Veleno e antidoto

4.7K 366 49
                                    

A Reb,
e alle notti trascorse
a telefono a parlarne.
Questa storia è pure tua.
Grazie ❤

-

Litigare con Mario è una di quelle esperienze che qualsiasi uomo sulla terra preferirebbe evitare. Per fare un esempio: piuttosto che litigare con lui, qualcuno preferirebbe addirittura di essere rinchiuso in una gabbia con un leone arrabbiato.

Claudio comunque si è abituato all'ira scatenata del suo uomo ancor prima che si mettessero insieme, e almeno prima quando erano nel programma doveva averci a che fare due ore a settimana, mentre adesso Mario arrabbiato equivale a ore, nei casi peggiori pur giorni, di silenzio.

È una bomba atomica, scoppia spesso e ogni litigio lo tira per le lunghe, al contrario di Claudio che subito gli passa e sarebbe disposto a fare pace già dopo cinque minuti.

Sotto questo aspetto sono molto diversi, ma hanno trovato un punto di incontro: Mario è diventato bravo a far arrabbiare Claudio così tanto che adesso i minuti di resistenza da cinque sono passati a dieci, e Claudio è diventato bravo a toccare i punti giusti e a sapere perfettamente come fare per ottenere il suo perdono in un tempo decisamente più ristretto.

Dopo un paio di mesi che stanno insieme hanno trovato il loro equilibrio, stanno bene e nonostante i loro caratteri diversi sono veramente felici di quello che hanno e di quello che stanno diventando l'uno per l'altro.

Stasera hanno litigato, e dopo un quarto d'ora passato a urlarsi contro, Mario gli ha dato le spalle e se n'è andato dritto in camera da letto, sbattendo la porta.

Claudio è rimasto qualche minuto in soggiorno a rigirarsi i pollici, poi non ce l'ha fatta più e prima che potesse cedere, è uscito di casa ed è andato a bussare alla porta di Paolo, scegliendo di approfittare del fatto che il suo migliore amico abiti sul suo stesso pianerottolo piuttosto che cedere e andare subito da Mario per cercare di chiarire.

Si è sfogato col suo amico, hanno bevuto una birretta e poi si sono intrattenuti sul divano a guardare un film. I dieci minuti sono diventati trenta. E poi un'ora. E poi due. Claudio è consapevole di quanto tempo stia passando e gli va benissimo così: spera che magari questo possa servirgli da lezione, anche perché nonostante sia praticamente sparito da casa, Mario non si è nemmeno preoccupato di scrivergli un messaggio e chiedergli dove fosse.

Ritorna in casa che mancano pochi minuti alla mezzanotte. Appena mette piede nell'appartamento avverte un calore tremendo a causa dei riscaldamenti, così va subito alla cabina armadio per disfarsi dei suoi vestiti e rimanere solo con gli slip. Fa una breve sosta al bagno per lavare i denti e poi, cercando di fare il più piano possibile, a piedi nudi entra in camera da letto.

Mario è steso nella sua parte di letto e gli da le spalle, anche lui è in intimo ma addosso ha una delle felpe grigie uguali che hanno comprato assieme e che si scambiano ogni volta che sono lontani. Gli basta vedere quanto gli stia grande per capire che non è la sua quella che ha addosso.

E come se già tutto questo non fosse bastato a scioglierlo del tutto, all'improvviso un piccolo singhiozzo rompe il silenzio.

Claudio sbatte le palpebre, allarmato, e si precipita sul letto. "Ehi, Mario" gli sussurra, abbracciandolo da dietro e dandogli un bacio sulla nuca, proprio al centro del piercing. "Che succede?"

"Dove sei stato?" gli domanda, portandosi una mano sul viso per asciugarsi le lacrime. "Ti ho sentito andare via ore fa, non sei tornato più..."

Bastarsi // ClarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora