominciò a correre
<<se mi fai cadere giuro che ti uccido>> la ragazza si aggrappò alla sua maglietta.
<<si certo >>
Quando arrivarono all'istituto jace accompagnò Miriam alla sua stanza.
<<buonanotte jace>>
<< a domani Miriam>> jace sorrise e se ne andò. Miriam si chiuse in camera e si buttò sul letto fissando il soffitto, per poi addormentandosi sapendo già che sarebbe stata una notte faticosa.

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