d o d i c i

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Ancora un secondo

Black Hat da quel giorno aveva praticamente sbarrato l'entrata del laboratorio a tempo inndeterminato; ed aveva costretto lo scienziato a letto finché non si fosse ripreso. Fu questione di qualche giorno affinché il ragazzo tornasse in piedi; essendo dunque "disoccupato", egli aveva moltissimo tempo libero, che FINALMENTE utilizzò per prendersi cura di sé e sviluppare un po'd'amor proprio.

Un giorno, si concesse addirittura una doccia, lasciando i suoi vestiti e la sua busta di carta sul letto. Sempre quella sera, dopo essersi asciugato, Flug tornò in camera da letto per vestirsi.
Propio mentre egli stava indossando la sua solita maglietta azzurra, la porta si aprì. Lo scienziato gelò. Black Hat entrò nella stanza, ma vedendo il giovane ancora in mutande chiese:"Disturbo? Devo tornare più tardi?".

In quel momento, Flug fece capolino con la testa dal collo della maglietta, non aveva la busta indosso. Egli rivolse al suo capo uno sguardo ansiogeno. Questo si fermò in un respiro, tanto era il suo stupore; quella visione era... unica.

Il volto dello scienziato era giovanile, privo di rughe, ma cosparso di meravigliose lentiggini, e di altrettanto affascinanti cicatrici; unite ad un nasino che il demone reputò adorabile. Ad incorniciare quel quadro di colori, c'erano dei ricci rossastri non eccessivamente lunghi e spettinati, che arrivavano quasi a coprire i due occhioni preoccupati di quell'essere meraviglioso. Black Hat non poté fare a meno di fissarlo.
Flug allora, a disagio per quelle occhiate, disse:"Cosa? È davvero così orribile?"

"No... no..." mormorò il demone, come stesse parlando per sé. "Sei perfetto".

Ecco che il cuore del ragazzo iniziò a galoppare, mentre il suo capo si avvicinava, e tracciava con le dita il percorso delle cicatrici che Flug aveva sulle guance.
Un brivido percorse la schiena dello scienziato.
"C-capo..."

"Perché indossi quella busta di carta?" Chiese l'altro con aria sognante, mentre analizzava ogni singolo dettaglio di quel volto tanto meraviglioso.

Flug non seppe bene cosa rispondere, ora che il demone era tanto vicino. La
busta serviva a molte cose, ma il giovane decise di rivelarne una sola, la più terribile per lui. "Io... io non amo il mio aspetto".

Ridicolo! Agli occhi di Black Hat, Flug era assolutamente perfetto; il demone cosse così la testa per qualche attimo, chiudendo gli occhi. Quando li riaprì però, il suo cuore aumentò in velocità  di quel suo millisecondo, ed egli non poté trattenersi dal baciare il ragazzo. Questo, dopo un primo momento di sorpresa, si lasciò trasportare. I due parevano incastrati come pezzi di un puzzle. Flug ebbe poi la maestria di afferrare il demone per il cappotto, per far cadere entrambi sul materasso senza interrompere il bacio... cosa che comunque toccò fare al suo capo, per meglio posizionarsi sopra al ragazzo, e per immergersi ancora nei suoi occhi.
"Sei perfetto" disse dunque di nuovo, ma con molta più convinzione.

Il giovane rimase piacevolmente sorpreso dalle parole di Black Hat; era felice di piacergli nonostante l'aspetto esteriore... la sua insicurezza più grande, si era appena frantumata.

Black hat allora, assunse uno sguardo più... profondo, lussurioso; che diventava sempre più intenso, quando il dottore ansimava o sospirava. Sorreggendosi con una sola mano poi, il demone iniziò a tracciare con il dito le forme del corpo scarno e magro di Flug... fino ad arrivare alla chiusura dei suoi jeans; per poi iniziare a toccare più in basso.

A quel punto, lo scienziato, completamente immerso nella sua perversione; ansimò con più forza, riuscendo anche a sussurrare qualcosa:"S-sì... ti prego".

A quelle parole tanto disperate, un sorrisetto spontaneo venne a formarsi sul volto di Black hat; che con una bramosia quasi isterica, iniziò ad abbassare i jeans del dottore; ormai in preda agli ansimi.

Purtroppo, uno schianto lontano, da qualche parte nella casa, interruppe il quasi amplesso. Il demone, in un attimo, tramutò ogni granello di lussuria in irritazione; si staccò da Flug, quasi come nulla fosse accaduto, e sotto lo sguardo stupito ed irritato di quest'ultimo, disse:"Rivestiti; vado a vedere cos'è successo".

Lasciò lo scienziato da solo, visibilmente irritato ed imbarazzato. Egli si risistemò; sospirò in segno di rassegnazione, indossò una felpa e nascose il suo bel faccino sotto la busta. Mentre ascoltava Black Hat sgridare Dementia; Flug uscì dalla stanza, e per poco non andò a sbattere contro 5.0.5.

L'orso reggeva con grande cautela il secchio, dove il piccolo Bleb saltava felice. "Ci sono stati problemi?" Il tono del dottore era abbattuto; ma 5.0.5 non parve notarlo, e scosse semplicemente la testa, passando la creaturina allo scienziato.

Questo passò chissà quanto ad accarezzarla con sguardo vacuo; mentre scendeva al piano di sotto, da dove proveniva il chiasso.
Dementia, in qualche modo, era riuscita a far rovesciare il divano; includendo nella traiettoria distruttiva anche un tavolino da caffè, con il ripiano in vetro... diciamo un ex tavolino da caffè, con un ex ripiano in vetro.

Subito l'orso iniziò a pulire; la scena era quasi esilarante: Black Hat che si trascinava la mano sul volto per la frustrazione; Dementia che si dondolava in maniera innocente, e guardava altrove come una bambina; e 5.0.5 che puliva ad una velocità aberrante, e con una faccia terrorizzata.

"Voglio almeno mezz'ora di pace e nulla cosmico. In altre parole, niente distruzioni di massa; niente combattimenti; ed assolutamente niente. gare. di equitazione. Sono stato chiaro?"

Tutti assentirono in silenzio. Permettendo al demone di andarsene a passo tranquillo. Flug stava per tornare nella sua stanza, insieme a Bleb, quando... "Flug, nel mio ufficio. Adesso".

"S-subito!"
Lo scienziato, dopo aver lasciato Bleb nel suo secchio, si accodò al Demone, ed iniziò ad immaginare cosa probabilmente sarebbe accaduto in quella mezz'ora...
Qualcosa che Flug stava aspettando da parecchio.

si spera.





######

ECCOMI.

CROCIFIGGETEMI.

BUTTATEMI A CALCI GIÙ DA UN PALAZZO.

STAGISTA:Ti senti per caso in colpa?

MA CHI? IIIIO??

FOXY:Sì, tu. No perché dovresti.

Se ora io dicessi: aggiorno prestoh

Ho paura che il destino inizi a percularmi... quindi non lo dico!

MA ci provo.

STAGISTA:Perché ci hai messo tre mesi?

Ecco... non riuscivo a scrivere...

FOXY:Cosah??

La parte semi-hot.

STAGISTA:*facepalm*

FOXY: MARIA IO ESCOH

STAGISTA: *Travedilegno-palm" prendi le gommeh

Sì, forse tre mesi è un po'esagerato, ma non ricordavo fosse così divertente scrivere codeste cose.

STAGISTA:... te le sei scelte tu 'ste storie, ci mancava che non ti piacessero!

Sì sì.

Vabbè.

Grazie per le 2k visualizzaaaa OMMIODDIO!

2K

... 2K...

Wow...

Certo che siete ossessionat- *le arriva un PACCO di gomme in testa*

FOXY: RINGRAZIA CHE CI SIA ANCORA QUALCUNO AD ASPETTARTIH... grazie a tutteh. n.n

Claimed [Paperhat translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora