Celeste

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Mi svegliai con un gran mal di testa. La sera prima era andato tutto bene, Audree era felice, con Noah era tutto tranquillo, e dopo cena, avevamo fatto ritorno al nostro appartamento. Presi un'analgesico e mi diressi a svegliare Audree. Mentre aspettavo che si alzasse, le preparai i vestiti e mi buttai sotto la doccia.
Dieci minuti dopo mi stavo asciugando i capelli, già vestita.

Nel tempo, avevo imparato a velocizzare tutto, visto che quando Audree era appena nata, non avevo nessuno che me la guardasse quando dovevo farmi la doccia o andare in bagno, quindi me la portavo dietro nella culla, e facevo tutto a tempo record.
Mi vestii con un paio di leggins neri, stivaletti bassi borchiati, canottiera grigia e una camicia larga nera; poi andai a controllare mia figlia.
Era già pronta, ma aveva infilato la maglietta al contrario.

-"Aspetta piccola.. Vieni qui che ci sistemiamo.."

-"Ok.. Come sei bella mamma!" disse in italiano.

-"Grazie tesoro! Anche tu sei bellissima.. Come pettiniamo i capelli? Coda, codini o treccia?"

-"Treccia come la tua!"

-"Ok.." dissi mettendola a sedere sulla vasca da bagno.

Presi la spazzola, e le lisciai i capelli, togliendo i nodi, poi presi un'elastico, intrecciai le ciocche e una volta finito, fermai la treccia con l'elastico colorato.

-"Ecco fatto!"

-"Grazie!" disse mandandomi un bacio.

Che dolce la mia bambina. Presi il suo zaino, vi misi dentro la merenda e l'accompagnai all'asilo, per poi andare all'università.
Per il momento, le lezioni mi piacevano, e mi trovavo molto bene con i miei compagni. Era solo il primo anno, ma ero contenta di aver scelto quella facoltà.
Alle 12 pm, finii le prime ore di lezione, e mi sedetti nel parco di fronte a mangiare un panino e a leggere un libro.

-"Disturbo?"

-"Uh.. No no!" dissi rivolgendomi al ragazzo che avevo di fronte.

-"Piacere Jonathan"

-"Piacere mio Celeste" dissi stringendogli la mano.

-"Siamo compagni di corso a chimica e fisica, ma non ho avuto l'occasione di presentarmi.. "

-"È vero.. Beh l'hai fatto ora no?" dissi sorridendo.

-"Si si.. Di dove sei?"

-"Vengo dall'Italia.. Bologna.. La conosci?"

-"Bologna no, l'Italia si!"

-"Oh beh non importa! Tu invece?"

-"Io sono di qui.. Soho per l'esattezza!"

-"Bella Soho! Ci sono stata qualche sera a mangiare.. Quartiere molto carino!"

-"Si! Si sta molto bene! Puoi venire a trovarmi qualche volta!"

-"Chissà!" gli dissi sorridendo.

-"Beh io ci spero!"

Continuammo a parlare del più e del meno, e scoprii che era davvero simpatico. Prima della fine della pausa ci raggiunsero altri due ragazzi: Michael e Sarah, amici di Jonathan,
che furono ben contenti di fare la mia conoscenza.
Fino a quel momento avevo conosciuto una ventina di persone, ma nessuno che mi entusiasmasse. Loro invece mi piacquero subito. Restarono d'accordo per vedersi dopo cena; m'invitarono, ma naturalmente declinai l'invito. Non volevo lasciare Audree di nuovo con i miei.

Ricominciarono le lezioni, presi posto con i miei nuovi amici, e quando finirono, Jonathan mi riaccompagnò alla macchina.

-"Sicura che non vuoi raggiungerci?"

The second chanceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora