Ero, per la prima volta, chiesi a mia madre "Cos'è l'amore?"
Lei mi rispose semplicemente "Una cosa bellissima. Un'emozione che unisce due persone, come me e il papà. La puoi sentire dentro di te, ma non toccare."
Come puó essere bellissimo qualcosa che non possiamo toccare?
Tipo l'aria. L'aria non possiamo toccarla e non è bellissima, ma ci fa vivere. L'amore, quindi, è come l'aria, ci fa vivere?
Feci la stessa domanda a mia nonna. Tale risposta. Quando, però, la feci alla zia, mi disse che l'amore è soltanto un cumulo di cazzate.
Zitta. Non riuscii a pronunciare una solo parola. Penso che mia zia odi l'amore. Ma io continuai a credere in quello che mi disse la mamma tempo fa. Volevo crederci, nell'amore. Quando avevo 10 anni, mi fidanzai, con un bambino. Iniziai ad odiare l'amore e smisi di crederci.
Tipo la zia, la zia odiava l'amore. Amore è prendersi cura di un altro più intensamente di quanto ci si prenda cura di sé stessi e io non avevo mai provato questa sensazione. Forse non la proverò mai, davvero. Però quando conobbi Luke, c'ero vicina. L'amore è il suo viso. L'amore sono i suoi occhi glaciali. Il suo sorriso. Il suo piercing al labbro e quando ci gioca. L'amore è quando mi chiama(va) solo per sentirci più vicini. L'amore quando faceva toccare le nostre fronti, i nostri nasi. L'amore era quando mi chiamava 'cucciola'. L'amore è strano, sapete? Ma quando l'ho trovato con quella ragazza.. beh, tutte le mie teorie sull'amore sono andate a quel paese.
Decisi che mi sarei allontanata, più o meno velocemente, avrei smesso di cercarlo, di guardarlo, di parlargli, sarei diventata fredda e acida, piano piano me ne andrò via. Ti farai e mi farai mille domande alle quali non risponderò. Perché se seguissi il cuore, correrei da te. Ma devo pensare a me stessa adesso, e non posso distruggermi fra le tue braccia che non vogliono stringermi. Me ne andrò via, credevo fosse facile. Credevo. Ho ritrovato l'amore, ma, Luke è come una cicatrice, non se ne va.I miei pensieri furono interrotti da delle urla provenienti dal corridoio. Riconoscevo benissimo la voce di Luke, contro quella di una donna.
"Fatemela vedete! Non mi importa cos'ha o cosa non ha!" stava piangendo e non poco.
"Ragazzo, ora devo andare stai qui e non fare cavolate."sentivo dei passi allontanarsi, bene. So solo che dopo un minuto la porta si spalancò. Luke era fradicio, aveva le occhiaie e gli occhi rossissimi, in mano aveva un bellissimo mazzo di rose e l'ultimo album del mio gruppo preferito.
"Ciao, cucciola. Il cuore fece una capriola, gli feci un sorriso sincero che ricambiò.
"Hai pianto?" gli domandai perplessa, Luke Hemmings non piange mai.
"A quanto pare..." contavo ancora così tanto per lui? Mi confondeva, prima mi tradisce, poi piange per me.
"Senti Luke, tu mi confondi. Un giorno mi tradisci, quello dopo mi fai una serenata sotto casa, un mese sparisci, un pomeriggio mi mandi un messaggio 'incontriamoci', io lascio tutto per te, senza dare una cazzo di spiegazione al mio ragazzo che mi sta sempre e comunque accanto, quasi muoio e alla fine ti presenti qui con gli occhi rossi, delle rose e un album dei Green Day, pretendendo che io ti perdoni? Per quanto ne so avresti potuto tagliare le cipolle ed ingannarmi." Dissi tutto ad un fiato, dovevo essere sincera, no? Mi è capitato troppo spesso di perdonare delle persone per non far si che se ne andassero, ma mi ero stancata. Perdonare e dimenticare? No, grazie. Non sono Cristo e non ho l'alzheimer.
"Hai mai fatto caso agli strani significati che una stessa parola può avere? Cambiano a seconda di un accento. Ad esempio la parola perdono. Perdono dal verbo perdonare terza persona indicativo presente o perdono dal verbo perdere terza persona indicativo presente. Formano -quasi- un ossimoro. Già, perché chi riesce a perdonare vince ed ha. Chi non ci riesce perde e si ritrova con niente. So che tu non vuoi perdere ancora. Smettila di seguire la testa, ma segui il cuore." e mise la mano sul mio petto.
"La gente, di solito, non perdona chi li abbandona, ma non ti voglio perdonare perché mi hai illusa. Mi ha fatto credere che saresti restato!" vedevo uno strano luccchio ne suoi occhi, misto tra rabba, delusione e tristezza, credo.
"Non posso farci niente se ho un innato talento nel mandare tutto a puttane. "
"..ma nonostante tutto ti odio e sai perché? Perché riesci sempre a farti amare, nel bene e nel male." un sorriso amaro comparì sul volto del biondo. E' sempre così:
prima sbagliano poi chiedono scusa, poi ti supplicano di perdonarli. Tu perdoni e si riparte, un'altra riga da riempire, un altro sbaglio da perdonare, un altro punto e a capo."So che perdonare non è sinonimo di cancellare, io so che ciò che ho fatto..rimane. E sai, sai perché ti amo così tanto? Tu preferiresti morire, piuttosto che perdonare. Sei testarda e, diamine, mi piace! E, perciò, se non avrò il tuo perdono: capirò. Arriva per tutti il momento in cui ogni errore sembra banale e sei capace di perdonare tutti. Ed è proprio in quel momento che hai bisogno che qualcuno ti ricordi il male che quella persona ti ha causato, voglio che tu sorrida. E se con Ashton stai bene... ti lascerò andare. Perché ti amo, per davvero." Capii che si era davvero pentito, ma qualcosa ancore mi frenava.
"Non sai quanto è difficile ignorarti, smettere di pensare a te, ti ho scritto in tutte le pagine dei libri, in tutti i muri di casa mia, di scuola, della strada, ti ho inciso nel mio cuore. Sei le lacrime che bagnano ogni notte le mie guance. Sei in tutti i pensieri che ho.
Sei l'incubo di ogni notte, ma il sogno di sempre. Non so come spiegartelo, ma nonostante tutto il male che mi hai fatto, giuro che ti perdonerei, giuro che già ti ho perdonato. Ma il tradimento è diverso, è quel colpo al cuore, che non ti aspetti.
Però mi hai cambiata, tu stesso mi hai insegnato il significato di amore, dimenticare e perdonare, ti sei fregato da solo, Luke."Il ragazzo, abbassò la testa e sorrise."Sai, qualche volta scrivo su di te. Canzoni, poesie, lunghe qualche foglio. E tu sai, conoscendo il mio animo prettamente orgoglioso, che non per me non è facile ammettere ciò. Avevo inizato con lo scrivere una definizione dell'essere amato. Mezza facciata. Poi una poesia su di te, un foglio protocollo intero. Ora, ho due quaderni stracolmi di te. ma nulla in confronto al tempo impiegato a pensarti. Tutti i giorni, tutto il giorno. Sembro insofferente al mondo che mi circonda e ciò non lo nego, trovo tutto così superfluo in confronto a quello che siamo stati noi due insieme, degli invincibili. E tu sei rimasta così! Una gravidanza così presto, una madre che se ne fotte, un fidanzato infedele che ti ha portata sulla cattiva strana, sono troppi macigni da portare sulle spalle per una ragazza piccola come te. Io ora ho un buco, no, non un buco, sarebbe troppo banale. Ho uno squarcio nel cuore.""Ti ho perdonato tutto. Ma la sensazione di non riuscire più a sentire davvero niente per qualcuno, perchè ogni volta compari tu e io non posso non pensare alle facce rosse, alle corse per vederti, ai primi messaggi, la prima canna, il primo bacio. Sto provando a lasciarti in dietro, ma tu e il tuo visino d'angelo mi siete sempre tra le ruote... e uno come te, come faccio a dimenticarlo?"
Prese il mio viso tra le mani sussurrò un "Fanculo ad Ashton" e mi baciò, come non faceva da tanto.
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Madness. || Luke Hemmings.
FanfictionSi sente piccola e diversa. Si sente quel puntino nero, tra i puntini bianchi. Si sente insignificante e lo è. Ma qualcuno riuscirà a farla vivere, per la prima volta.