Capitolo Quattordici

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Mio Harry,
ogni giorno il dolore e la tua mancanza diventano più insopportabili. Ho bisogno di te tanto quanto l'aria che respiro, e ora che non ci sei mi sento morire. Questa situazione mi ricorda di quando hai deciso che era meglio per entrambi smetterla di incontrarci di nascosto, di baciarci o amarci. Lo sapevi bene che non avrei mai potuto farlo, come hai pensato di chiedermi qualcosa di tanto difficile? Poi, quando sei tornato da me e mi hai stretto tra le tue braccia così forte da farmi quasi male, è stato come se l'ossigeno avesse finalmente raggiunto di nuovo i miei polmoni.
Sarà così quando tornerai? Sono sicuro di sì. Sei la mia vita, Harry, devi restare al sicuro e tornare presto da me.

Sai, non credo di aver mai visto tante persone agitate e impaurite come in questo giorno al palazzo. Tutti pensiamo che tra le mura ci siano delle spie di Cowell. Ho pensato di trovarle e dire loro di portarmi da lui, accettare l'offerta di far unire i nostri regni e porre fine a questo calvario. Non ce l'ho fatta. Sono egoista, cattivo, un sovrano che pensa ai propri interessi prima che a quelli del proprio popolo. Sono diventato ciò che non avrei mai voluto essere. Ma non posso dirti addio, non posso sposare lei, non posso entrare a far parte di una famiglia di pazzi e distruttori. Mi sento male per la mia decisione, ma non ho la forza di consegnarmi a loro. Mi dispiace tanto.

Spero che Zayn si svegli, non voglio che tu stia male, peggio di come ti senti in questo momento. Voglio vederti sorridere sempre, mio amore.

Il mio cuore è sempre tuo.
Louis.

***

Il principe camminava velocemente per i corridoi del palazzo, ignorando ogni persona che si inchinava di fronte a lui per salutarlo, troppo preso dai propri pensieri per poter ricambiare.
Dire che era infuriato sarebbe stato poco, ma in fondo chi poteva biasimarlo? Suo padre aveva iniziato ad organizzare un matrimonio che lui non voleva, il ragazzo che amava davvero non gli rivolgeva la parola da giorni e sembrava aver intenzione di partire per qualche guerra lontana, e nessuno sembrava essere dalla sua parte in quella che sembrava una battaglia.

Vide sua sorella Charlotte camminare con la propria ancella, ma non si fermò neppure per rivolgerle un saluto: non aveva tempo per fermarsi a chiacchierare, doveva raggiungere Harry il prima possibile. Se la guardia non voleva parlargli, lo avrebbe obbligato, in quanto principe, ad ascoltarlo. Lo stava costringendo a comportarsi in quel modo.

Spinse la porta della palestra per aprirla e gli occhi di guardie e soldati che si stavano allenando furono immediatamente su di lui. Tutti si fermarono e misero giù le spade, chinando le teste, ma Louis si concesse di guardarli solo per cercare il volto di Harry fra i loro. Si rese conto, in quel momento, che nessuno di loro stava portando la divisa ufficiale, ma degli abiti più leggeri, che, a detta di Harry, avrebbero dovuto agevolare i loro movimenti. Arrossì, abbassando la testa e riprendendo a camminare, mentre pensava al fatto che Harry poteva vederli, ed essere visto, vestito in quel modo ogni giorno.

Con una strana sensazione che gli pesava sul petto, uscì fuori, stringendosi nei suoi abiti pesanti per proteggersi dal freddo e sperando di trovare finalmente il riccio lì.

Effettivamente, lo individuò in pochi secondi, intento a sferrare colpi con la spada contro un sacco. Un ragazzo, dopo aver notato che continuava ad allenarsi nonostante la presenza del principe, si avvicinò a Harry, posandogli una mano sulla spalla per richiamare la sua attenzione, ma ritrovandosi con la spada a pochi millimetri del collo. Fece un cenno alla propria sinistra e il riccio girò la testa, incontrando gli occhi di Louis che lo guardavano come se non ci fosse più nessun altro con loro.
Harry ricambiò lo sguardo per pochi secondi, per poi voltarsi nuovamente verso il sacco e tornando a scagliarvisi contro.

Nothing will stop me from going back home to you ❥ lwt+hesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora