Un angelo vendicatore

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Sebastian raggiunse Clary,l'afferrò per un braccio e la scaraventò contro il muro.
Jace restava immobile,gli occhi spalancati,la mano sulla runa disegnatele da lei.
Sebastian rise,stringendo la presa su Clary.
-Sei una sciocca,sorellina. Chi sei tu in confronto alla madre di tutti gli stregoni? Non puoi spezzare il mio legame con Jace.- le disse,con un ghigno in faccia,e scrollandola violentemente.
Clary trasalì,gli occhi di nuovo pieni di lacrime.
Jace rimaneva fermo sul pavimento,senza dimostrare di essere tornato se stesso. Fissava la runa,che brillava d'oro,come i suoi occhi.
-Non piangere,sorellina. Non è colpa tua se il tuo potere non ha funzionato. Solo un'arma del Paradiso potrebbe salvarti,ma guardati attorno: io sono un angelo caduto,e Jace non è più un angelo da un bel po' di tempo. L'unica angelica qui dentro eri tu,e non sei potente quanto pensavi. Ma non ti preoccupare,mi accontenterò lo stesso.-
-Lasciami andare,Sebastian.- sibilò Clary. Lui in risposta rise,e le si avvicinò di nuovo,premendole il corpo pieno di lividi e tagli, contro la parete.
Le mise le mani sui fianchi,e la guardò dall'alto.
-No. Avevamo degli affari irrisolti.-
-Smettila. E toglimi le mani di dosso.- provò di nuovo Clary,mettendo insieme una voce fredda e decisa. Sebastian rise di nuovo.
La runa della liberazione non aveva funzionato. E lei ne era stata così  certa...
La sua unica speranza,la sua ultima possibilità andata in frantumi come il vetro contro cui Sebastian l'aveva scaraventata prima. E i pezzetti della sua speranza la tagliavano, provocandole dolore.
Non c'era modo per liberare Jace.
Non c'era modo per salvare entrambi.
Sebastian premette le sue labbra su quelle di Clary,che provò a spingerlo via,ma lui le aveva immobilizzato le mani prendendola per i polsi.
-Non toccarmi.- ripeté Clary.
-L'hai sentita. Levale le mani di dosso e smettila di toccarla,altrimenti ti riduco in poltiglia di bastardo.-
Sebastian socchiuse gli occhi.
Clary trasalì.
I pezzi taglienti della speranza si ricomposero.
La gioia la colpì,e fece male quanto una mazza.
Sebastian si spostò,permettendo a Clary di vedere lui in tutto il suo splendore.
I capelli dorati,la runa che gli brillava sul petto,il marchio di Lilith una semplice ombra sulla sua pelle,e gli occhi ardenti di rabbia,preoccupazione e gloria.
Sebastian le aveva detto che Jace non era un angelo da un po' di tempo,e solo ora Clary capiva quanto si fosse sbagliato.
Perché lui era lì,una spada angelica in mano,e non le era mai sembrato più di così un angelo vendicatore.
La guardò negli occhi.
Oro contro verde.
Il suo Jace.

ANGOLO AUTRICE

Ciaaaap.
Spero vi stia piacendo. Io mi sto impegnando.
Eccone un altro pezzettino.

A presto babbani mondanizzati nomag capitolini esclusi...Eccetera.

~Una runa per liberarti~ C-J-SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora