ASHTON'S POV.
Non potevo crederci. Mi aveva lasciato fuori dalla porta, in pessime condizioni. Ma, infondo, come biasimarla? L'ho trattata di merda quella sera, l'ho minacciata, ho minacciato Luke. Luke era intoccabile, nonostante tutto, nonostante tutti gli errori che faceva, fa e continuerà a fare. Non riesco a capire perché ogni ci ricade e lo perdona, sempre, qualsiasi cosa faccia. L'ha trasformata in un'altra persona, cattiva, acida, ma a lei stava bene. Perché lo amava davvero, questo era palese. Persino un cieco avrebbe notato il modo in cui lo guardava, in cui gli sorrideva. Non mi ha ma guardato così, sapete? E a me fa male. Perché io, io ce la guardavo. E ce la guardo tutt'ora.Lei è la mia parte mancante... lei mi completava. Ma io non completavo, ero la parte sbagliata del puzzle. Però, perché lo era Luke? Cosa aveva più di me? Che fosse un bel ragazzo non si poteva negare. Era sadico, manipolatore e chi più ne ha più ne metta. Lui non la meritava. Lui meritava il peggio. Se non potevo avere Elis, non l'avrebbe avuta nemmeno Luke, parola di Ashton Irwin.
Quella mattina quando mi svegliai, avevo ancora la faccia dolorante. Ogni tanto mi usciva il sangue dal naso, ma niente di che. Appena uscii di casa rabbrividii, siamo ad inizio maggio e ancora si congela. Quella mattina il mio scopo era farla pagare a Luke Hemmings. Raccontai tutto alla polizia, lasciai a loro il diario di Elis strappando le parti indesiderate e qualche prova. Lo avrebbero sicuramente arrestato e l'idea mi rallegrava.
ELIS' POV.
La nottata era stata bellissima, soprattutto perché quello era amore, non divertimento. Come al solito, aggiungerei.
"Buongiorno." Disse un bellissimo esemplare di Luke Hemmings, con i capelli spettinati, al mo fianco.
"Buongiorno una ceppa, siamo in ritardo!" Esatto, oggi era lunedì, che tempismo, ragazzi!
7:50 am.
"Diamine!" a dire il vero non ci era mai importato così tanto della scuola, ma quando avevamo alla prima ora il corso di matematica, era sempre meglio non ritardare. Cosa che invece facemmo.
"Hemmings, Green, quale onore!" ma perché non dà una spolverata alle sue battute? Sono sempre le stesse. Il mio flusso di pensieri fu interrotto da un chiacchiericcio generale.
"Luke, notte focosa? Sai, non ti sei pettinato per bene!" rise un bionda all'ultimo banco: Evie, la sua ex.
"Problemi se con me si diverte e con te no?" affondata, boom. Difatti non rispose.
Quell'ora passò velocemente, troppo velocemente. Quando la campanella suonò, i primi ad alzarsi fummo io e Luke.
"Fermi voi due! Devo parlarvi." Cazzo.
Quando la classe fu vuota, la prof ci fece sedere e prese un profondo respiro. Cattive notizie a ore dodici.
"Ragazzi, sono costretta a bocciarvi ancora."
"Cosa?!" esclamammo in coro io e il biondo.
"Non avete nemmeno una sufficienza, come potrei anche solo rimandarvi?" mi misi le mani nei capelli e iniziai a tirarli dalla disperazione, non che mi importasse della matematica: mi importava di mia madre, l'avrei delusa ancora.
Ma, quel giorno, doveva ancora finire. Quando suonò l'ultima ora, io e Luke ci incontrammo per pranzare... un'ultima volta. Perché poi non lo vidi più. Arrivati a casa sua, trovammo la polizia. Me lo portarono via, portarono via il mio angelo.
"Cosa state facendo?" urlai iniziando a dimenarmi e a piangere. Luke era senza parole. Alzò le spalle, cacciò qualche lacrime e mimò un 'ti amo'. Non lo vidi più.
Avete presente quando nei film, il protagonista si vede passare davanti gli occhi ripassare davanti gli occhi tutta la vita? Ecco. Stavo pensando ad ogni momento passato con il mio Luke. Lo amo, perché lui era tutto. non ho più nulla. Ormai non esco più di casa, un po' per i miei attacchi di panico che non me lo permettono e un po' perché non ho più voglia di fare niente. Mi sento uno schifo e nonostante tutto non riesco a fare nulla per migliorare, lo voglio con tutte le mie forze ma quando è il momento di farsi avanti mi blocco, divento di pietra. Ormai sono tutta ombra, non c'è più niente qua dentro. Nessuno mi nota per questo e io vorrei solo vivere ed essere amata. Ho due amici, Michael e Calum, che mi pressano, vogliono che mi goda la vita e che esca, ma proprio non posso... non ci riesco. Sapete, quando smetti di sperare, inizi un po' a morire.
Ho bisogno di essere salvata. Ho bisogno di qualcuno che rimanga conle mie paranoie, le mie giornate no ,il mio continuo sbagliare. Ho bisogno di qualcuno che mi salvi e mi protegga da ogni male, sempre. Ho bisogno di qualcuno che quando dico "sto bene" e sorrido, mi abbracci forte, senza dire nulla, ma facendomi capire che non sono sola e non devo fingere. Ho bisogno di guardarmi allo specchio e non vedere più quelle due ciambelle che mi ritrovo al posto dei fianchi e prosciutti al posto delle gambe. Ho bisogno di sentirmi bella, amata e non sola in mezzo a tante persone,sola in mezzo ad "amici". Ho bisogno di camminare a testa alta davanti ai gruppi di ragazzi senza la sensazione di essere presa in giro. Ho bisogno di avere la forza di non prendere quelle fottute lame. Ho bisogno di desiderare di vivere al meglio questa vita e non di morire. Sapete che quella cazzo di persona ce l'avevo? E Ashton me l'ha portata via.
Non ci immagino neanche più insieme prima di andare a dormire.
Non ti penso la mattina, il pomeriggio e la sera. Diciamo che son cambiate tante cose da quando non ci sei più. Diciamo che ho smesso di illudermi, ho smesso di aspettarti, ho smesso di credere che tu potessi tornare.
Perché di tempo ne è passato, ma tu non puoi tornare. E allora mi sono rassegnata. Ho smesso di cercarti ovunque, ho smesso di parlare di te. Ho smesso di fare progetti sul nostro futuro, perché un futuro per noi non c'è. Ho smesso di aspettarti tornare. Ho smesso di fare tante cose, forse un po' troppe.
Ho smesso di guardare le tue foto. Ho smesso di chiedermi quando sarei venuta da te, ho smesso di chiedermi se ti manco. Anche se forse ti manco. Ho smesso di chiedermi tante cose, ho smesso di chiedermi anche se mi pensi, qualche notte, nella tua cella. Ho smesso di riguardare le nostre foto, i nostri video.
Ho smesso di rileggere le vecchie conversazioni, le vecchie promesse. Semplicemente ho smesso. Ho smesso. Ho deciso di farne a meno di te. Ma non è mica facile, sai. Perché ogni tanto mi ritorni in mente, ogni tanto qualcuno mi chiede di te. Qualcuno? Tutti mi chiedono di te.
Mi chiedono di te, di me, di noi. Di cosa siamo diventati. E non è mica facile dire che è finita, che siamo finiti. Perché io pensavo di tutto, ma non questo. Non pensavo potesse finire così. Poi però non ci penso più. Poi vai via, sei come il vento. Un attimo prima ci sei e l'attimo dopo non ci sei più...
Anche se ogni tanto ci ripenso, e mi manca l'aria. Perché certi ricordi fanno mancar l'aria. Certe persone.
Soprattutto le persone che ci lasciano tanto. Mi hai lasciato un po' di cose in testa, che forse tu le hai già dimenticate. Che in verità sono tante, troppe. Perché le persone come te lasciano sempre tante cose.
E spero lascerai tante cose anche a lei, spero gliene lascerai proprio come le hai lasciate dentro me. Lo spero, davvero. Spero che adesso tu sia felice. Spero che questa felicità durerà, tanto, almeno per te.
Perché te ne sei andato e purtroppo non tornerai.
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Madness. || Luke Hemmings.
FanfictionSi sente piccola e diversa. Si sente quel puntino nero, tra i puntini bianchi. Si sente insignificante e lo è. Ma qualcuno riuscirà a farla vivere, per la prima volta.