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sospetto

-Fottuta faccia di merda trangugia cazzi! Ti triturerò in milioni di fottuti pezzi con un cazzo di stramaledettissimo CACTUS!-
Lo scienziato interruppe il suo lavoro, per depositare nel barattolo cinque dollari.
L'insulto di Flug, quella volta, era indirizzato ad un esperimento in provetta: due miscele in quel momento si rifiutarono di collaborare, rimanendo infatti separate nell' alambicco.
Black Hat si trovava lì, e dopo aver sentito il dottore imprecare in quel modo, non potè fare a meno di lasciarsi scappare una risatina.

-Buonasera signore- disse Flug.

-Vorrei proprio vedere in che modo un cactus riuscirebbe a triturare qualcuno- chiese divertito Black Hat, dopo essersi chiuso la porta alle spalle. Flug gettò le due fiale disertrici in una scatola, si voltò verso il suo capo, e indicò una pistola laser posata sul tavolo. -Questa è la prima di una serie, il suo design le permette di entrare nella tasca di un camice senza problemi-.
-A cosa serve con precisione?- Chiese il demone, dopo essersi avvicinato all' arma. Un piccolo contenitore trasparente era situato sul capo della piccola pistola; nel vano cristallino galleggiavano alcune bolle colorate.
Lo scienziato diede così una veloce spiegazione:"La pistola utilizza una sostanza gelatinosa per immobilizzare l' obbiettivo tramite delle illusioni ottiche speciali: le paure più oscure direttamente dal subconscio dell' interessato".

-Le paure più oscure?- Black Hat sorrise -piuttosto... malvagio- con aria soddisfatta, il demone ripose la piccola arma sul tavolo da lavoro. Flug fece spallucce, stranamente non sembrava molto soddisfatto della sua creazione; prendendola in mano in fatti lo scienziato disse:"In effetti questa pistola potrebbe rivelarsi poco utile durante un combattimento; credo che la userò come autodifesa nel caso in cui qualcuno irrompa nel laboratorio".

-Capisco- rispose il datore di lavoro, dopo essersi avvicinato alla scrivania del dottore (strapiena di progetti).
Quest' ultimo vi si avvicinò a sua volta, e guardando il demone incominciò a spiegare:"Avevo in mente di realizzare varie armi con questa sorta di gelatina".

Quella non era affatto una brutta idea, anzi! La serie di armi a base di gelatina era definitivamente il progetto migliore del dottore. Black Hat si aggiustò la cravatta, guardò Flug con aria soddisfatta e disse:"Se le cose stanno così, non riceverai altri ordini per questa settimana. Stai facendo un ottimo lavoro Flug".
Detto questo, il demone uscì dalla stanza, lasciandosi alle spalle un Flug più confuso che mai.

Il dottore tentò infatti di pensare al perché Black Hat avesse cominciato a comportarsi in quel modo; sembrava quasi che nella testa del demone, qualcuno avesse premuto un interruttore, cambiando così in un attimo il suo carattere radicalmente. Lo scienziato rimase qualche attimo a pensarci su, ma non gli ci volle molto ad archiviare la questione e riprendere a lavorare.

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Appena arrivato nel suo ufficio, Black Hat si lasciò cadere sulla sedia dietro alla sua scrivania, stava diventando troppo... "buono" con lo scienziato. In breve Demencia e 5.0.5 avrebbero cominciato a sospettare qualcosa; e se da un lato al demone non importava nulla del giudizio dei due, dall' altro provava un forte ribrezzo nei confronti di quella sua nuova parte più mansueta.
Nel mentre qualcuno bussò.
-Cosa c'è?!- sibilò il demone
-S-sono io, ho finito un nuovo progetto su carta- la voce dello scienziato si fece avanti nello studio, infrangendo una volta per tutte quel silenzio tombale in cui Black Hat si era rifugiato.
-Entra- disse dunque il demone.

Lo scienziato entrò nello studio con gli occhi pieni di speranza; posizipnò immediatamente il progetto sulla scrivania del suo capo, ed incominciò a spiegare velocemente:"Ok, questo è un esplosivo che utilizza lo stesso principio della pistola. Il suo effetto però non si limita a colpire un singolo individuo; la gelatina creerà infatti allucinazioni ad ogni individuo presente nel suo raggio d'azione".

Il demone rimase a fissare il progetto... era semplicemente brillante; il prodotto avrebbe sicuramente riscosso un successo enorme, ma Black Hat... non poteva permettersi di dirlo al dottore. Nella mente del demone in un attimo si scatenò un conflitto mille volte più sanguinoso di quello avuto qualche minuto prima. In quel momento, il grande impresario Black Hat, il più malvagio di tutti, il demone senza pietà... ebbe un ripensamento. Dentro di sé sentiva di star cambiando, il demone sentiva di non voler più essere così insensibile e spietato, almeno non con il suo dottore; per un attimo Black Hat pensò di strapparsi di dosso una volta per tutte quella maschera che si era creato; pensò di fregarsene altamente dei sospetti di Demencia e di 5.0.5; pensò di aprirsi al suo scienziato; pensò di uscire dal suo guscio e rinascere... sì; rinascere con quella sua stessa anima oscura, ma con una nuova indole, più dolce nei suoi confronti.
Ma qualcosa... qualcosa di ignoto si contrappose a quei primi sentimenti. Forse si trattava di orgoglio; forse a frenare il demone era la consapevolezza di non essere mai stato così "buono"; la paura di allontanarsi troppo dalla sua indole attuale; la paura di rinnegare sé stesso; la convinzione di non poter cambiare in nessun modo...

In un impulso disperato, Black Hat si fece sopraffare dalla sua parte intollerante.
-Questo progetto è... è mediocre!- il demone in un impeto disperato, battè le mani sulla sua scrivania, facendo cadere tutti i fogli a terra. Con la stessa rabbia disperata continuò:"Non so davvero come tu sia riuscito a creare una cosa così inutile... e vista la semplicità di questa merda, ti consiglio vivamente di riuscire a finire tutto entro domani sera!".

Flug sobbalzò, ed i suoi occhi si riempirono di terrore -C-come sarebbe a dire? È troppo poco tempo-
Black Hat respinse dentro di sé ogni singolo grido straziante che lo pregava di smetterla, e con uno sguardo freddo e minaccioso rispose:"Ha tempo fino a domani sera dottore ".

Flug raccolse le sue cose, e con un -Sì signore- abbandonò lo studio, facendolo sprofondare un'altra volta nel silenzio più totale.
Black Hat si accasciò immediatamente sulla sua sedia, privo di forze, con in testa mille pensieri uno più martellante dell'altro, con una voglia immensa di tornare indietro nel tempo, e fare i complimenti al suo dottore, averlo lì vicino ancora una volta... ma non poteva.

merda.

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Salve! Il libro non è mio ma di introvertedbandtrash

Però... lo stato mentale di Black Hat l'ho aggiunto io. éwè

Nella storia originale la disperazione dentro Black Hat era descritta in 4 righe, e la motivazione principale per cui non poteva esserci una relazione tra lui e Flug erano i sospetti di Demencia e di 5.0.5... scusate ma non sono riuscita a farmelo andare bene.

Credo di aver aggiunto una cosa come... 300 o più parole. Che vi vada bene o no, a me piace approfondire i personaggi e far capire al lettore il loro stato. Spero che questa aggiunta necessaria vi sia piaciuta,
Scusate per il ritardo,

Al prossimo capitolo!


Claimed [Paperhat translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora