To Live And Let Go

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Ero lì, seduta al nostro tavolo.

Era una brutta giornata, pioveva, era grigia.

Il ragazzo non si presentò, avevo perso quasi tutte le speranze quando vidi una testa blu varcare la soglia della mensa.

"hey. Scusa il ritardo, la Rottmann mi ha tenuto segregato in classe per finire l'interrogazione. " e la sua risata cristallina riempì le mie orecchie. Sorrisi anche io perché la sua risata mi ricordava molto quella di un bambino, era contagiosa. "di cosa mi volevi parlare? " respira, Elis, respira.
"Ti ricordi quando sono sparita per un bel po'?" Deglutii attendendo una sua risposta. "Come dimenticare, hai infranto la nostra promessa, te ne sei andata." l'unica cosa che andò in frantumi in quel momento fu il mio cuore.

Avevo spezzato la nostra promessa, è vero.
"Michael.. ero un un ospedale psichiatrico." il ragazzo sbiancò più di quanto già lo fosse, deglutì, "mi stai portando per il culo, vero?"
"No. Mi dispiace." Lui strinse i pugni e colpì il tavolo, il nostro tavolo, ripetutamente.
"Perché non me lo hai detto? Mi sei mancata tantissimo e avrei potuto aiutarti."
"Non avresti potuto, davvero." dissi amareggiata "ero pazza, forse lo sono ancora. A volte mi viene voglia di compiere un omicidio di massa o magari prendere una pillola in più del dovuto, così potrei dormire per sempre." continuai "ma poi penso. A Luke, a te..al bambino." finii.
"Elis, sai quanto ti voglio bene, ma sei caduta nella trappola di Luke, lui gioca con te. Ha sempre giocato." i miei occhi si iniettarono di sangue.
"Che cazzo ne puoi sapere tu?" Testa di cazzo, pure blu per giunta.
"Lo so, perché lo conosco anche io! A lui piaci quanto urli il suo nome nel letto, non quanto piaci a me!"

"Come scusa?" domandai sbalordita.
"Sì, Elis, provo ancora qualcosa per te, è stano?"
"Sì. Sono pazza, cosa volete tutti da me?"
"Hai qualcosa che intriga."
"L'ho notato. Ma vorrei capire cosa."

*FLASHBACK*

"Green, ti piace giocare?"
"Non con te, Hemmings." intanto la pressione con cui stringeva i miei fianchi aumentava e iniziava a lasciarmi piccoli baci per tutto il collo.
"Ho detto che non mi piace giocare." ripetei. Iniziavo a sudare e deglutii nervosamente, non potevo negare che non mi piacesse ciò che stava facendo.
La sua bocca si avvicinava sempre di più alla mia fino a far sfiorare le nostre labbra.
"Elis Green, vuoi fare un gioco con me?"

*FINE FLASHBACK.*

Avevo detto a Luke che non sarei ritornata a casa quel pomeriggio, ma volevo fargli una sorpresa.

Gli comprai l'ultimo album degli All Time Low, una rosa e scrissi un bigliettino dolce..circa.

Erano le quattro quando infilai la chiave nella toppa della porta.

Casa sembrava deserta, tranne per degli strani rumori provenienti dal piano di sopra.

Una specie di scricchiolio. Presi un coltello, e ovviamente, il regalo per il mio ragazzo.

Poi sentii un urlo... di piacere.

E allora capii, mi stava tradendo.

Spalancai la porta e non ebbi sotto gli occhi una delle migliori scene.

Non ci vidi più dalla rabbia. Se fossi stata un cartone mi sarebbe senz'altro uscito il fumo dalle orecchie, tipo i trenini dei cartoni, ciuff ciufff.

Presa dalla rabbia lanciai il coltello verso il muro.

La rosa la buttai nel cestino della camera e il cd lo lanciai a Luke.
"E questo bigliettino dolce te lo puoi anche ficcare nel culo, poi ero io la bugiarda, brutto stronzo!"
"Posso spiegare davvero"
"Cosa? Che dopo averne messa incinta una avevi voglia di sbatterti un'altra e mettere incinta anche lei?"

Michael aveva proprio ragione: Luke aveva sempre e solo giocato con me.

Madness. || Luke Hemmings.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora