Celeste

1.4K 57 0
                                    

-"Mammina! Ciao!" sentii urlare dalle scale.

-"Ciao piccolina!"

Non feci in tempo a finire la parola, che sentii un botto, mi girai a guardare, e vidi Audree per terra.

-"Oh amore.. Ti sei fatta male?" chiesi correndole in contro e prendendola in braccio un attimo prima che iniziasse a piangere.

-"Si!" disse piangendo a singhiozzi.

-"Cos'è successo?" chiese Ale scendendo le scale a tre gradini per volta.

-"Audree è caduta dalle scale! Non si può lasciare sola una bambina di tre anni!" lo rimproverai.

-"È colpa mia se quando ha sentito il campanello è corsa via? Lei era già sulla porta, io ero incastrato in mezzo alle case delle bambole! Non sono mica scemo!" disse agitato.

-"Hai ragione scusa.. Sono troppo apprensiva!"

-"Direi di si.." disse prendendo la bimba in braccio in modo che potessi capire dove aveva male.

La tastai delicatamente, e siccome il ritmo del pianto non cambiò, ipotizzai fosse solo lo spavento, al massimo le sarebbe rimasto un livido. Le baciai la fronte, e le accarezzai la schiena. Andai in cucina a prendere un succo di frutta e glielo diedi.

-"Sai che è un succo magico? Esiste solo qui in America, e quando lo bevi passa tutto!" disse sottovoce mio fratello.

-"Da-Davvero?"

-"Si piccolina.. Davvero!" disse prendendoglielo di mano, e aiutandola a bere.

Alessandro era proprio bravo con i bambini. Aveva un anno meno di me, ma per certi versi era lui il fratello maggiore. Si sedettero sul divano, e piano piano, Audree smise di piangere, e volle venire in braccio a me.

-"Ciao amore della mamma.." dissi stringendola.

-"Ciao mammina! Mi sei mancata tanto così!" disse aprendo le braccia.

-"Ma allora ti sono mancata tantissimo!" esclamai.

-"Si! Tanto tanto! Ma c'era lo zio!!" disse felice.

-"Ah allora!" dissi ironica, accarezzando il viso di mio fratello.

Ero sempre stata molto affettuosa, ed essere finalmente lì con la mia famiglia, mi rendeva ancor più amorevole.
Lui mi mise un braccio sulle spalle, e mi abbracciò.

-"La mia sorellona! Allora? Hai deciso?" mi chiese eccitato.

Quella mattina ero stata a vedere altri cinque appartamenti, e mi ero innamorata di un attico vicino all'università: aveva tre stanze da letto, due bagni, salotto, cucina, sala da pranzo e terrazzo; così finalmente avrei potuto prendere il cane che tanto volevamo io e Audree.
Il prezzo dell'affitto era alto ma non esorbitante, rispetto agli standard newyorkesi, e, almeno per iniziare, sarebbe andato bene; poi avrei cercato una casa da acquistare, perchè l'idea di tornare in Italia non mi allettava.

-"Ho trovato un'appartamento molto grande con il terrazzo, a due isolati dall'università.. Vieni con me a rivederlo domani?"

-"Certo! Appena stacco dal lavoro andiamo!" disse entusiasta.

-"Poi ieri l'altro ho visto l'università e parlato con il tutor.. Potrebbero inserirmi nelle lezioni del mese prossimo, e recuperare la sera e il sabato le lezioni che ho perso.. Perchè non sono molte.. L'ambiente mi piace, e vicino c'e un asilo privato.. Tu potresti aiutarmi qualche volta?"

-"Scherzi? Per la mia nipotina questo e altro! In fondo, quella zona è a 10 minuti di metro dal lavoro!"

-"Sembra che tutto sia perfetto.. Troppo perfetto.." dissi triste.

The second chanceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora