Infinitamente debole

32 5 2
                                    

Miriam si svegliò di colpo, cominciò a gridare e sentì un dolore al petto. Cadde dal letto e strisciò verso la porta. Quest'ultima si aprì di scatto e vide Sebastian . La ragazza continuò a gridare e sentì come uno squarcio al petto.
<<Miriam!>>
La ragazza strizzò gli occhi.
<< lo devi ammettere Miriam >> la ragazza si ritrovò in una stanza completamente buia. Sebastian era svanito. Sentì solo una voce
<< Miriam tu lo sai>>
<<chi sei?!>>
<< questo non è importante, sappi solo che ti renderò la vita un inferno>>
Miriam sentì la testa pulsare e si portò di istinto le mani alla testa. Cominciò a gridare. Vide jace. Tutti i momenti passati con lui.
<<BASTA>>
<<ti da fastidio vedere lui?>>
<<SI,MOLTO>>
<<fatti due domande Miriam>>
<<ma cosa vuoi da me?!>>
<<lo capirai avanti, molto avanti >>
<<fatti vedere codardo!>>
<<oh no, quando mi conoscerai capirai che sono tutto il contrario di codardo>>
<< oh dai Miriam, si vede. Stai cominciando ad amarlo. Anche se stai insieme a Sebastian morgerstern >>
<< io non amo jace>> Miriam fissò il vuoto. Sentì un dolore lancinante al petto e si portò le mani al petto.
<< ah, dimenticavo. Ogni bugia che dici sentirai un dolore al cuore >>
<<io non sto mentendo! Non lo amo!>>
<< ah cara Miriam, quanto ancora hai da imparare>> detto questo la voce sparì e Miriam tornò nella sua stanza. Anzi, ora non era più nella sua stanza, ma in infermeria. Si alzò di colpo.
<<JACE>>
perché aveva detto quel nome? O probabilmente lo aveva gridato. Aprì gli occhi lentamente e vide Sebastian con la testa appoggiata sul lettino. La ragazza richiuse gli occhi. Sebastian si alzò di scatto.
<<Miriam >>
<< già, sono io>> Miriam si morse un labbro.
Nella stanza entrò jace e izzy.
<<come stai?>> jace si appoggiò alla porta.
<<emh potrebbe andare meglio>>
<<ti abbiamo sentito urlare e Sebastian è salito su a controllare>>
<<si, questo me lo ricordo>>
Jace annuì
<< ti preparo una zuppa>> izzy fece per uscire
<<nononono tu alla cucina non ti avvicini>>
<<ma...>>
<<izzy la tua zuppa è a dir poco rivoltante>>
<< uff>>
<<hai fame Miriam?>>
<<no>>
Sebastian e izzy uscirono e nella stanza rimasero solo lei e jace.
<<vuoi che me ne vada?>>
<<si>> Miriam sentì una fitta al petto e di istinto si piegò in due. Jace le mise una mano dietro la schiena. La ragazza si ricordò quello che le aveva detto la voce misteriosa.
<< ogni volta che mentirai sentirai una fitta al cuore>> il pensiero le rimbombò nella mente.
<< cioè, no, resta.>> Miriam sospirò e si appoggiò al cuscino.
<<dove ti fa male?>>
<<qui >> Miriam si indicò il cuore
Jace alzò lo sguardo
<<fisicamente o emotivamente?>>
<<fisicamente che domande>> Miriam sentì di nuovo quella familiare fitta.
<<okay anche emotivamente >>
<< cosa, perché? >>
<<non lo so>> sempre la stessa sensazione di dolore dritta al cuore come una pugnalata.
<<mh, tranquilla, ci siamo noi >>
<<io, non ho bisogno di nessuno>>
<<si invece, hai bisogno di aprire il tuo cuore e di amare>>
<<io non amerò mai nessuno>> questa volta la fitta fu più forte. Miriam si portò le mani al petto. Poteva essere che...no, lei non stava amando. Non era possibile. Non sapeva neanche da che parte iniziare. Eppure sentiva che il suo cuore era più...caldo. Come se i battiti non fossero più sempre gli stessi, così meccanici. Come se adesso avessero degli sbalzi. Come se adesso avessero cambiato frequenza. È quella frequenza faceva male. Più del previsto
<<ti lascio riposare>> Jace uscì dalla stanza e la ragazza si addormentò in un sonno profondo e, per la prima volta, privo di incubi o di sogni. Solo e semplicemente buio.

NEVER SAY EVERDove le storie prendono vita. Scoprilo ora