Capitolo Ventitré

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Stavano combattendo da quelle che ormai sembravano ore, il rumore di spade che cozzavano fra di loro e le urla di uomini feriti riempivano lo sfarzoso salone reale, il quale era ora macchiato di sangue ed i cadaveri erano ammassati sul pavimento. Erano tutti molto stanchi, sudati e la spada pareva pesare cento chili in più. Louis non riusciva a dare il meglio di sé, nemmeno in quel momento che stava combattendo per la sua vita, dato che si stava scontrando contro un uomo che, con un'espressione deformata dalla rabbia, pareva intenzionato a volerlo uccidere; il principe gettava fugaci occhiate ad Harry, il quale pareva essere il più provato fra tutti, con il suo fianco ferito che sembrava non voler smettere di sanguinare ed il volto pallido come non glielo aveva mai visto. Stava visibilmente male, stava soffrendo come un cane a causa della ferita al fianco, ma era intenzionato a non demordere in quella lotta, nonostante i suoi riflessi fossero rallentati e non riuscisse a maneggiare bene la spada. Zayn e Liam erano dall'altro lato del salone, a combattere schiena contro schiena, in modo tale da avere la sicurezza di poter difendere in qualsiasi evenienza l'altro e poi insieme erano più forti, che da soli.

Nulla avrebbe potuto più dividerli, non questa volta.

Presto, non rendendosene nemmeno conto, si ritrovarono tutti e quattro a cozzare con le loro schiene ed a voltarsi di scatto con occhi sgranati: in quel momento capirono di essere stati accerchiati da quelle che erano una cinquantina di guardie, più altre che stavano accorrendo, e deglutendo si guardarono intorno, consapevoli di essere spacciati.

Erano solo in quattro e, come se non bastasse, uno di loro era anche ferito.

"Diamine Harry, stai perdendo troppo sangue", si allarmò Liam, guardando la mano con la quale Harry si teneva il fianco, totalmente insanguinata.

Il riccio strinse i denti e non rispose al suo amico, non sapendo cosa dire e non trovando quello il momento adatto per preoccuparsi della sua ferita, o di fare agitare maggiormente Louis, che invece guardava la guardia preoccupato come mai lo era stato e non sapendo assolutamente cosa fare, specialmente in quella situazione dalla quale sarebbero usciti sicuramente morti.

Louis poggiò la mano sul braccio di Harry, non potendo stringergli nessuna delle due mani, dato che una era totalmente sporca di sangue e poggiata sulla ferita e l'altra teneva la spada, e glielo strinse tastando la sua pelle ed avvertendone il calore; guardò il riccio negli occhi, come se fosse un addio, ed Harry ricambiò il suo sguardo perdendosi negli occhi azzurri, contornati da forti occhiaie, del suo principe ed annuendo.

Se morire era il loro destino, la cosa non li spaventava, perché sarebbero morti insieme; consapevoli di aver combattuto per l'altro ed essersi amati fino alla fine dei loro giorni.

D'altro canto erano invece Zayn e Liam, i quali si tenevano per mano in una stretta che sembrava essere indissolubile, e tenevano alta la spada, pronti a tutto pur di restare vivi e tenersi stretta la vita che era stata loro concessa; non potevano morire, non adesso che finalmente si erano ritrovati, che avevano tante di quelle cose da dirsi e tanti di quei baci da darsi.

La situazione restò immobile per dei secondi che passarono come fossero ore intere, si guardavano intorno, aspettando che qualcuno agisse e puntasse per primo la spada, ma nessuno sembrava muoversi dal suo posto. Fu quando una guardia di Cowell stava per attaccare che un rumore alquanto strano cominciò a rimbombare per il lungo corridoio che portava al salone reale: tutti si bloccarono sul posto, attizzando le orecchie e pronti a tutto.

Sembravano quasi zoccoli di cavallo che impetuosi battevano sul pavimento, come se una decina di cavalli stesso giungendo di corsa fino a dov'erano loro in quel momento. Inaspettatamente un magnifico cavallo bianco fece il suo ingresso nella sala, nitrendo rumorosamente quando le sue redini furono tirate per poterlo frenare, e la bocca di Louis non poté che spalancarsi fino a quasi toccare terra, quando vide sua sorella Félicité in groppa al cavallo, vestita con l'armatura di una guardia e una spada in una delle sue mani.

Nothing will stop me from going back home to you ❥ lwt+hesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora