Miriam si trovò a casa sua. Vide la piccola se stessa accovacciata sul pavimento. Miriam si avvicinò alla bambina. La bambina continuava a tenere gli occhi fissi sui medici che stavano trasportando i corpi dei suoi genitori. ricordò bene quel giorno. Si ricordò della sensazione che aveva provato vedendo buttare i corpi dei propri genitori ,con non curanza, nell'ambulanza. Miriam ricordò l'uomo che la prese per un braccio e la trascinò via da casa sua. << NO! LASCIAMI! NON MI TOCCARE!>> Miriam si agito nel letto finché non sentì delle braccia cingergli le spalle.
<< hei, svegliati>> La ragazza aprì gli occhi sicura di vedere jace, ma quando li aprì rimase sorpresa
<<Sebastian?>>
<<si, ecco io...ti ho sentito urlare e sono corso qui>> Miriam sbattè velocemente le palpebre e guardò la sveglia. Erano le tre del mattino.
<<mi dispiace di averti svegliato>>
<< non mi hai svegliato, avevo finito di allenarmi e passando per i corridoi ti ho sentita>> la ragazza sentì qualcuno correre e spostò lo sguardo sulla porta.
<< che succede?! Ho sentito urlare!>>
Jace guardò male Sebastian
<< cosa le hai fatto?! Se le hai solo torto un capello giuro che...>>
Sebastian si alzò
<< ascoltami herondale, io l'ho sentita urlare e sono venuto a vedere cosa stava succedendo.>>
<< jace, Sebastian non ha fatto nulla>>
<< ora vattene Sebastian >>
Sebastian uscì sbuffando. Jace si sedette sul letto.
<<va tutto bene? Perché hai urlato?>>
<< non lo dico certo a te>> Miriam appoggiò la testa sul cuscino e gli diede le spalle
<< eddai Miriam, una persona non urla alle tre del mattino senza motivo>>
Miriam si girò.
<< ho avuto un incubo>>
<< ti capita spesso? >>
<< cosa sei uno psicanalista??>>
<<no, cerco solo di aiutarti. Cosa vedi nel l'incubo?>>
<< affari miei>>
Jace sospirò
<< la morte dei miei genitori, okay ?>>
<<torna a dormire, ne hai bisogno >>
<< non ho sonno>> jace si sdraiò accanto a lei
Miriam fissò il soffitto.
<< questo posto ti piace?>>
<< la verità?>> Miriam guardò jace
<< mi sento...a casa. Non mi succedeva da 10 anni>>
<< mi fa piacere >>
La ragazza annuì e si alzò dal letto
<< dove vai?>>
<< a fare un giro>>
<< vengo con te, non sai ancora proteggerti dai demoni>>
<< va bene...ora però...dovrei vestirmi>>
<<oh si certo>> jace uscì dalla porta.
Miriam si mise la solita maglietta larga con dei jeans blu strappati sulle ginocchia.
Quando aprì la porta vide jace baciarsi con clary. Quando si accorsero della sua presenza jace si girò di scatto.
<< allora...ci vediamo stasera?>> clary guardò jace
<<ehm...sì >>
<< ora vieni a fare una passeggiata con me?>> clary sbattè le palpebre e Miriam roteò gli occhi.
<<jace vai pure. Me la so cavare da sola>>
<< in verità non posso>> jace guardò clary
<< avevo già in programma di fare una passeggiata con Miriam >>
<<oh...okay>> clary camminò a passo veloce per il corridoio, per poi svoltare a destra e sparire.
<< potevi anche evitare di far buca alla tua ragazza>>
<< ah? clary? Lei non...non è la mia ragazza>>
<<dal vostro appassionato bacio sembrava di sì >>
<< non so neanche io cosa sia successo>>
<< te lo dico io, gli piaci>>
<<mhh>>
Miriam si incamminò verso l'uscita e sentì jace seguirla.
<< eccoci arrivati>> Miriam osservò il parco
<<bel posto>>
<< già di giorno è molto bello>>
La ragazza si sedette sotto un albero
<<eh adesso?>>
<< si disegna>>
Miriam prese l'album e cominciò a disegnare. Dopo una ventina di minuti il disegno era finito. Come sempre, quando veniva qui, aveva disegnato il parco, le distese di prati verdi con bambini e alberi verdi alti e maestosi. Jace le prese il quaderno
<< sei molto brava>>
Il ragazzo cominciò a sfogliare il quaderno
<< no, fermo non guardare>>
Miriam cercò di prendere il quaderno, ma jace si spostò. Miriam si avvicinò e glielo strappo dalle mani.
<< chi era quel ragazzo dai capelli neri?>> fortunatamente non aveva fatto in tempo a vedere gli altri disegni.
<<chi? Lui?>> Miriam guardò il disegno
<< lui è Cameron briel, il mio migliore amico>>
<< un mondano?>>
<< a dir la verità...un angelo>>
<<cosa?! Gli angeli sono creature molto rare!>>
<< già, ora molte cose si spiegano. Lui non me ne ha mai parlato ma, una volta l'ho visto aprire le ali. Credevo fossero gli effetti collaterali del farmaco che stavo prendendo. Ora che so che queste cose però esistono capisco molte più cose.>>
<<wow, non ho mai visto un angelo>>
Miriam sorrise, ma smise subito. In fondo alla strada vide un volto familiare. Era David! Il custode dell'orfanotrofio! L'uomo la vide
<< MIRIAM!>>
La ragazza si alzò di scatto
<<jace corri >> Miriam cominciò a correre e jace confuso la seguì
<< MIRIAM FERMATI! >> David li rincorse, ma la ragazza sapeva bene che l'uomo non era molto bravo a correre e che molto presto si sarebbe fermato
<<Miriam ma chi era quello??>>
Finalmente erano davanti all'istituto. Come previsto David si era fermato circa venti minuti fa. Miriam cercò di respirare in modo più regolare possibile.
<< un custode dell'orfanotrofio, mi staranno sicuramente cercando per riportarmi lì>>
Entrarono nell'istituto
<< bhe, corri molto veloce>>
La ragazza rise e prese un bicchiere d'acqua
<<jace!>>
Miriam riconobbe la voce. Era clary
<< clary?>>
<< possiamo parlare?>> clary appoggiò le mani sul petto di jace. Lui fece per ritrarsi, ma dopo un momento di esitazione rimase fermo.
<< io vi lascio soli>> Miriam si diresse a passo veloce in camera sua. Si buttò sul letto e fissò il soffitto. Si sentiva strana. Sentiva una specie di istinto omicida verso clary. In effetti non gli stava molto simpatica, sembrava una gatta morta, pendente dalle labbra di jace. Il suo comportamento la irritava molto, ma non ne capiva il motivo. Nella sua camera c'era un pianoforte. La ragazza si avvicinò e cominciò a suonare. Gli venne in mente una canzone. Cominciò a suonare beliver degli imagine dragons per poi finire, Senza accorgersene, a cantarla.
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NEVER SAY EVER
Любовные романыAveva una vita tutta sua, un ragazzo che amava e che la amava. Sembrava tutto un sogno. Finché non arrivò lui. Distrusse tutto con il suo amore. Distrusse completamente la ragazza senza lasciare neanche un pezzetto di cuore da tenersi stretto. Lei...