"Io lo sapevo." affermò Michael.
"Sono venuta qui per sentirmi meglio, non sentirmi dire che lo sapevi, veggente di sto cazzo."
"Dolce come sempre, Green."
"Ci sono nata." ridi lanciandogli il cuscino.
"Seriamente, come stai?"
"Io? Benone." bugia.
"Io so leggere gli occhi della gente."
"Come dovrei stare? Al settimo cielo? Così magari dopo cado e mi sfracello" non disse niente è abbassò la testa.
"Che bella giornata." sussurrò tutto ad un tratto.
"Ma sta diluviando!" che paradosso vivente quel ragazzo.
"Ma qui ci sei tu."
"Non fare il leccaculo."
"È la verità. Sono felice di riaverti con me." eravamo così vicini. Potevo sentire il suo respiro sul mio viso. Potevo vedere da vicino quegli occhi che, un tempo, mi facevano impazzire. Potevo sentire quelle mani che, una volta, avrei voluto sentire su tutto il corpo. Potevo sentire il suo profumo, quello di sempre.
"Sei così dolce.." mi avvicinai sempre di più.
I nostri nasi si toccavano e lui non aveva la minima intenzione di allontanarsi e, sinceramente, nemmeno io. Ma io lo stavo facendo per ripicca, per rabbia, così mi allontanai.
"Che ti è preso?"
"Non posso, non posso."
"Cosa?"
"Non importa." e me ne andai di corsa.Ero difronte 'casa' mia.
Avevo paura, tanta paura.
Ma suonai comunque.
Mia madre aprì la porta, la prima cosa che fece? Mi abbracciò e mi chiese scusa circa..un centinaio di volte, forse.Ero stesa sul letto con Ashton a fumare
"Sai che fa male fumare durante la gravidanza, vero?"
"Lo sai che se ti fai i cazzi tuoi, campi cent'anni?"
"Dolce aw" non risposi e sorrisi, ma lui continuò a parlare. "Con Luke? Avete pensato un nome per vostro figlio?"
"No, ma sarà sicuramente impegnato a cercare un altro nome per un altro figlio." risposi freddamente.
"Che intendi?"
"Che l'ho trovato a sbattersi un'altra."
"Ohw..mi dispiace così tanto, la conosci?"
La ragazza era..la sua ragazza, Amy. Battona all'ennesima potenza.
Potevo dirglielo?
"Non le ho fatto una foto, ma somigliava ad Amy, la luce era soffusa" Ashton sbiancò, per poi dire "ah, capisco." forse nemmeno per lui era una novità.
Quella sera mi addormentai abbracciata a lui, mi sentivo protetta.Erano circa le due, quando sentii dei sassolini, forse, sbattere contro la finestra. Quale coglione stava lanciando sassi sulla mia finestra?
Indovinate, il coglione per eccellenza.
Era lì fuori, al gelo di Londra, con una chitarra.
Prima di iniziare a suonare urlò, "Elis Green, vuoi fare un gioco con me?"
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Madness. || Luke Hemmings.
FanfictionSi sente piccola e diversa. Si sente quel puntino nero, tra i puntini bianchi. Si sente insignificante e lo è. Ma qualcuno riuscirà a farla vivere, per la prima volta.