Ero sola.
Distrutta in mille pezzi.
Tremavo.
Barcollavo.
Ma ancora in piedi.
Con un sorriso a trentadue denti stampato in volto.
Continuavo a fingere che andasse tutto bene, quando non era così.
Da drogata a pazza, da pazza da sfigata, a puttana.
Stavolta l'avevo fatta grossa, assai.
Le opzioni erano due: o qualcuno mi avrebbe salvata, o qualcuno mi avrebbe dovuta uccidere.
Purtroppo sono molto pessimista e di una fragilità unica. Probabilmente se un'auto mi investisse, ringrazierei il conducente. Che situazione di merda. Vorrei che qualcuno mi guardasse negli occhi e mi dicesse, "ehy, che hai?".
Che ho fatto di tanto brutto?
Karma, Dio, Allah, destino, grande puffo, o chiunque sia lassù, che ti ho fatto?
Sono stanca di urlare in silenzio, di aspettare l'aiuto divino che non arriverà mai.
Devo smetterla di piangermi addosso, devo alzare il culo e far vedere al mondo chi sono davvero.Luke mi stava accarezzando dolcemente i capelli, eravamo stesi su un prato, ma lui aveva un'espressione afflitta, o preoccupata.
"Che hai?" chiesi.
"Volevo presentarti ai miei.. seriamente.. credo tu sia quella giusta... poi ora c'è anche un bambino di mezzo e loro ci appoggeranno..tu che dici?"
No.
No.
No, scherzava. Presentarmi ai genitori?
'Ciao mamma, ciao papà, questa pazza cocainomane è incita, il bambino è mio, andremo a vivere in un monolocale, lei spaccerà e poi moriremo tutti'"Terra chiama Elis!"
"Oh sì, scusami. Certo, a me va bene" bugia. "possiamo andarci anche ora" bugiarda, hai paura, cagasotto.
Vocine di merda.
Sorrise, avete presente quei sorrisi che illuminerebbero il mondo?
Ecco, uno di quelli.
Illuminava il mio mondo. E allora capii.
Mi bastava solo quello per essere felice, nient'altro, solo lui.
"Quanto sei bella quando sorridi?" boom.
"Ti amo."
Boom boom.
"Anche io, anche io."
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Madness. || Luke Hemmings.
FanfictionSi sente piccola e diversa. Si sente quel puntino nero, tra i puntini bianchi. Si sente insignificante e lo è. Ma qualcuno riuscirà a farla vivere, per la prima volta.