Caro Harry,
Ho passato gli ultimi giorni affacciato al balcone della mia stanza, aspettando che qualcuno mi recapitasse un tuo messaggio. Quando ho sentito quel garzone fischiare tre volte, come tu avevi promesso che avrebbe fatto, il cuore è balzato fuori dal petto dalla felicità.
Ho tanta voglia di rivederti, amore mio. È passata una sola settimana da quando sei partito, ma mi sembra di non sfiorare le tue dita da anni.
Harry, ti prego, stai attento. Tutti qui non fanno altro che parlare di come un ragazzo tanto giovane possa tornare vivo dalla guerra, e ogni volta che sento qualcuno discuterne, sento la paura diventare più forte. Devi tornare vivo da me, o ne morirei. Tu sei forte, sono certo che riuscirai a superare ogni cosa, là fuori. Io ti aspetterò per tutto il tempo necessario, ma non metterci troppo: voglio ricompensarti per il tuo coraggio e l'amore verso il nostro regno il prima possibile. Il mio Harry ammirato da ogni nobile, suddito, bambino o anziano. Spero non più del tuo principe, però, altrimenti sarò costretto ad utilizzare uno dei tuoi stessi insegnamenti contro di te e ucciderti con la mia spada. O magari con la tua. È lei ora, a dormire con me.
Ricordi la nostra prima lezione? Il tuo odio era così malcelato da essere ridicolo, e avrei riso se solo non ti avessi adorato già, a quel tempo.***
Louis era seduto su uno sgabello, in attesa che Harry arrivasse. Che sfacciato, quel ragazzo, far aspettare il principe in persona! Ma forse, era proprio per quella sua abitudine di non seguire quasi mai le regole che Louis non riusciva a non staccargli gli occhi da dosso. Quello, insieme con la sua bellezza fuori dal comune.
Il principe non era mai stato, prima d'allora, nella palestra del suo palazzo. Da piccolo, passava giornate intere a curiosare in ogni angolo di quell'enorme castello che definiva casa, ma non si era mai spinto in quel luogo. La realtà era che i soldati gli avevano sempre fatto paura. Le spade, il loro modo di muoversi, il fatto che uccidessero, erano tutte cose che lo rendevano inquieto. Si era sempre categoricamente rifiutato di prendere lezioni da qualcuno di loro fino a quel momento, in cui aveva finalmente capito che, se suo padre fosse venuto a mancare presto, si sarebbe ritrovato del tutto impreparato in quel campo. Aveva ormai raggiunto la maggiore età da un anno, non poteva continuare a non curarsi degli affari di quello che sarebbe divenuto il suo regno.
"Vostra Altezza"
Louis avrebbe riconosciuto la voce anche senza alzare lo sguardo, ma il desiderio di vedere il suo volto era più forte.
"Ti ho già detto di chiamarmi Louis" ribatté il principe, alzandosi con calma dallo sgabello e raggiungendo la guardia.
Il ragazzo chinò il capo non appena l'altro gli fu abbastanza vicino, sorridendo quando vide le scarpe che il principe portava.
"Louis, non credo di potervi insegnare a combattere se siete vestito così" disse, tornando con gli occhi sul viso del principe, non prima però di averlo esaminato totalmente.
"Cosa c'è che non va nel mio modo di vestire?"
La voce di Louis era un misto di irritazione e sorpresa, e Harry dovette usare tutta la sua buona volontà per non alzare gli occhi al cielo e mostrare apertamente il proprio disprezzo.
"Sono troppo scomodi, rallenterebbero i vostri movimenti" spiegò il riccio, tenendo la mano sull'elsa della spada che stava al sicuro nel suo fodero.
"Dovrei spogliarmi?!" chiese con sdegno il principe, facendo qualche passo indietro per allontanarsi da Harry.
"Non del tutto. Liberatevi almeno della giacca"
"Sei così... impertinente!" esclamò Louis, regalando un'occhiata piena di rimprovero a Harry e voltandosi subito dopo, per poter sfilare la giacca. Ah, se suo padre l'avesse visto... O forse, non avrebbe detto niente. In fondo, non aveva idea di come lui si fosse allenato, ai suoi tempi.
Quando si girò nuovamente verso la guardia, le guance erano ricoperte da uno strato di rossore, ma se qualcuno avesse osato chiedere, lui avrebbe negato fino alla morte.
"Non useremo le spade con una vera lama, soprattutto per la prima volta. Prendete" spiegò Harry, porgendo poi a Louis una spada presa da un ripiano dietro di sé.
Bastarono solo pochi minuti perché Louis si ritrovasse con la schiena contro il pavimento e la punta della spada di Harry contro la gola. Il riccio scoppiò a ridere, non riuscendo a trattenersi nel vedere la sua espressione terrorizzata. Spostò comunque velocemente la spada, allungando la mano verso il principe per aiutarlo ad alzarsi.
"Avrò un bel po' da fare con voi, Louis" constatò Harry, riprendendo la spada del principe dall'angolo dove era finita e dandola al nuovo proprietario.
Il più giovane strappò l'arma di mano alla guardia e gliela puntò contro, accorciando la distanza fra loro di qualche passo.
Lo sperava davvero, che Harry avesse da fare con lui per molto tempo.n/a:
il secondo capitolo, questa volta scritto da me, è qui tutto per voi. una lettera da parte di Louis e un nuovo ricordo, che vi mostra, come quelli che seguiranno, la costruzione dell'amore tra lui e Harry.
poiché sia io che haaveillax abbiamo altre storie da aggiornare, i capitoli di questa arriveranno due volte ogni settimana, di martedì e venerdì.
speriamo che questo capitolo vi sia piaciuto, lasciate stelline e commenti.
baci❤️
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Nothing will stop me from going back home to you ❥ lwt+hes
FanfictionLouis è il principe di Astrins, Harry il figlio di una delle guardie più fidate del re. Crescono in un castello costruito su intrighi, segreti e passione, così come la loro storia. @redmirrors @haaveillax all rights reserved